GATTI & MISFATTI. PER PIACERE NON DICIAMO CHE DEL TORO È FORTUNATO

GIRO D'ITALIA | 24/05/2025 | 18:32
di Cristiano Gatti

Stiamo tanto a discutere di percorsi, di tattiche, di strategie, di alimentazione, di postura, di materiali, poi basta metterci un po' di porfido bagnato e si sconvolge la storia del Giro, soprattutto di un Giro privo d'altri ostacoli. Sarà bene sottolinearla bene questa faccenda: finora la vera selezione l'hanno fatta le cadute, inaugurate con Landa, proseguite lungo le Strade Bianche, stavolta con l'ecatombe di Gorizia.


E allora? E allora sarebbe un motivo in più per non disegnare percorsi così mollaccioni, due settimane e mezza di pura attesa, attesa per tre tappe di montagna che poi magari vengono pure mutilate dal maltempo (esperienze neanche tanto lontane).


Le cadute sono parte corposa nella storia del Giro, da sempre, sono anch'esse ciclismo, ma in questo Giro diventano ancora più incisive e decisive proprio perchè in assenza di tappe-setaccio si corre costantemente sul filo dei secondi e dei centimetri. Come in un castello di carte che resta in piedi precariamente, basta un colpo di vento, basta smuovere un pezzo, e viene giù tutto. Purtroppo, qui a Gorizia viene giù l'Italia, la poca Italia che ci restava, Ciccone e Tiberi, Ciccone più di Tiberi. Sfortuna? Certo che sì. Molta sfortuna.

Però nel compiangere gli sfortunati non si può non rilevare che – casualmente? - una ragazzino di 21 anni, per inciso maglia rosa, esce indenne dal mattatoio e persino in questa occasione riesce a guadagnare terreno nella classifica. Lui, già molto più saggio della sua età bambina, è di una lealtà esemplare: “Io cerco sempre di stare attento, di stare dove bisogna stare, però può essere solo fortuna”. Fortuna, innegabilmente, certo. Ma intanto. Intanto lui era lì davanti, dove stanno gli scafati, dove sta chi sa che certi percorsi bagnati e certi porfidi bastardi possono castigare più tante pendenze. Con lui Yates e la Visma, dietro di lui il compagno e capitano (?) Ayuso, nonché la perennemente mimetizzata sfinge Roglic.

Può essere tutto casuale, Del Toro può avere semplicemente un sedere cosmico, ma gli indizi cominciano a sommarsi: indenne sulle Strade Bianche, indenne a Gorizia, indenne comunque tutti i giorni. A me sembra doveroso riconoscergli – almeno sin qui – anche qualche dote e qualche merito: per essere un bebè, corre già come un babbione. E' un po' puerile pensare che solo casualmente si trovi sempre al posto giusto, fuori dai sinistri, per combinazione persino là dove si sgraffignano abbuoni. Non può essere un caso che porti da giorni questa maglia rosa senza tremori e senza sviste, perennemente concentrato, costantemente padrone della situazione. Certo le grandi salite gli misureranno la febbre quanto a resistenza e recupero, ma già quello che ha espresso nelle prime due settimane basta e avanza per definirlo quanto meno ragazzo sveglio, molto sveglio. Io che invece sono spudorato e precipitoso, arrivo a dire questo: si intravvedono chiari sintomi di campionite, si intravvede un chiaro profilo di vero purosangue. E poi accetto tutta la tiritera a seguire: piano, non correre, quanti ne abbiamo visti fiorire e sparire, deve ancora dimostrare tutto, quanta fretta ma dove corri dove vai.

Resta il fatto: in questo Giro povero e disgraziato, più drammatico che divertente, sta giganteggiando il pupo messicano. Una volta questa era la corsa più dura nel Paese più bello del mondo. Non c'è più la corsa più dura e forse non c'è neppure più il Paese più bello, ma se un senso ancora può avere la nostra gloriosa corsa nazionale è proprio questo: diventare un talent-show, che alla fine rivela chi in futuro diventerà una vera star, altrove.


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COMMENTI
Sermone
24 maggio 2025 18:57 Greg1981
Sermone pro Uae. Mancava.

