SWATT CLUBS AND THE TWO GREAT OPPORTUNITIES FOR THE REBIRTH OF ITALIAN CYCLING

OPEN LETTER | 02/07/2025 | 09:37
di Gilberto Riaresi

Dear editor, I am Gilberto Riaresi, a cycling enthusiast who follows, as a second coach, a Lombardy youth team in the juniors category. I am writing this message because I would like to participate in the ongoing debate in your newspaper about the Swatt and Conca's victory.



Their extraordinariness lies precisely in this: by reading, informing themselves, being "nerds" with the - presumptuous - goal of being amateurs who go faster than professionals, they ultimately succeeded.

The crisis of Italian cycling is not represented by the tricolor jersey that won't be seen in important races, nor by the disinterest of our aces (excluding Milan and Covi) in competing for the national title, as if it no longer had value. The real crisis is something else.

It is absurd that a group of enthusiasts with zero budget manages to accumulate enough skills and knowledge to surpass many other more organized and structured teams - more "institutional".

The crisis of Italian cycling is a crisis of skills.

1. Technical and Scientific Competence

The first is a technical scientific competence. Here I am not talking about professional teams, good mechanics, and excellent technicians and sports directors operating in the World Tour. I am talking about youth categories: juniors, under 23.

I am talking about many teams that rely on unpaid volunteers to train and race young people. These are agile structured teams, without trainers, nutritionists, biomechanics adequately trained to help young people make a qualitative leap and put them in a position to become the next Remco, Ayuso, Del Toro who at their age were already treading international stages. Juniors are indeed today's gateway to professionalism. But in many cases, those who should teach them how to race are not updated on what it means to be a professional in 2025.

This underworld is totally left to its own devices. Some teams are strong, organized, and achieve results. Many other riders could be missed talents simply because they ended up in the "wrong" team.

There should be research and training paths, sponsored by the federation, solid and cutting-edge, with a circulation of technicians between professional and youth categories. This works in basketball, volleyball, tennis. Let's apply it to cycling as well.

2. Organizational and Communication Competence

The second is an organizational communication competence. It's fine that not everyone can have the white body like SWATT, but the sponsor model on the jersey to raise funds is old, defunct, and absolutely needs to be revised.

Cycling is a sport based on advertising. Yet large Italian industrial groups do not invest in teams. Why do companies that put hundreds of thousands of euros in Giro-E then do not pay anything to those racing the real races?

Answer: today many teams have such an old and sad image that no one wants to be associated with them. The federation should help teams find sustainable funding paths and facilitate the entry of wealthy sponsors, both at pro, under 23, and youth levels. Only with money in hand can we escape the world of volunteerism and help our youth teams make a qualitative leap.

This essentially means teaching teams to communicate better, create a brand and build a community around it. In other words: to be attractive to advertising investments, the true fuel of this sport.

In summary: science and communication. The two great opportunities that Italian cycling must seize to become great again. Last Sunday, the federation had the winning model right in front of them at the Gorizia finish line.

The path to follow is clear. Now it's time to pedal.

Gilberto Riaresi


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COMMENTI
Riaresi
2 luglio 2025 11:14 Passista Lento
io concordo i giovani per lo piu sono in mano al volontariato che si improvvisa tecnico, cosi gli anni migliori per l'apprendimento del mestiere se ne vanno inutilmente, non penso che Sinner a 12/15 anni era in mano ad un maestro non stipendiato...

Competenze scientifiche
2 luglio 2025 11:51 Stefazio
A conferma del punto 1 vorrei aggiungere un aneddoto personale. Da grande appassionato delle due ruote e (anche) di allenamento/alimentazione/tecnica ciclistica avevo aperto un sito/blog no profit a fine anni ‘90 /primi anni 2000. Dal Centro Italia andavo a comprarmi testi in inglese alla Libreria dello Sport a Milano (al tempo non si trovava quasi niente online …) che poi elaboravo con la mia esperienza di cicloamatore (a quei tempi facevo granfondo). Per i tempi erano tecniche innovative (l’uso dei watt per l’allenamento era appannaggio solo dei pro) e il blog ebbe molto successo. Poi, per il mio poco tempo a disposizione, il blog è rimasto inattivo da circa 20 anni, ma gli articoli sono sempre lì … vetusti e ormai sorpassati, ma sono ancora online. Quello che voglio dire è che sporadicamente ancora oggi vengo contattato da preparatori di squadre giovanili e un paio di anni fa anche da un preparatore di una squadra Elite/Under 23 per consigli … Ovviamente declino sempre (non è il mio lavoro e onestamente oggi sono tecniche ormai sorpassate) e consiglio sempre di rivolgersi ad altri lidi (tra cui i bravissimi e competenti Gaffuri e Vergallito), ma solamente il fatto che venga contattato la dice lunga sulla competenza che c’è in giro. Mi contattano persone desiderose di imparare, ma l’impressione è che siano un po’ lasciate a loro stesse. È qui che la Federazione dovrebbe intervenire perché la sensazione è che non si faccia abbastanza per far crescere le competenze in uno sport dove sta cambiando tutto alla velocità della luce.

