
Jonas VINGEGAARD. 10 e lode. Alla fine fa vedere chi è più forte. Sulla salita leggenda, sulla Bola del Mundo, il danese mette il sigillo su una Vuelta che vince con fredda lucidità. Lascia fare, lascia dire, lascia che si spolmonino gli Uae coordinati da Almeida, poi a mille trecento metri dal traguardo inserisce la ridotta e se ne va. È sua la tappa. È suo il terzo sigillo. È sua la prima Vuelta che si va ad inserire nella collezione del “re pescatore” al quale adesso manca solo il Giro d’Italia per poter “indossare” la tripla corona che nemmeno Pogacar ha. I numeri di Vingegaard: in 1061 metri di dislivello fanno registrare una VAM di 1713: fatti, non parole. Il sogno è vederlo al Giro: sogni rosa.
Sepp KUSS. 9. Controlla la situazione dal fondo, pronto ad entrare in azione qualora ce ne fosse bisogno. Il “re pescatore” sta benissimo, lui anche e alla fine si prende un secondo posto con assoluta facilità. Oggi supera i trenta, di uno. Compleanno di fatica: me che gioia.
Joao ALMEIDA. 8,5. Perde, ma va bene così. Il danese era il più forte e anche oggi dimostra di avere la situazione sotto controllo. Perde contro il numero due del mondo: chapeau!
Tom PIDCOCK. 9. Si porta a casa il primo podio in un Grande Giro, resta con la nobiltà della Vuelta anche oggi, a conferma che può recitare un ruolo importante anche qui. Arriva a Torino con un sacco di dubbi, partirà da Madrid con molte più certezze.
Jay HINDLEY. 7,5. Ci prova, con coraggio e determinazione. Non fa male a nessuno, ma ha il merito di provare a fare qualcosa, poco prima che il “re pescatore” faccia del male.
Matthew RICCITELLO. 8. Purtroppo per noi l’americanino fa saltare il banco e il nostro Giulio Pellizzari: si prende il 5° posto e la maglia bianca di miglior giovane. Per lo statunitense un gran bel colpo.
Giulio PELLIZZARI. 5. Ci avevamo fatto la bocca buona e, probabilmente, anche lui. Nell’ultima occasione utile non perde tutto, ma molto. Perde una posizione in classifica generale e quella maglietta bianca che tanto gli stava bene. Una giornata no, dove non crolla, ma fatica e sputa amaro. È andata così, ma nulla di cui drammatizzare. Due grandi giri nella stessa stagione a soli 21 anni? Forse qui sta la risposta di tutto.
Giulio CICCONE. 6,5. Non è al top, ma prova a restare con i top. Fa una gran cosa, fanno una gran cosa lui e Landa, poi però deve arrendersi alla nobiltà della corsa spagnola.
Joel NICOLAU. 6. Il 27enne corridore spagnolo della Caja Rural-Seguro RGA ha il merito di vincere il secondo gpm di giornata a Puerto de La Paraddila e anche sull’Alto del Leon.
Jack HAIG. 6. Finisce al corridore della Bahrain Victorious il primo gpm all’Escondida, alle sue spalle Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step) e Santiago Buitrago (Bahrain Victorious).
Filippo GANNA. 6. Pronti via e il primo scatto è il suo. Scalda la gamba, in vista di una giornata da uomini duri.
Elia VIVIANI. 17. Il 36enne di Isola della Scala cade nel tratto di trasferimento: già la giornata si preannunciava dura e si trasforma in durissima.