
C’è lo Stelvio, indiscusso numero 1, e c’è il Sellaronda, l’anello più famoso delle Dolomiti. C’è il Gavia, che ha regalato pagine epiche, e c’è il Mortirolo, una delle ascese più famose al mondo. E poi, nell’Olimpo dei grandi dislivelli, c’è lui: il Muro di Ca’ del Poggio, iconica salita delle colline del Prosecco, dove domenica 25 maggio transiterà per l’ottava volta il Giro d’Italia. L’ascesa tra i vigneti di San Pietro di Feletto è stata inserita nel libro “Salite d’Italia – Le 100 scalate in bici da fare almeno una volta nella vita”, scritto da Gabriele Brunetti e Alberto Ferraris. Un’opera informatissima e molto dettagliata che raccoglie, per dirla con gli autori, “le salite da sogno, quelle – appunto – che si dovrebbero fare (‘must-do’) almeno una volta nella vita”. “La gioia che dà il coronamento di una scalata in bicicletta è indescrivibile - scrive Davide Cassani nella prefazione –. Ed è importante per un ciclista appagare questa sete di montagna. Farla forte o piano? Non importa. Non cambia. L’importante è farla”.
Il Muro di Ca’ del Poggio? “Il Veneto è una terra che ama il ciclismo e questa strada ha il merito di essere entrata nella storia di questo sport”, sottolineano Brunetti e Ferraris. “Durante la salita i ciclisti sono concentrati nello sforzo, ma si può ammirare l’affascinante paesaggio nel quale la scalata si svolge, con le colline coltivate a vigneti dai quali si produce il celeberrimo Prosecco, i campanili dei paesini e i rilievi delle Prealpi Venete”. Si sprecano i confronti con i grandi muri del ciclismo internazionale, dal Muro di Grammont, uno dei simboli del Giro delle Fiandre, al Mûr-de-Bretagne, nel nord-ovest della Francia, con i quali il Muro di Ca’ del Poggio è gemellato. “Il Muro di Ca’ del Poggio – aggiungono Brunetti e Ferraris - è ripido, verticale dall’inizio alla fine. L’ascesa è abbastanza regolare, ma registra un picco del 18% dopo 400 metri e del 16% alla fine del 1° chilometro”.
Il Muro di Ca’ del Poggio, intanto, ha già un primato: insieme alla salita dell’Alpe San Pellegrino in Toscana (11^ tappa), offrirà la pendenza media più severa di questa edizione del Giro d’Italia: 1160 metri di ascesa al 12% di pendenza media. Uno spettacolo verticale che domenica 25 maggio, in occasione del passaggio della 15^ tappa, la Fiume Veneto-Asiago, ospiterà la Grande Festa Rosa aperta a tutti gli appassionati. In attesa del transito dei ciclisti e poi per tutta la giornata, la salita di San Pietro di Feletto si arricchirà di stand enogastronomici (churrasco e spiedo), della musica dei deejay di Radio Company, media partner dell’evento, della simpatia della mascotte Poggy, di grandi ospiti del mondo dello sport e dello spettacolo e di testimonial d’eccezione.
La Carovana del Giro d’Italia è attesa sul Muro per le 11, il passaggio della tappa avverrà invece attorno alle 12.30. L’accesso sul Muro sarà come sempre libero, con ampi parcheggi ai piedi della salita. Previsto anche un maxi schermo con la diretta della tappa. Il passaggio del Giro d’Italia sul Muro di Ca’ di Poggio sarà anche un’occasione di solidarietà, con una raccolta di fondi a favore dell’Associazione Italiana Progeria fondata da Sammy Basso - di cui saranno presenti i genitori – e dell’associazione Collagene VI Italia Aps presieduta da Giulia Da Re che risiede proprio ai piedi del Muro, un gruppo creato da persone sofferenti di malattie neuromuscolari degenerative da deficit del collagene sesto. Ad un anno esatto dall’ultima volta la grande festa rosa tra le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, riconosciute Patrimonio Mondiale dell’Unesco, tonerà dunque a riproporsi nella cornice di quella va ormai annoverata tra le salite più classiche del Giro d’Italia. Uno spettacolo in rosa, assolutamente da non perdere.
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