Ciclismo giovanile
2 luglio 2025 12:51 Miguelon
Il cic,ismo giovanile non è certo ai tempi di Coppi. Tutti con preparatori, cardiofrequenzimetri, bici che sono astronavi etc. Anche nutrizionisti. Sono super preparati già gli esordienti. E infatti pochissimi riescono a fare selezione, anche su percorsi impegnativi. Il problema è la burocrazia, i pochi ragazzini e i soldi che sono necessari.

Ok però basta ora
2 luglio 2025 12:53 mimandapicone
Tutto bello una bella favola, ma ora stop, ma volete scommettere che se questo team Swatt fa un programma di gare UCI , non ne arriva piu uno? Il ciclismo non si inventa , e questi casi una volta nella vita, Conca può fare qualche piazzamento , ma un dominio cosi di squadra rimane nella storia, bravi bravi , ora parliamo come risolvere i problemi del ciclismo Italiano.

non si tratta di competenze
2 luglio 2025 13:02 falco63
scusate, ma tutta questa polemica che è uscita fuori perchè ha vinto un ragazzo del 1998 ci sarebbe stata se avesse vinto un dilettante di una continental magari del 2005? credo di no ,purtroppo Filippo Conca ha aperto il vaso di pandora , tutti alla ricerca del fenomeno di turno andando a pescare nelle categorie sempre più giovani considerando uno del 1998 vecchio!!!!! Filippo ha dimostrato il contrario, alla faccia di tutti i procuratori !

Totalmente in disaccordo
2 luglio 2025 13:21 gigo
Dove sono tutti questi volontari volenterosi ma sprovveduti? Non siamo più negli anni 80-90! Anche nelle categorie giovanili sopravvive solo chi ha risorse per preparatori, nutrizionisti e tutte quelle figure spalleggiate da chi tira le fila del carrozzone (uci e squadre wt). La vittoria meritatissima di Conca e il fenomeno swatt sono la sconfitta di chi governa il ciclismo mondiale e ha deciso che o sei un fenomeno a 17 anni o e' meglio che smetti. Magari ci fossero ancora le squadrette di paese a consentire a tutti di correre senza pressioni fino al primo/secondo anno under

Risposta a bullet
2 luglio 2025 13:29 Claudio ì67
La lettera pubblicata rappresenta il punto di vista non di uno, ma di molti in Italia e, soprattutto, all'estero, in quei paesi (Danimarca, Norvegia, per esempio) dove gli sport di endurance mostrano risultati eccellenti. E l'eccellenza nelle competizioni dipende dall'eccellenza delle competenze. Le interviste a Giorgio Brambilla sono illuminanti: chissá quanti la pensano come lui. Vergallito, Gaffuri, Brambilla ed altri non vogliono inventare la ruota, ma prendere ad esempio modelli che in altri paesi si sono dimostrati vincenti, basati sulla competenza, su valori positivi. E poi, che piacere sentire un ciclista che discute in un ottimo italiano di articoli scientifici pubblicati in prestigiose riviste accademiche, e ne discute in un podcast (ascoltato da moltissimi atleti, non solo ciclisti)!

in risposta a falco63
2 luglio 2025 13:40 Claudio ì67
Il messaggio di SWATT e' diverso ed e' ben riassunto dalla lettera pubblicata sopra: la competenza. La vittoria di un atleta SWATT del 1998 non e' un caso: e' sufficiente ascoltare il punto di vista di Giorgio Brambilla, per capirne il significato.

in risposta a Miguelon
2 luglio 2025 13:42 Claudio ì67
Il budget dello SWATT club e' inferiore ai 100.000 Euro...

La semplice verità
2 luglio 2025 15:17 pickett
Sarebbe bastato un passaggio in + sulla salitella del circuito finale,e non saremmo qua a fare certi discorsi.Faccio notare che,rispetto a un paio d'anni fa,il ciclismo italiano é messo mooolto meglio.All'ultimi Giro avevamo tre uomini di classifica(Tiberi,Ciccone e Pellizzari)Fortunato,che era andato benissimo al Romandia,avrebbe potuto essere il quarto,ma ha optato per la maglia degli scalatori.Semplicemente,non bisognava proporre quel percorso ridicolo e scandaloso.Punto.P.S. La maglia tricolore in qualche corsa importante si vedrà,perché certamente nelle prossime settimane Conca troverà un ingaggio in una Pro Tour ,o almeno in una Professional.

Sfida con i grandi campioni
2 luglio 2025 19:48 Cacaito
Mi piacerebbe vedere i lo swattclub, correre con i grandi del ciclismo tipo wout van ert Roglic evenerlpool, Pogi,e W.D.P come se la cavano !!

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