
Jonas Vingegaard era il grande favorito per la vittoria finale alla Vuelta di Spagna e oggi, sulla Bola del Mundo, il danese ha conquistato la sua terza vittoria di tappa aumentando il vantaggio sui suoi avversari. Domani Vingegaard a Madrid salirà sul palco come vincitore assoluto e Joao Almeida con 1’16” sarà sul secondo gradino, con Tom Pidcock che completa il podio con un ritardo di 3’11”.
«Posso essere contento di aver aspettato a vincere un’altra tappa. E’ vero volevo vincere a Bilbao e volevo vincere sull’Angliru, ma anche la Bola del Mundo è una vittoria molto speciale».
Per il danese questo è il secondo grande giro in carriera: ha già vinto due volte il Tour de France e adesso è arrivato il successo alla Vuelta di Spagna, dove oltre alla classifica generale, ha conquistato anche 3 tappe.
Nelle ultime giornate Vingegaard sembrava stanco e oggi ha ammesso che la terza settimana non era iniziata come aveva sperato.
«Se devo essere sincero, solo oggi ho iniziato a sentirmi un po’ meglio. Mi sono sentito meglio rispetto alle altre giornate in cui abbiamo avuto l’arrivo in salita. Quindi posso essere molto soddisfatto di come sono andate le cose per me oggi e di come la squadra ha lavorato nelle ultime tre settimane».
Nella top ten, la Visma Lease a Bike ha piazzato tre corridori: oltre a Vingegaard, c’è Kuss che ha chiuso al settimo posto e nella tappa di oggi è arrivato secondo e poi Matteo Jorgenson che chiuderà la sua Vuelta posizionandosi al decimo posto.
«La squadra è stata incredibile e non avrei potuto farcela senza di loro. Hanno sempre lavorato tantissimo e mi sono stati vicini risolvendo molte situazioni». Vingegaard ha attaccato alla fine dell’ultima salita e Joao Almeida, il suo rivale, non è riuscito a stare alla sua ruota. Il danese è salito subito con un passo diverso e in pochi secondi ha creato un buco alle sue spalle. Kuss ha tagliato il traguardo al secondo posto con 11” di ritardo e a seguire sono arrivati Hindley, Pidcock e Almeida, quest’ultimo con 22” di ritardo.
«In realtà non direi che mi sono sentito a mio agio con il ritmo che facevano Joao Almeida e Jai Hindley, ma almeno sentivo di non essere ancora al limite, quindi ho pensato di avere una possibilità, una buona possibilità di vincere questa tappa: così ad un certo punto ho deciso e sono andato. Ho subito preso un piccolo vantaggio e poi gli ultimi cento metri sono stati incredibilmente duri e sono quasi finito contro le transenne, quindi ho commesso un piccolo errore».
Vingegaard adesso ha più vittorie di tappa alla Vuelta che al Tour de France e con la vittoria alla corsa spagnola il danese ha dato un segnale importante. «Non posso dire ancora di aver vinto la Vuelta perché c’è ancora la tappa di domani, ma non credo che cambierà qualcosa. Quindi speriamo che resti tutto così e di arrivare al traguardo ancora con la maglia rossa sulle spalle».
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