
Dopo la crisi di ieri Remco Evenepoel non era più lo stesso. Oggi in corsa non stava bene e, dopo essersi consultato con i suoi direttori sportivi, il belga ha deciso di mettere piede a terra e ritirarsi, ma prima di farlo ha voluto fare un omaggio ad un piccolo tifoso che era a bordo strada, regalandogli l’ultima borraccia che aveva sulla bici.
«Semplicemente non andava - le prime parole di Remco Evenepoel fuori del pullman della squadra -. Non c'era niente da fare. Una brutta giornata è possibile una volta, ma tre brutte giornate di fila sono qualcosa che non va».
Il due volte campione olimpico ha comunicato in modo costante con la squadra e quando era sul Tourmalet il suo team manager Klaas Lodewyck gli ha consigliato di fermarsi. «Ho parlato con la squadra e Klaas mi ha detto di fermarmi. Quella era l'unica decisione giusta. Avrei potuto continuare a pedalare, ma chissà, la brutta sensazione avrebbe potuto continuare per mesi ancora e ne avrebbe risentito il mio corpo. Avrei rischiato di arrivare a settembre e non essere in grado di fare nulla».
A parlare dello stato fisico di Evenepoel, c’è anche Tom Steels, direttore sportivo al quale l’ex iridato è molto legato. «Era il terzo giorno di fila in cui Remco non si sentiva benissimo. Come ho detto stamattina, speri nel meglio e speri che le cose cambino in un momento, ma non è cambiato nulla e lui non ha lasciato che le sue gambe soffrissero ulteriormente».
L’agonia del due volte campione olimpico era cominciata giovedì sull’Hautacam e poi era continuata con la cronoscalata di ieri a Peyragudes e infine oggi, nell’ultima tappa pirenaica con arrivo a Superbagneres, ha scelto di fermarsi definitivamente.
«Penso che sia stato più saggio non continuare e semplicemente darsi del tempo per riprendersi bene. Lui ha ancora degli obiettivi quest'anno. Ma se invece avesse deciso di continuare in quelle condizioni, allora il resto della stagione sarebbe andato perso».
Non ci sono una malattia, un virus o dolori muscolari dietro il ritiro di Evenepoel, semplicemente il suo fisico non ha dato le giuste risposte e, quando accade una cosa del genere, allora fermarsi e ritrovare il giusto equilibrio è la cosa migliore.
La stagione di Evenepoel non si conclude con il Tour de France e per lui ci sono ancora degli obiettivi importanti da conquistare. Il campione della Soudal-Quick Step vuole ancora indossare la maglia iridata e il suo prossimo obiettivo sarà il Ruanda, dove cercherà di vincere ancora.
«Remco era molto deluso per aver lasciato il Tour, perché comunque lui è campione del mondo a cronometro ed è stato campione del mondo su strada ed ha due ori olimpici. Penso che adesso si concentrerà sul suo prossimo obiettivo e punterà in alto, ma per farlo devi fermarti se senti che qualcosa non va. Remco ora non è se stesso, è già il terzo giorno di fila che non si sente bene. Devi stare molto attento a non superare il limite, altrimenti rischi di perdere mesi invece di giorni. Dobbiamo ancora capire cosa di preciso è successo, ma fermarsi è la cosa migliore, perché continuando potrebbe ammalarsi o potrebbe capitargli qualche altra cosa, andando a peggiorare la situazione. Vedremo, ma intanto speriamo di poter recuperare in fretta e di riprendere ad allenarci».