La corsa più dura del mondo è il Tour, non il Giro
24 maggio 2025 19:18 ghorio
Penso che la corsa più dura del mondo sia Il Tour, non certo il Giro. Ad ogni modo le cadute fanno parte della corsa. Le trasmissioni tv fanno l'enfasi del Del Toro, ma il Giro non è finito.Certo che se i vari Tiberi, Ciccone, Pellizzari , Fortunato si limitano a stare nel gruppo dei migliori non ci siamo. Il ciclismo è anche fatto di fughe e non stare con la maglia rosa di turno.

Ciclismo moderno
24 maggio 2025 20:03 gigo
Fino a pochi anni fa una tappa del genere, a maggior ragione con la pioggia, avrebbe visto arrivare una fuga con molti minuti, e gli uomini di classifica tranquilli in gruppo per non farsi male. Meglio per lo spettacolo ma vale la pena?

Brutto giro
24 maggio 2025 21:19 Daghybarzi1
A mio parere non si puo' arrivare alla fine della seconda settimana senza uno straccio di battaglia in montagna. Non si puo' confidare nelle cadute per generare i distacchi.
Paura delle salite over 2000 per il meteo. L'Italia pullula di salite verissime senza andare troppo in alto.

Tappa
24 maggio 2025 21:29 libero pensatore
bellissima,sono arrivati davanti i più fortunati ma anche più svegli,bello anche l'articolo di Gatti.

Senza senso
24 maggio 2025 22:04 Bullet
Ormai i suoi articoli sono una critica alla corsa e basta. Continuo a chiedermi cosa ci stia ancora a fare se le dà fastidio ogni singola tappa.

Vergogna
24 maggio 2025 23:21 VanderLuca
Siamo ufficialmente diventati campioni assoluti di auto mortificazione.... l'erba del vicino è più verde a prescindere....non se ne può veramente più.....

xDaghirbazi1
25 maggio 2025 00:24 Cappellaiomatto
Concordo, veramente in una corsa che si è sempre contraddistinta per le salite,finora si è visto solo Tagliacozzo e domani ci sarà un arrivo in falsopiano...anche la tappa con il Mortirolo piazzato lontano dal traguardo,senza poi più salite è abbastanza mortificante... speriamo che almeno le 3 tappe di montagna regalino emozioni...inoltre oltre a togliere gli over 2500 ,sono 2 Giri che non viene messo neppure il tappone dolomitico,anche se la salita che mi piacerebbe più di tutte venisse rispolverata è il Fauniera, ahimè totalmente scomparso dai percorsi del Giro...

x ghorio
25 maggio 2025 00:30 Cappellaiomatto
negli ultimi anni si, perché il direttore del Tour ha innovato i percorsi e li ha resi veramente interessanti,a differenza di Rcs,che non mi ha mai convinto del tutto..ma se venissero ripristinati vecchi percorsi del Giro, tranquillo che con tutte le salite e le potenziali tappe in stile classica che potrebbero essere disegnate, sarebbe ancora la corsa più dura del mondo

VanderLuca
25 maggio 2025 08:18 Stef83
Ma per noi Italiani è sempre stato così, basta vedere tutti i commenti negli articoli....sempre contro i nostri corridori, e contro le nostre gare.

Una salita
25 maggio 2025 09:00 VanDerTrais
Una salita in due settimane e, tra l'altro, è stata la tappa più noiosa del giro, è ovvio che si lima nelle tappe di pianura, anche perché questo passa in convento. L'altro ieri attacco di squadra della ineos in una tappa per velocisti e gruppo spaccato, ieri caduta di quasi tutti i big mentre si trovavano a 16 secondi dai fuggitivi. L'unico modo fino ad ora di fare distacchi sono gli abbuoni sparsi nelle tappe. Ovvio che poi succedono queste cadute, come ovvio che ci siano più incidenti nelle Speed race in F1 e MotoGP, ma secondo me questo non è spettacolare, è solo mutilare il ciclismo, un togliere la spettacolarità in salita per tenere il gruppo sempre a 50, poi però non parliamo che bisogna rendere più sicuro il ciclismo, perché così si sta ottenendo il contrario

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