L'ORA DEL PASTO... RWANDESE. L'IMPRESA STRAORDINARIA DEL COACH

MONDIALI | 23/09/2025 | 08:24
di Marco Pastonesi

Se i Mondiali si tengono in Ruanda, il merito è soprattutto suo. Là lo chiamavano all’americana “Coach”, con la maiuscola, che non si vedeva, ma si sentiva.


Jock Boyer: di Moab, Utah, del 1955, 87 vittorie da dilettante, 49 da professionista, due Giri d’Italia e cinque Tour de France, il primo statunitense a correre (e a concludere) il Tour de France (nel 1981), protagonista anche nell’ultraciclismo, vincitore della Race Across America (nel 1985), dal 2007 al 2017 allenatore e tecnico, direttore sportivo e team manager, coordinatore e regolatore, “Coach” – appunto – di quella straordinaria impresa del Team Rwanda. Costruire una squadra da zero. Zero corridori, zero corse, zero cultura, zero strutture e infrastrutture, zero di zero. Tom Ritchey la mente, Jock Boyer il braccio. E in 10 anni ce l’hanno fatta. Fino a quando il Tour of Rwanda non era più considerato una follia, un’utopia, uno scherzo, ma una gara internazionalmente riconosciuta. E fino a quando il Ruanda non ha conquistato la possibilità di ospitare e organizzare i Mondiali di ciclismo del 2025.


Boyer giunse in Ruanda dopo aver toccato il fondo: l’accusa di molestie a una minorenne, l’ammissione del reato nel 2002, il reato prevedeva fino a 22 anni di prigione, la pena ridotta a cinque anni, poi un anno di detenzione (poi otto mesi, dal 31 ottobre 2002 al 7 luglio 2003 nella Monterey County Jail) e cinque di libertà vigilata. Sfida o redenzione, avventura o riabilitazione, missione o riscatto, o semplicemente una seconda possibilità, quello che Boyer è riuscito a creare in Ruanda è stato tutto questo: un capolavoro che ha ispirato libri, documentari e film, e che può vantare numerosi tentativi di imitazione, tutti naufragati o comunque mai arrivati a quel suo livello. Perché attraverso allenamenti e corse, tabelle e regole, accademie e club, raccolta fondi e materiali, regole e obblighi, Boyer ha calamitato attenzione, acceso speranze, alimentato credibilità.

Di Boyer ho scritto nel mio “Strade nere” (Ediciclo). Un uomo con il suo peccato da scontare (scontato), ma anche da rispettare e ammirare. Lui che per 40 anni non ha toccato alcol ma bevuto acqua alcalinizzata colpita da raggi ultravioletti per rimuovere microbi e non ha mangiato cibo confezionato che non fosse frutta secca: e che da corridore andava a pane e acqua. Lui che porta sempre con sé la Bibbia e prega prima di ogni pasto. Lui che non legge giornali, non ascolta radio, non guarda tv, uniche eccezioni i libri del cristiano evangelista Philip Yancey e il film “Il Gladiatore”. Lui che non assume farmaci contro la malaria perfino in Paesi dove la malaria era la principale causa di morte. Lui che quei ragazzi ruandesi ha valorizzato offrendogli opportunità e cambiandogli la vita.

Jock mi ha aperto le porte della sua casa e quelle dell’Africa Rising Cycling Centre, la sua seconda casa, tutte e due a Musanze. La prima circondata da mura, cancelli e filo spinato con tanto di guardia del corpo. La seconda con strutture all’avanguardia in un’oasi da parco naturale. Poi è tornato negli Stati Uniti: la sua missione, o forse la sua espiazione, era conclusa.


Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Viene dalla provincia della Zelanda Megan Arens. La neoiridata della crono juniores, che gareggia per la Grouwels Watersley R&D Cycling, è una conoscenza del ciclismo di casa nostra avendo vinto lo scorso mese di marzo il Piccolo Trofeo Binda a...


L'Olanda ritorna sul tetto del mondo e lo fa nella categoria junior con Megan Arens che ha dominato la prova a cronometro. L'atleta orange è stata protagonista di una seconda parte di gara incredibile che le ha permesso di distanziare...


Divine Odge con il suo quarantasettesimo posto ha chiuso la classifica della crono iridata donne juniores. La nigeriana, 17 anni quindi al primo anno nella categoria, ha brillato soprattutto per la sua vistosa e vivace divisa bianca-verde della sua nazionale....


Spesso non capita che un corridore del Benin sia alla partenza di un campionato del mondo. E' il caso di Ricardo Sodjede (nella foto), 24 anni, che il suo dovere lo ha fatto nella cronometro individuale dei professionisti vinta dal...


Il Team Bahrain Victorious è lieto di annunciare l’ingaggio di Alessandro Borgo per le prossime tre stagioni. Il talentuoso corridore italiano passerà dalla squadra di sviluppo al team WorldTour, confermando l’obiettivo della squadra di offrire un chiaro percorso di crescita...


La teoria di partenze alla Bk Arena, aperta per gli under 23 uomini dal padrone di casa Etienne Tuyizere, incomincia come sempre con il sottofondo dei bonghi e speriamo vivamente che ci sia un certo turnover tra chi batte sui...


Tra le sfide più attese dei mondiali rwandesi è senza ombra di dubbio la cronometro individuale riservata agli juniores. La categoria divenuta ormai un punto di riferimento per le squadre professionistiche in cerca di nuovi talenti. per seguire il racconto...


Terzo giorno di gare ai mondiali in Rwanda e di scena sono gli juniores. In primis le donne con la reginetta di casa Masengesho Yvonne che aprirà le danze alle 11.06. Per le ragazze 18, 3 chilometri da superare. Per...


di Marco Pastonesi
Se i Mondiali si tengono in Ruanda, il merito è soprattutto suo. Là lo chiamavano all’americana “Coach”, con la maiuscola, che non si vedeva, ma si sentiva. Jock Boyer: di Moab, Utah, del 1955, 87 vittorie da dilettante, 49 da...


Un uomo palestinese abbandona Gaza City. Di notte. In bicicletta. La spinge a piedi. Davanti, una bambina appoggiata sul tubo orizzontale e aggrappata al manubrio. Dietro, un bambino seduto sul portapacchi, la testa sulla sella. Stremati, stravolti, sconfitti. Disperati. L’immagine...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024