
Filippo Turconi è stato il miglior italiano in classifica generale al Giro Next Gen, quinto classificato a 1'47" dallo sloveno Jakob Omrzel. Grazie al suo modo di correre lucido e aggressivo allo stesso tempo, è riuscito a chiudere da protagonista la corsa a tappe più prestigiosa del calendario internazionale della categoria Under 23. Un risultato che il varesino della VF Group Bardiani Csf Faizanè non si aspettava, ma che rispecchia il suo ottimo momento di forma che sta attraversando: «In effetti sono partito senza ambizioni particolari, l'obiettivo era arrivare fra i primi dieci ma devo ammettere che il quinto posto è stata una grande soddisfazione - spiega Turconi -. In questo Giro dal livello altissimo di avversari, volevo soprattutto capire dove potevo arrivare e come il mio corpo avrebbe reagito in una corsa a tappe di otto giorni. Diciamo che ho gestito bene le forze, e anche la squadra ha lavorato tanto e bene. Io e il mio compagno Scalco ci siamo supportati bene nelle tappe di montagna, e abbiamo combattuto ogni giorno».
Secondo classificato a Gavi, dietro l'irlandese Adam Rafferty, sesto a Prato Nevoso, nono a Passo Maniva e Cantù, decimo a Pinerolo: piazzamenti decisivi ai fini della classifica per lo scalatore varesino che, ieri, al Giro dell'Appennino è stato bravo a sfruttare questo momento ottenendo un significativo undicesimo posto.
Nato praticamente in bicicletta, Turconi è cresciuto in una famiglia in cui quasi tutti sono stati corridori e più di tutti lo zio Stefano Zanini, ex professionista (vincitore della Amstel Gold Race, Parigi-Bruxelles, due tappe al Giro d'Italia e una al Tour de France) e oggi direttore sportivo alla XDS Astana Team.
«Zio Stefano è l’esempio da seguire, una fonte d’ispirazione che mi ha aperto le porte di questo bellissimo sport. Se ho dei dubbi è il primo a cui mi rivolgo, i suoi consigli sono molto preziosi».
Filippo, nato il 20 ottobre 2005, ciclisticamente parlando è cresciuto nelle giovanili della Ju Green di Gorla Minore per poi trascorrere sei stagioni (da esordiente fino a juniores) con l'Unione Ciclistica Bustese Olonia con la quale ha ottenuto una ventina di successi. «Una vera e propria famiglia la Bustese Olonia, dal presidente a tutto lo staff dirigenziale. Mi hanno fatto sentire come un figlio e mi ha fatto molto piacere correre per questa società che reputo fra le più serie in circolazione».
Abita a Busto Arsizio, nel Varesotto, con il padre Roberto, libero professionista che si occupa di riparazioni di porte, la madre Moira Tarraran (ex ciclista) oggi geometra, e il fratello minore Matteo anche lui ciclista. Filippo si è diplomato Geometra alla “Facchinetti” di Castellanza e il tempo libero lo trascorre leggendo libri di fantascienza e tra le scatole del Lego - «le costruzioni con quei cubetti colorati mi hanno sempre affascinato» - oppure rilassandosi davanti alla tivu. Per Turconi niente campionato italiano (Gorizia, 29 giugno): dopo il Giro dell'Appennino, il diciannovenne varesino è rientrato a casa, dove proseguirà gli allenamenti in vista dei prossimi impegni che in questi giorni dovrà stabilire con la direzione tecnica della sua squadra.