
Tra i corridori sbarcati la scorsa settimana in Europa dopo aver preso parte ai Mondiali su strada di Kigali che hanno scelto le classiche italiane di inizio ottobre per tornare a macinare chilometri nelle gambe e inseguire nuovi risultati di peso vi è anche Andreas Leknessund.
Il campione norvegese su strada, impegnato in Ruanda livello élite sia nella prova a cronometro (chiusa al sesto posto) che in quella in linea (terminata in 25ᵃ posizione), ha riassaporato il clima di gara del Vecchio Continente prendendo parte in successione a Giro dell’Emilia, Coppa Agostoni e Coppa Bernocchi, un mini-blocco di tre corse che certamente lo aiuterà a schierarsi al via dei prossimi appuntamenti nostrani con ancora più ambizione e brillantezza.
“All’Emilia non sapevo cosa aspettarmi ma penso che in generale quanto fatto lì sia stato un buon inizio per il blocco di corse italiane che mi attende. Sono ottimista” ha dichiarato ai nostri microfoni il ventiseienne di Tromsø reduce da una trasferta, quella africana, per lui rivelatasi oltremodo piacevole.
“Quella in Ruanda è stata davvero una bella esperienza: il posto era speciale, io ho fatto due belle prove e quindi ho davvero apprezzato il tempo trascorso laggiù. Le gare? Onestamente non sentivo di avere delle gambe super ma, nonostante ciò, i risultati sono stati buoni. Credo che tutti abbiano sofferto un po’ a causa delle condizioni che abbiamo trovato. Il ritorno in Europa non è andato male anche se nell’ultima settimana sono stato parecchio in viaggio”.
Inevitabile chiedergli, a proposito di viaggi, un pensiero su Alexander Kristoff che, proprio nei giorni delle corse italiane disputate da Leknessund, ha concluso ufficialmente il suo cammino nel ciclismo professionistico.
“Penso che Alex sia una grande fonte d’ispirazione. Pur passando gli anni, ha continuato sempre a lavorare ogni giorno e a dare sempre dare il 100% sia in allenamento che in gara” ci ha detto senza esitazione il vincitore dell’Arctic Race of Norway 2022.
“Avrà fatto qualcosa come un migliaio di volate di gruppo nella sua carriera ma fino all’ultimo vi si è buttato con la massima motivazione, preparando a modo ogni appuntamento e, una volta in corsa, guidando al meglio la squadra. È davvero impressionante come sia riuscito a continuare a lavorare con quella dedizione e con così tanto impegno e determinazione dopo tutti questi anni. In queste sue ultime gare prima del ritiro, era super motivato nel provare a raggiungere le cento vittorie da professionista: è un peccato che non ci sia riuscito, ma almeno ci ha provato. È un grande” ha chiosato Leknessund il quale, condividendo con Kristoff le ultime due stagioni, ha certamente tratto giovamento dalla presenza in squadra di un leader così esemplare e carismatico che, con le proprie vittorie e le proprie qualità, ha indubbiamente inciso non solo sugli albi d’oro di alcune delle più importanti corse europee ma anche, soprattutto, sulla popolarità del ciclismo in tutta la Norvegia.