
Jonas Vingegaard ieri non ha mai pensato di approfittare della caduta di Tadej Pogacar ed era d’accordo con il resto del gruppo che ha deciso di aspettare lo sloveno. Il campione del mondo è caduto a cinque chilometri dal traguardo, ma nonostante lo stress per l’incidente, ha avuto subito la prontezza e la lucidità di rialzarsi e riprendere la corsa.
Il gruppo con gli uomini di classifica non ha avuto dubbi e il primo a chiedere di aspettare è stato Remco Evenepoel, che immediatamente si è voltato e a tutto il gruppo ha gridato: «Stop, stop, stop». Jonas Vingegaard, che ha rilasciato qualche battuta nell’area dei pullman, ha detto di non aver avuto dubbi e come tutti gli altri ha atteso che il campione del mondo rientrasse in corsa.
«Stava pedalando proprio accanto a me, quindi ho visto la caduta – ha detto Vingegaard riferendosi all’incidente di Pogacar - Spero prima di tutto che stia bene. E quindi lo abbiamo aspettato tutti, come credo sia giusto fare».
Vingegaard ha spiegato che aspettare era un gesto normale e che non doveva essere visto come qualcosa di straordinario, ma come un atto dovuto nei confronti del campione del mondo e di corridore che corre per la classifica generale.
«Abbiamo dato la possibilità a Pogacar di rientrare, perché la sportività è questa. Quando succede una cosa del genere, è pura sfortuna. Non ha esagerato in curva o cose del genere. Si è trattato solo di due ruote che si sono incrociate. Quindi penso che sia stato il modo giusto di procedere».
La corsa gialla oggi riprenderà con la dodicesima tappa, che vedrà impegnati gli uomini di classifica, con l’arrivo sul Hautacam. Vingegaard non ha voluto parlare di strategia e neanche di cosa farà Pogacar in corsa e se avrà problemi in seguito alla caduta di oggi.
«Sarà una giornata difficile così come lo è ogni tappa del Tour e noi faremo del nostro meglio».