
Lo sport fa spesso da cornice a importanti storie d’amore e una di queste è quella che ha per protagonisti Dylan Van Baarle e Pauline Ferrand-Prévot. Entrambi corrono per la Visma – Lease a Bike, lei è appena diventata l’eroina di Francia, vincendo il Tour de France che è andato ad arricchire un palmares già straordinario Lui, olandese, può vantare una vittoria alla Parigi-Roubaix e nel team giallo-nero ha sempre avuto un ruolo importante nelle corse da un giorno.
Dylan Van Baarle è in ritiro a Tignes, dove si sta preparando per la Vuelta di Spagna e per questo, non si è potuto recare all’arrivo del Tour de France femminile per festeggiare con la sua compagna uno straordinario successo.
«Non ho potuto abbracciarla alla fine della corsa e congratularmi con lei - ha detto Van Baarle da Tignes -: Pauline ha vinto tutto nel ciclismo, ma questo Tour era il suo sogno ed è riuscita a conquistarlo».
Entrambi hanno 33 anni e condividono la passione per il ciclismo, che per loro è anche un lavoro. Dylan e Pauline sanno comprendere i sacrifici del loro lavoro e la lontananza tra di loro fa parte del mestiere.
«Ho guardato dallo chalet con tutta la squadra la corsa. Non urlavo davanti alla televisione, ma avevo un sorriso enorme sul viso e tutti i ragazzi erano contenti insieme a me».
Pauline Ferrand-Prévot è la prima francese a vincere il Tour de France da quando Jeannie Longo ha vinto la corsa gialla per l’ultima volta nel 1989 e questo ha naturalmente avuto un effetto mediatico importante. «E’ stato bellissimo per me, vedere che tutto il suo lavoro è stato ripagato. Quella di domenica è stata una giornata speciale per lei, ma lo è stata anche per me».
Entrambi ciclisti di altissimo livello, sanno di dover stare lontani quando il lavoro lo richiede, ma nelle tappe alpine Dylan Van Baarle è riuscito comunque ad andare a trovare la sua Pauline.
«Quando sono andato alla corsa, abbiamo parlato solo di cose quotidiane e un po' della tappa. Avevo la sensazione che sarebbe stata una giornata molto importante per la classifica generale e così è stato. Sono proprio felice per tutte le cose grandi che è riuscita a fare. Sono orgoglioso di lei».
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