
Tadej Pogacar e la sua notte da padrone di casa, a Komenda, nella città in cui è nato e cresciuto, nella corsa che porta il suo nome ed è organizzata dalla sua sduadra - il Pogi Team - e da quella della sua compagna Urska Zygart - il Pika Team.
Una notte nella quale il campione del mondo è tornato a parlare e ha regalato alcuni spunti molto interessanti. «Innanzuitutto vi dico che sono felice di essere di nuovo a casa, di vedere amici, vicini di casa e la mia famiglia. A volte scattare foto e firmare autografi è estenuante, altre volte lo è un po’ meno, ma cerco sempre di accontentare tutti. Ho invitato tanti corridori per venire a Komenda, all’inizio erano tutti entusiasti, ma poi hanno iniziato a declinare. Alcuni hanno problemi fisici, poi ci sono molte altre gare in questo periodo, quindi è stato difficile averli qui, ma sono grato a coloro che hanno partecipato alla gara».
Tra le domande che sono arrivate, inevitabile quella sulla sua fine carriera, visto che lo stesso Tadej aveva toccato l'argomento alla fine del suo quarto Tour de France vinto.
«Il fatto è che sto già contando gli anni che mancano al mio ritiro dalle corse. Ho iniziato a vincere presto, so che possono arrivare stagioni negative, sono pronto per qualsiasi cosa. Ma sono sicuro che correrò ancora qualche Tour: è la gara più grande e dubito che la squadra mi lascerà a casa, almeno per qualche altro anno» ha spiegato Tadej che è legato alla UAE Emirates XRG fino al 2030.
Il rientro agonistico è in programma in Canada tra un mesetto, con le due prove di WorldTour: «Sappiamo che Montreal mi si addice di più, ma questo non significa che non cercherò di vincere in Quebec. Quest’anno, il tracciato è stato leggermente cambiato, è un po' più facile il che rende l’obiettivo più difficile, ma cercheremo di vincere anche lì. E poi non sarò solo, abbiamo altri corridori che possono far bene in quelle corse, come Jhonathan Narvaez».
Dopo le gare canadesi, Pogacar gareggerà sia ai Campionati del Mondo che ai Campionati Europei una settimana più tardi. «Secondo le informazioni che abbiamo, quest’anno il Campionato Europeo è adatto agli scalatori, quindi probabilmente ci sarò. È simile a una delle gare di primavera vinte da Juan Ayuso quest’anno (lo spagnolo ha vinto la Faun Drome Classic, ndr). Però so che se correrò il Campionato Europeo probabilmente non potrò disputare nessun’altra classica italiana se non Il Lombardia».
Una battuta anche sulla Vuelta che scatterà da Torino il prossimo 23 settembre: «È difficile dire se Almedida o Ayuso possano battere Vingegaard. Se non fosse caduto nel Tour, potrei sicuramente che Almeida poteva farcela, ma ora non lo so, non posso pronunciarmi».
E per finire, uno scambio di battute con Raffaele Ferrara e la dura ammissionbe che c'è una pecca nella carriera del numero uno del mondo: guardate il video per scoprirla...
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.