GATTI & MISFATTI. THE TIME TRIAL DOESN'T LIE, SURE IT DOESN'T

WORLD CHAMPIONSHIPS | 28/09/2025 | 20:47
di Cristiano Gatti

I won't add a single adjective to what everyone has seen with their own eyes: today's cycling no longer needs storytellers, because in the past without images writers could invent anything, even seals and camels on the Pordoi, but today people see everything and more, it's useless to tell them nonsense.


However, there's one thing I want and must add, just one: beyond everything else, it seems to me that Teddy the Rwandan has buried another dogma of the sacred cycling scriptures. I'm referring to the hammering theory bouncing around from the time trial, brutally won by Evenepoel. Yes, the famous axiom "The Time Trial Doesn't Lie". From here, the chain of deductions: now Teddy brings to the World Championship what remains, he has clearly finished the season in reserve, the signals from the time trial are clear and reliable, after all, let's not forget how he came out of the Tour...


In recording this other Giotto-like masterpiece in a sumptuous curriculum, which increasingly combines Teddy with Eddy in manner (not in number!), I would like to say this: there's a novelty. The Time Trial Doesn't Lie, fine: but it seems to me it's confirmed that nobody is perfect, not even the Time Trial. One hundred kilometers of breakaway on a devastating course didn't confirm that Pogačar was tired, drawn, in reserve. They delivered the greatest Pogačar ever. One of two things: either saying "The Time Trial Doesn't Lie" is a cute nonsense, or in that time trial, Teddy lied. Teddy was certainly inferior to Remco in the specialty (always), but above all a Teddy who already saw another finish line beyond that one, as was later seen.

What does all this mean? That perhaps, in evaluation, the great exaltation of seeing Teddy stunned should be somewhat placated, because it removes clarity and measure. There are no more certainties: The Time Trial, at least That Time Trial, can lie. It takes just any cannibal to shame it.


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COMMENTI
Anche al Giro
28 settembre 2025 21:09 Albertone
Anche al Giro, gli adulatori del duo Ayuso-Del Toro, quelli che idolatravano la strategia, sono stati puntualmente smentiti. Ma e' proprio vero, meglio far finta di nulla.

Gatti
28 settembre 2025 21:43 Stef83
Però una cosa gliela devo dire.... Si fa' vivo solo quando gli fa' comodo!!!

Crono nn mente
28 settembre 2025 21:47 Ricky69
Questo assioma se lo sono inventato gli stessi che hanno usato sempre più la penna che la bici........senza nulla togliere alla grandezza di POGI

Ricky69
28 settembre 2025 22:26 apprendista passista
Confermo e mi associo...in pieno.

Albertone
28 settembre 2025 22:29 Eli2001
Finirà mai questa polemica sul giro? Va bene avere una cosa sola a cui attaccarsi ma diventate patetici!

@Ghorio
28 settembre 2025 23:31 Ottavo Pianeta
Concordo su una cosa nei suoi vari commenti: a Pogacar mancano SEMPRE gli avversari quando è sul suo terreno. È chiaramente il più forte.
Soko Vingegaard lo potrebbe imoensierire sui grandi giri o brevi corse a tappe. Ma aspetto di vedere quando lo ribatrera dopo i due bei Tour vinti dal Danese.
P. S. Pogacar è così forte, che si avventura anche in corse apparentemente non adatte alle sue caratteristiche come Roubaix e Sanremo e qualche podio lo porta a casa.
P.p.s. Personalmente credo che farebbe meglio a dire "a me Pogacar non piace" invece di partire sempre con la soliti tiritera del non c'erano avversari. Aspetta che invecchi (Pogacar), che corra senza allenamento adeguato o che Superman inizi a correre nel WT per trovare un avversario degno?

Alla buon ora ce ne rendiamo conto.
28 settembre 2025 23:38 Frank46
Eppure bisogna essere molto disattenti per accorgersene solo ora che questo assioma spesso non va d'accordo con la realtà.

Però il bello è che lei se ne è accorto non una delle tante volte in cui si poteva evincere che la crono a volte mentre, ma quando è stato Pogacar a mentire.

Nel senso che le potrei fare svariati esempi di atleti che hanno stupito in positivo facendo alcune cronometro migliori della propria carriera salvo poi sottoperformato in salita.

Ricordo di Cunego che in un Tour fece una lunga crono per specialisti su altissimi livelli andando meglio di molti corridori molto più adatti alle prove contro il tempo.
Eppure i segnali in salita non furono positivi e il resto del Tour fu un disastro.

Al contrario ricordo anni prima un Casagrande sottoperformante a cronometro ma molto in palla in salita.

In entrambi i casi però queste prestazioni sorprendenti, in positivo e in negativo erano frutto di allenamenti specifici per cambiare le caratteristiche dei loro fisici . Il corpo però è come una coperta corta.

Nel caso di Pogacar invece, visto il percorso molto adatto a lui e il distacco molto più alto del solito, stiamo parlando semplicemente di una giornata no e basta ascoltare le sue interviste.
Lui ha detto che i primi giorni in Rwuanda ha fatto fatica ad ambientarsi per le condizioni particolari (un mix di caldo, umidità, altura e smog).
Però aveva detto anche che il suo corpo si era già abituato e per la gara in linea era molto fiducioso.

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