
Non ha parole lui, non ne abbiamo noi. Maledizione Giro, questo è chiaro a tutti, soprattutto a Giulio Ciccone, che questa corsa la insegue da sempre, ma costantemente gli scappa via.
Non ha parole neanche Luca Guercilena, il team leader della Lidl-Trek, che si è consolato con una serie infinita di vittorie, e sperava di portare il ragazzo abruzzese per la prima volta in un Grande Giro nella top ten, ma la scivolata nella frazione di Gorizia ha lasciato il segno profondo sulla coscia destra, che è diventata marmo, e poi piombo.
«Non ho parole - ha detto il Cicco in quei giorni, in quelle ore -. Ho cercato di lottare per finire la tappa, perché speravo che gli esami in ospedale mostrassero che non fosse nulla di grave e che potessi recuperare per provare a lottare almeno per un successo di giornata, ma ho capito subito che era qualcosa di serio perché il dolore era troppo forte. Ora, alla luce della doppia lesione muscolare riscontrata, sappiamo perché. Fa male lasciare il Giro così, soprattutto con le salite che ancora ci aspettavano, il grande spirito che c’era nel team e la buona posizione in classifica».
Gli esami in ospedale a Gorizia, sono la sentenza più amara: «Giulio ha effettuato ecografie e radiografie - si legge nella nota della squadra -. Gli esami hanno confermato un importante ematoma al muscolo vasto laterale del quadricipite destro, oltre a una piccola lesione della fascia muscolare. Le sue condizioni non gli permetteranno di proseguire il Giro. Non sarà necessario un intervento chirurgico, ma un riposo di circa due settimane».
Del suo Giro restano le immagini di Giulio dolorante sul marciapiede. La gamba destra testa, rigida, che non si muove, perché il muscolo emana corrente elettrica.
«Un dolore pazzesco, per una botta banale - racconterà poi in seguito il corridore -. Ho fatto di tutto per proseguire il mio cammino, ma mi è stato detto chiaramente che non era il caso».
Il caso, il fato, la Dea Bendata che si gira costantemente dall’altra parte e non ne vuole sapere di Giulio, che rimedia solo delusioni. Basti ricordare l’episodio della Vuelta 2024, quando è costretto al ritiro per una caduta causata dall’attraversamento stradale di un… capriolo. E che dire della storia recente al Giro d’Italia: nel 2021, 6° in classifica a cinque tappe dalla conclusione, una caduta lo costringe al ritiro dopo che nella notte era sopraggiunta pure qualche linea di febbre. Quanto al 2023 e al 2024, Ciccone aveva sempre inserito il Giro nei piani, ma due anni fa aveva dovuto rinunciare a causa del Covid, mentre nel 2024 si era dovuto sottoporre a un intervento chirurgico per una cisti perineale.
«Una maledizione? Forse, ma io al Giro ci voglio tornare, per provare a lasciare il segno», si ripropone Giulio.
«È tosto, lo conosciamo bene, adesso riposo di qualche settimana e poi via con il progetto Vuelta, per arrivare al meglio al mondiale del Ruanda». Luca Guercilena ci crede, Giulio anche, sempre che la Dea Bendata non si distragga ancora una volta.
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