LA VUELTA. LE PROTESTE PRO-PAL NEUTRALIZZANO IL FINALE DI BILBAO, PIDCOCK E VINGEGAARD GUADAGNANO SECONDI

VUELTA | 03/09/2025 | 17:40
di Nicolò Vallone

Né vincitori, né vinti. O meglio, nessun vincitore, ma un vinto c'è: il ciclismo. La tappa numero 11 della Vuelta a España numero 80, una sorta di "semiclassica di Bilbao" da 157.4 chilometri, con sette strappi nei dintorni della bellissima città basca dov'erano posti partenza e arrivo, prometteva spettacolo e spettacolo è stato. Finché però, a 15 km dalla conclusione, l'organizzazione ha deciso che la situazione tesa con alcuni manifestanti pro Pal sul rettilineo finale fosse meritevole di una neutralizzazione: gara stoppata ai -3 senza decretare alcun vincitore e prendendo lì i tempi per la classifica generale. In testa in quel momento c'erano Tom Pidcock (Q36.5) e la maglia rossa Jonas Vingegaard, con una manciata di secondi di vantaggio sul quartetto Almeida-Jorgenson-Hindley-Gall e mezzo minuto su Ciccone-Pellizzari-Bernal-Riccitello... a questo punto si aprono i punti interrogativi per la situazione delle prossime giornate.


LA CRONACA


Si sale subito verso Laukiz e, sullo scollinamento, Mads Pedersen va via insieme a Joel Nicolau della Caja Rural. Una ventina di uomini, tra cui Ayuso e Buitrago, prova a evadere dal gruppo per inseguirli, ma sono troppi per i gusti della Visma Lease a Bike che per tutto il giorno manderà Ben Tulett come stopper a più riprese. Al km 22, a metà Alto de Sollube, avviene un generale riassorbimento, ma il danese vestito di verde della Lidl Trek non si dà per vinto e rilancia: stavolta lo seguono solo Orluis Aular (Movistar) e Marc Soler della UAE. Un trio di spessore che sta in avanscoperta con appena un minuto di margine per 67 chilometri: in cima all'Aretxabalagana, Soler saluta i due compagni d'avventura e tenta l'impossibile; in fondo alla discesa Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step) si lancia in solitario inseguimento e al km 97 si forma l'accoppiata con Soler al comando.

Niente da fare: al centesimo chilometro il duo viene acciuffato e se ne crea immediatamente uno nuovo. Sulla prima delle due ascese del Vivero, attaccano Mikel Landa e Santiago Buitrago; alle loro spalle si forma un sestetto con Kamiel Bonneau (Intermarché Wanty), Eddie Dunbar (Jayco AlUla), Louis Rouland (Arkea B&B), Juan Guillermo Martinez (Picnic PostNL), ancora l'indemoniato Mads Pedersen e un Victor Campenaerts "guastatore" per la causa Visma. Al km 119 Pedersen allo sprint intermedio allunga il suo vantaggio nella graduatoria della maglia verde, al km 123 gli inseguitori vengono riassorbiti da un plotone sempre più scremato, al km 124 Landa quasi si ferma per il mal di schiena e si fa sfilare in coda, Buitrago rimasto solo viene infine acchiappato al km 132 in cima al secondo Vivero.

Poco dopo, ecco la notizia della neutralizzazione. A quel punto gli unici realmente motivati sono gli uomini classifica, che comunque avevano mostrato di esserlo a prescindere, visto com'è stata tenuta chiusa la corsa: sul Pike, muro reso celebre dal Circuito de Getxo, un Tom Pidcock in gran spolvero imprime la sfiammata e il solo Vingegaard riesce a raggiungerlo poi in picchiata. I big si dividono in tronconi e il risultato sarà la generale che potrete leggere a breve (speriamo!) qui di seguito.

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COMMENTI
E anche quest' anno l' Italia farà schifo ai mondiali
3 settembre 2025 17:49 Frank46
Come volevasi dimostrare... Ciccone o la sua squadra hanno per l' ennesima volta sprecato una forma straripante del nostro corridore...

Non hanno ottenuto un bel niente, come tutte le volte che si sono intestardito con l' idea che Ciccone è un corridore da GT, e soprattutto hanno mandato a rotoli la possibilità di essere grande protagonista nel finale di stagione tra mondiali, europei e Lombardia.

Ciccone al top non è inferiore a Pidcock su questi strappi.

E siamo solo all' 11° giorno di gara.

Come volete che ci arriverà all' ultimo giorno di corsa Ciccone?

