
Né vincitori, né vinti. O meglio, nessun vincitore, ma un vinto c'è: il ciclismo. La tappa numero 11 della Vuelta a España numero 80, una sorta di "semiclassica di Bilbao" da 157.4 chilometri, con sette strappi nei dintorni della bellissima città basca dov'erano posti partenza e arrivo, prometteva spettacolo e spettacolo è stato. Finché però, a 15 km dalla conclusione, l'organizzazione ha deciso che la situazione tesa con alcuni manifestanti pro Pal sul rettilineo finale fosse meritevole di una neutralizzazione: gara stoppata ai -3 senza decretare alcun vincitore e prendendo lì i tempi per la classifica generale. In testa in quel momento c'erano Tom Pidcock (Q36.5) e la maglia rossa Jonas Vingegaard, con una manciata di secondi di vantaggio sul quartetto Almeida-Jorgenson-Hindley-Gall e mezzo minuto su Ciccone-Pellizzari-Bernal-Riccitello... a questo punto si aprono i punti interrogativi per la situazione delle prossime giornate.
LA CRONACA
Si sale subito verso Laukiz e, sullo scollinamento, Mads Pedersen va via insieme a Joel Nicolau della Caja Rural. Una ventina di uomini, tra cui Ayuso e Buitrago, prova a evadere dal gruppo per inseguirli, ma sono troppi per i gusti della Visma Lease a Bike che per tutto il giorno manderà Ben Tulett come stopper a più riprese. Al km 22, a metà Alto de Sollube, avviene un generale riassorbimento, ma il danese vestito di verde della Lidl Trek non si dà per vinto e rilancia: stavolta lo seguono solo Orluis Aular (Movistar) e Marc Soler della UAE. Un trio di spessore che sta in avanscoperta con appena un minuto di margine per 67 chilometri: in cima all'Aretxabalagana, Soler saluta i due compagni d'avventura e tenta l'impossibile; in fondo alla discesa Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step) si lancia in solitario inseguimento e al km 97 si forma l'accoppiata con Soler al comando.
Niente da fare: al centesimo chilometro il duo viene acciuffato e se ne crea immediatamente uno nuovo. Sulla prima delle due ascese del Vivero, attaccano Mikel Landa e Santiago Buitrago; alle loro spalle si forma un sestetto con Kamiel Bonneau (Intermarché Wanty), Eddie Dunbar (Jayco AlUla), Louis Rouland (Arkea B&B), Juan Guillermo Martinez (Picnic PostNL), ancora l'indemoniato Mads Pedersen e un Victor Campenaerts "guastatore" per la causa Visma. Al km 119 Pedersen allo sprint intermedio allunga il suo vantaggio nella graduatoria della maglia verde, al km 123 gli inseguitori vengono riassorbiti da un plotone sempre più scremato, al km 124 Landa quasi si ferma per il mal di schiena e si fa sfilare in coda, Buitrago rimasto solo viene infine acchiappato al km 132 in cima al secondo Vivero.
Poco dopo, ecco la notizia della neutralizzazione. A quel punto gli unici realmente motivati sono gli uomini classifica, che comunque avevano mostrato di esserlo a prescindere, visto com'è stata tenuta chiusa la corsa: sul Pike, muro reso celebre dal Circuito de Getxo, un Tom Pidcock in gran spolvero imprime la sfiammata e il solo Vingegaard riesce a raggiungerlo poi in picchiata. I big si dividono in tronconi e il risultato sarà la generale che potrete leggere a breve (speriamo!) qui di seguito.
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