
Kigali sta accogliendo in queste ore i protagonisti delle prime gare mondiali in programma, vale a dire le cronometro. Ma c'è una città del Ruanda che ha fatto molto di più nelle ultime due settimane: a Bugesera, infatti, si sono sistemate addirittura 38 delegazioni nazionali africane. Sulle strade del Paese delle mille colline si sono allenati e acclimatati - ricordiamo che si correrà ad un altitudine media di 1.500 metri - i ciclisti di Zimbabwe, Benin, Botswana, Eswatini, Sierra Leone, Etiopia, Lesotho, Marocco, Algeria, Angola, Benin, Egitto, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Comore, Eswatini, Guinea, Guinea Bissau, Kenya, Madagascar, Mali, Mauritius, Rifugiato, Niger, Senegal, Seychelles, Uganda, Tanzania, Costa d'Avorio, Togo, Tunisia e i padroni di casa del Ruanda.
Nelle ultime due settimane le delegazioni sono state ospitate tutte presso il centro ciclistico Savanah, con il sostegno della Confederazione del ciclismo africano (CAC) che ha facilitato i ciclisti a stabilirsi prima nel paese per allenarsi a Kigali e Bugesera. Il camp ospita anche un rifugiato di origine afghana, Ansari Amir Arsalan.
Un centro ciclistico all'avanguarda dove l'Africa che pedala ha preparato le sfide mondiali che per tutti i Paesi, e non solo per il Ruanda, rappresentano una vetrina straordinaria e una altrettanto straordinaria occasione per imparare, crescere e migliorare. E per compiere un nuovo passo verso la conquista sportiva di un nuovo mondo.
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