
L’avevamo lasciata a fine febbraio, quando all’interno dell’Amahoro Stadium di Kigali aveva presenziato all’inaugurazione del polo satellite del World Cycling Center. Fuori dall’avveniristica arena, era il giorno del prologo al Tour du Rwanda. Ritroviamo lo scricciolo Jazilla Umwamikazi sul gradino più alto del podio, in rapida successione, di cinque corse su strada francesi, un modo clamoroso di affermarsi sulla scena internazionale per questa 21enne capace di mettere decisamente a frutto lo stage europeo al quale partecipa. La struttura svizzera di Aigle, il polo diventato punto di passaggio obbligato per i talenti africani (su tutti Biniam Girmay) proiettati verso il professionismo, è stata per Jazilla ben di più che un semplice “scalo tecnico”, anche se le ragioni di calendario l’hanno vista spostarsi dalla regione elvetica confinante con l’Alta Savoia al Nord della Francia. Paese, tra l'altro, nel quale a 19 anni ebbe il privilegio di partecipare alla sua prima coppa del mondo di cross country, impegnata a Les Gets tra le under 23.
OLIMPIADI A PARIGI E FRANCIA NEL CUORE
Ah, La France! Entrata nel cuore della ciclista avvicinatasi alle due ruote praticando mountain bike, fino alla partecipazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, specialità cross country. Vogliamo aggiungere che il ct della nazionale rwandese è il transalpino David Louvet? Gli ordini d’arrivo, intanto, parlano chiaro, perché, sotto gli occhi del direttore del Wcc Jacques Laundry, canadese ormai trapiantato ad Aigle, Jazilla ha preceduto in un’occasione l’eritrea Efrem Betiel, lasciando a bocca asciutta le padrone di casa. Corse ai massimi livelli, una su tutte il mondiale in casa, coinvolgeranno presto l’atleta orginaria di Rwamagana, località dell’est rwandese e proiettata verso il professionismo.
Lei racconta: «Chiesi a mio padre una bici come tanti quando ero bambina, poi iniziai a correre nel 2019 da adolescente nella Rwanda Cup, anche se l’impatto fu difficile, gareggiando con le elite. Un settimo posto mi fece capire che potevo fare tanti progressi, come mi diceva il mio fidato coach Edgar. Alla Race to Remember 2022 fui terza, salendo per la prima volta podio. Quindi, ecco la chiamata per il camp di Bugesera, la partecipazione alla Rwandan Epic, le altre soddisfazioni in gara».
E il Mondiale?
«Voglio dare del mio meglio sempre, finendo magari nelle prime venti. Ora mi prendo questi quattro successi in Francia ma soprattutto vedo questa trasferta come occasione per una crescita di livello».
BICI, AMORE PER LA LETTURA E MOVIMENTO FEMMINILE
Il vero trampolino di lancio internazionale sono stati i campionati africani mtb 2023 a Johannesburg, vinti da Umwamikazi, coinvolta in un prolungato stage europeo nell’anno olimpico. E convinta che il movimento femminile in Rwanda possa fare passi da gigante. Quante Jazilla ci sono in giro per il Paese delle Mille Colline? Non significa distogliere attenzione da quanto singolarmente l’ex biker sta dimostrando, semmai la sua ascesa può fare da esempio per il crescente numero di cicliste che frequenta la struttura d’allenamento satellite comprendente “the Field of Dreams” (Bugesera), anello di preparazione finanziato da Israel Premier Tech. Orgogliosissimi sostenitori di Jazilla ci sono i responsabili di Rwanda Bookmobile Initative (ong animata dalla transalpina Shannon Porthault), che porta la passione per la lettura tra bambini ed adolescenti, non senza un connubio forte tra programma educativo e la bicicletta grazie al ndabagawteam, impegnato soprattutto a diffondere il ciclismo in ambito femminile. Non sono solo note a margine della storia di un talento che sboccia.
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