Stamane nelle interviste quando gli hanno chiesto della tappa odierna adattissima alle sue caratteristiche ha risposto candidamente che la condizione non era più quella di inizio Vuelta.

Un grazie ai geni che dopo 10 anni di professionismo ancora insistono su sta scemenza del Ciccone uomo di classifica!

Ps
3 settembre 2025 17:51 Frank46
I geni era rivolto ai direttori sportivi

Forse
3 settembre 2025 17:55 Cappellaiomatto
potevano fare come traguardo l'arco dell' ultimo km e quindi fare in modo che ci potesse essere anche un vincitore di tappa... d'altronde sono poi passati appunto sotto il triangolo rosso e li la situazione era tranquilla...peccato,posso capire le proteste però anche rovinare la corsa in questo modo...e ora se anche nei prossimi giorni succede nuovamente qualcosa di simile,non ci saranno più arrivi di tappa?

Proteste
3 settembre 2025 18:02 alerossi
Se protesti per una giusta causa in modo sbagliato la tua protesta cade nel torto.
Poi fate a questi manifestanti un esame di geopolitica. Vediamo quanti sanno. Questi sono nullafacenti che non vedono l'ora di andare a fare casino in giro seguendo le mode del momento: prima il clima, ora la guerra. Quelli non sanno dove si trovano, cosa stanno facendo e perchè, vogliono sono visibilità social per farsi vedere belli e saputelli.
Bartali, grande uomo, faceva il bene di nascosto, andando di persona a salvare vite umane rischiando la propria vita, non a migliaia di km di distanza senza rischiare nulla. Prendano esempio.

Decisione
3 settembre 2025 18:07 Bicio2702
insensata. Se si neutralizza la tappa, bisogna neutralizzare anche i distacchi di classifica, altrimenti è una boiata...

Pro pal
3 settembre 2025 18:13 Stef83
Perché vengono a fare i fenomeni in un mondo molto tranquillo, come il mondo del tifo nel ciclismo? Mi aspetto di vedere proteste anche ad una partita di Champions, o ad una partita degli US Open, e via dicendo... RIDICOLI

Le proteste sono sensate.
3 settembre 2025 18:29 Alfredo.Alcaldo
Il ciclismo è un mondo tranquillo, è vero, ma in questo mondo tranquillo sta correndo una squadra di uno stato che sta commettendo un genocidio. La Gazprom nel 2022 è stata fatta fuori all'inizio della guerra russo-ucraina. Qui, dopo due anni di genocidio, la squadra continua a correre imperterrita.

Difficile decidere in poco tempo.
3 settembre 2025 18:44 VanDerPogi
Non sarebbe stato facile organizzare in pochi minuti una nuova linea di arrivo, con cronometristi, photo finish, un minimo di telecamere... comunicarlo a corridori, squadre e seguito (vedi Pidcock che nemmeno sapeva dell'annullamento).
Per quanto riguarda la domanda "perché proprio alla Vuelta e non in altri eventi?" credo che la risposta più facile sia anche la più ovvia: in questo evento c'è una squadra con un nome e uno sponsor molto ingombrante. E le proteste non ci sono state solo qui. Pensate ad esempio all'Eurovision Song Contest 2024 e 2025.
Certo... molto più facile trovare un posto per fare invasione e bloccare una corsa ciclistica di 200 km piuttosto che (esempiona caso) una partita di calcio. Mi sembra logisticamente palese... sono un po' preoccupato per le prossime tappe ed i prossimi eventi ciclistici...

Manuale di buone maniere per le proteste
3 settembre 2025 18:44 AleC
Nel 1988 al Giro, il 2 giugno esattamente 3 giorni prima della più nota tappa del Gavia sotto la neve, fu annullata una tappa a causa delle proteste degli abitanti della valle Bormida contro l'industria ACNA
https://www.rainews.it/tgr/liguria/video/2022/06/lig-rewind-dea52bbd-a89d-4a37-91f6-fce7924da6e6.html

Chissà cosa dissero le cronache di quei tempi. Il ciclismo si corre per strada, non in un ambiente asettico. Viviamo tempi complicati e possono succedere cose come quella di oggi.
A me preoccupa quel che succede a Gaza e in Cisgiordania ogni giorno, una tappa della Vuelta in più o in meno non cambia nulla.

Manifestanti???
3 settembre 2025 19:06 9colli
Purtroppo hanno vinto loro.....ed ho paura che non sia l'ultima tappa in cui è successo............La Politica Brutta Bestia.

@bicio
3 settembre 2025 19:06 Albertone
Giusto,la penso come te

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