
Jonathan MILAN. 10 e lode. Si fa presto a dire volata, ma ci sono situazioni e tappe che impongono un lavoro sopraffino, fatto di fatica e determinazione. Oggi Jonny è stato perfetto quanto i suoi compagni di squadra. Volli, sempre volli, fortissimamente vinsi. Questo potrebbe essere il motto del 24enne velocista friulano, che si va a prendere gli 11 punti del traguardo intermedio (davanti c’è una fuga a quattro, quella con Vincenzo Albanese), poi deve sputare l’anima per rientrare dopo il primo Gpm di giornata e infine, sotto una pioggia torrenziale, è un gatto a evitare la caduta all’ultimo chilometro. I compagni tutti giganti, Simmons e Stuyven nel finale un po’ di più. Lui completa un lavoro eccezionale, da applausi. Se arriverà a Parigi in verde ha di che festeggiare, visto che anche per questa classifica se la deve vedere con Pogacar, scusate se è poco.
Jordi MEEUS. 9. Il 27enne belga della Red Bull Hansgrohe resta in piedi e resta attaccato al gigante della Lidl-Trek. Sa che è la sua occasione e se la gioca come meglio non potrebbe fare. Perde di mezza ruota, ma non perde da un mezzo corridore…
Tobias ANDRESEN. 8. Altro ragazzino 22enne dell’allegra brigata dei Picnic. Fa la volata e porta a casa un terzo posto che dice che questo ragazzo ha stoffa e la sua squadra sa sceglierla.
Arnaud DE LIE. 5. Il 22enne velocista della Lotto fin qui non ha raccolto tantissimo: due quarti posti con quello di oggi, un 5° e un 3°. Ha la possibilità di lasciare il segno, ma in questo Tour le sue volate sono impalpabili.
Davide BALLERINI. 7. Non è un velocista puro, ma è un corridore veloce, tutt’altra cosa. Il finale è da classica del nord: bisogna essere scaltri e svegli oltre che in condizione. Il lombardo è la sintesi di tutte queste cose messe assieme.
Alberto DAINESE. 6,5. Il ragazzo della Tudor fa veder subito di avere intenzioni serie e non perde le prime posizioni e nelle prime posizioni ci resta fino alla fine. Altro buon piazzamento.
Jasper STUYVEN. 10. Nel finale prende per mano Jonny e lo porta là davanti: sembra una manovra normale e scontata, ma lo fa con grandi capacità tecniche e tattiche.
Tim MERLIER. 5,5. Resta bloccato nel “traffico” della caduta. Tagliato fuori prima che possa anche solo pensare di lanciare la volata. La colpa? Era forse un po’ troppo dietro.
Tadej POGACAR. 50. Nel finale capisce che è meglio stare nelle primissime posizioni con un Tim Wellens anche oggi superlativo. Fa tutto con naturalezza, perché è naturalmente un campione. Oggi veste per la 50a volta in carriera la maglia gialla: davanti a lui sono rimasti solo Eddy Merckx (111), Bernard Hinault (79), Miguel Indurain (60), Chris Froome (59) e Jacques Anquetil (52), che è nel mirino.
Jonas ABRAHAMSEN. 8,5. Il possente corridore della Uno-X è l’ultimo ad arrendersi. Meriterebbe il premio della combattività, che invece finisce al transalpino Quentin Pacher: strano.
Vincenzo ALBANESE. 8. Il ragazzo della EF Education Easypost prende e va con Jonas Abrahamsen (Uno-X), Quentin Pacher (Groupama-FDJ) e Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies). Per loro un’azione di altissimo livello, altro che fughe pubblicitarie: qui di pause non ce ne sono, men che meno di “reclame”. A tutta fino alla fine.