
Jonas Vingegaard si trova in Sierra Nevada e si sta preparando per il Delfinato e poi per il Tour de France. Il campione danese sta anche seguendo il Giro d’Italia ed è stato molto contento per la vittoria di Wout van Aert, il compagno di squadra con il quale ha un rapporto speciale. Nel futuro di Vingegaard ci saranno anche i Campionati del Mondo in Ruanda e nei prossimi anni potrebbe inserire nel suo programma,Classiche Monumento come la Liegi-Bastogne-Liegi e il Giro di Lombardia. Il suo obiettivo principale resta il Tour de France e questa volta è certo di poter correre per la vittoria finale e di poter battere Tadej Pogacar.
«Mi sento molto motivato ad andare al Tour de France e anche se la mia preparazione ha subito una battuta d’arresto con la caduta alla Parigi-Nizza, sento che la mia condizione sta migliorando di giorno in giorno».
La forma non è ancora perfetta e in Sierra Nevada, Vingegaard sta ultimando la sua preparazione.
«Mancano ancora alcune settimane prima del Delfinato, devo ancora rimettermi in forma per poter lottare per la vittoria o per essere effettivamente nella forma che voglio. Ora sono in Sierra Nevada e poi andrò al Delfinato e al Tour de France. Per ora c’è ancora l’idea di andare alla Vuelta di Spagna ma, come ho detto molte volte, l'obiettivo principale per me quest'anno è il Tour de France e poi vedremo come andrà. Dobbiamo lavorare molto soprattutto sulla potenza e stiamo lavorando per recuperarla e cercare di riprendere tutta la massa muscolare e poi fare un altro passo avanti. So che posso fare molto meglio dell'anno scorso, ma sarà possibile solo grazie ad una preparazione ottimale».
L’avversario numero uno di Vingegaard è Tadej Pogacar, il campione sloveno che lo scorso anno ha vinto il Tour de France. Ora il danese vuole la rivincita e sta lavorando duramente per andare alla Grand Boucle nella migliore condizione possibile.
«Credo davvero di poterlo battere e di poter fare molto meglio al Tour de France quest'anno. Ho visto cosa ha fatto questa primavera: innanzitutto è davvero impressionante come sta andando, intendo in tutte le gare e in tutte quelle vittorie. E’ davvero incredibile e ammiro il modo in cui sta correndo, ma ad essere onesti, per il Tour de France l'unica cosa che posso fare è concentrarmi su me stesso e sul fatto di arrivare il più forte possibile al via, quindi non penso a quanto è stato bravo Tadej in primavera o a quanto sarà bravo, ma penso che essere i migliori in primavera non vuol dire per forza essere i migliori al Tour». Il danese ha anche detto di essere più motivato quando in corsa trova Tadej come avversario, questo perché ha la capacità di alzare il livello della corsa.
«Trovo davvero bello battermi contro Tadej. Quando non c'è, il livello è un po' più basso e quindi è più facile vincere. Quindi, quando c'è lui, mi piace combattere contro il miglior corridore che ci sia, e lui è il migliore. Quindi, ovviamente, è più bello vincere quando c'è lui».
Tornando all’incidente alla Parigi-Nizza, Vingegaard una volta rientrato a casa ha scoperto di avere una commozione cerebrale e per questo ha dovuto saltare il Catalunya. Secondo il danese i medici in gara dovrebbero prestare maggiore attenzione quando un corridore batte il volto, perché anche un trauma facciale potrebbe rivelarsi pericoloso.
«Alla Parigi-Nizza dopo la caduta ero andato dal medico di gara perché avevo del sangue sul viso, sanguinavo ma non mi hanno mai controllato per una commozione cerebrale e questo lo trovo un po' strano, e ad essere onesti avevo sangue sul viso, avevo persino un po' di sangue sul sopracciglio, quindi per me è stato un po' strano che non mi abbiano controllato. Penso che non appena qualcuno ha una ferita a partire da sopra le spalle,il che dimostra che ha battuto contro qualcosa, dovrebbero controllare per una commozione cerebrale prima di lasciarlo andare. Se vedono che hai battuto il viso, dovrebbero sempre fare accertamenti».
Domenica Van Aert ha vinto a Siena e Vingegaard era molto contento per lui, perché sa quanto il compagno abbia sofferto lo scorso anno a causa degli incidenti.
«Sono felicissimo per Wout. Sono felicissimo che sia riuscito a conquistare la vittoria, se la merita davvero e spero che possa vincere ancora di più. So quanto sia stato difficile lo scorso anno e anche a inizio stagione quindi la sua vittoria mi rende veramente felice».
Nel calendario del danese dopo la Vuelta ci saranno anche i Campionati del Mondo e sarà la prima volta che vestirà la maglia della sua nazionale per cercare di conquistare la maglia iridata.
«Ho sempre detto di essere interessato ai Campionati del Mondo. Lo sono ancora. Penso che i Campionati del Mondo siano una delle gare più importanti dell'anno, quindi ovviamente è qualcosa che mi piacerebbe fare e vorrei cercare di fare bene, ma non solo quest'anno, ma negli anni a venire. Per quanto riguarda le altre gare, penso che Fiandre e Roubaix probabilmente non le farò mai. Voglio dire, ho avuto abbastanza pavé nel 2022 al Tour, non è andata molto bene, quindi se dovessi partecipare a una corsa di un giorno, farei più la Liegi o il Lombardia. Non le escludo, ma per il momento non sono nel mio calendario e vedremo in futuro»