
Matteo Ambrosini passa al professionismo e la stagione 2026 sarà quella del suo debutto nella massima categoria. Il corridore di Asiago, nato nel 2002 e passista-scalatore di 1,88 m, che quest’anno ha vinto 2 gare (il 22 febbraio la Coppa Sangeo e il 10 maggio a Marcialla) ed è andato diverse volte a podio e in moltissime top 10, farà questo grande passo con la formazione di Antonio Bevilacqua, Gabor Deak e delle famiglie Ballan, D’Aprile e Colleoni.
Un salto nel professionismo quasi naturale, al termine di un percorso di crescita che lo ha visto maturare gradualmente. Ambrosini ha una storia particolare: non ha effettuato tutta la trafila nelle categorie giovanili, ma ha iniziato a correre direttamente da U23 dopo una breve esperienza tra i cicloamatori, dove è stato scoperto da Flavio Miozzo.
In seno al team MBH Bank Ballan CSB Colpack si è fatto apprezzare per le sue qualità umane, dimostrando dedizione al lavoro e disponibilità verso la squadra. In un mondo, come quello del ciclismo, popolato da atleti precoci, è la storia di un ragazzo che è cresciuto rispettando i propri tempi.
Ambrosini, che sta ora rientrando alle corse dopo un infortunio che lo ha visto cadere alla Milano–Rapallo, commenta così la firma del suo contratto: “Una grande soddisfazione – racconta il veneto – e un obiettivo raggiunto dopo 4 anni di lavoro. Era quello che sognavo all’inizio della mia avventura nel mondo delle due ruote. Sono entusiasta del progetto di questa squadra e sento che è il momento giusto.”
I ringraziamenti sono per la squadra MBH Bank Ballan CSB Colpack, che lo ha supportato in questi anni, e per alcune persone a lui care: “Oltre al team che mi ha saputo guidare e formare giorno dopo giorno, dico grazie a Flavio Miozzo, alla mia famiglia – in particolare a mio padre, che mi supporta anche negli allenamenti con il dietro motore – e a Zeudi, la mia compagna, che è con me da due anni.”
Le ambizioni per il 2026: “Voglio continuare a crescere. Sento che ho ancora bisogno di imparare e di formarmi, mentalmente e fisicamente, ma questo è l’ambiente giusto per farlo. Dal punto di vista fisico devo migliorare nelle lunghissime distanze, sopra i 200 chilometri, quindi lavorerò sull’endurance. Mi ritengo un atleta in grado di essere competitivo nei percorsi vallonati. Tra i dilettanti ho fatto bene anche nelle gare con grandi salite, ma tra i professionisti sarà tutta un’altra storia.”
Antonio Bevilacqua ha seguito Ambrosini in questi anni: “Abbiamo visto e supportato Matteo nella sua crescita con piacere. È un ragazzo che si sta mettendo in gioco, parte integrante del nostro progetto, e che ora con noi passa al professionismo. Una gioia per entrambi.”
Flavio Miozzo, che da subito ha creduto in Ambrosini, aggiunge: “Matteo viene da una famiglia seria e ha fame di imparare. La sua storia di ex pattinatore è speciale e dimostra che ognuno di noi ha il proprio percorso e che i risultati possono essere raggiunti seguendo le proprie inclinazioni".
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