
Il Giro d'Italia è approdato nella Penisola dopo le tre frazioni inaugurali in terra di Albania e riparte dalla Puglia. La quarta frazione parte da Alberobello per arrivare a Lecce dopo 189 chilometri.
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È una tappa pianeggiante - la prima di questa edizione dedicata ai velocisti - con un solo breve strappo a Putignano in apertura di giornata, unico Gpm in programma, peraltro di 4a categoria. Si toccano le principali città della zona tramite strade ampie e sostanzialmente rettilinee.
I traguardi volanti sono posti a Polignano a Mare dopo 39 km e a San Pancrazio Basentino dopo 135. A Lecce si entra nel circuito finale appena dopo l’arrivo. Si percorrerà quindi quasi l’intero circuito di circa 12 km prima di transitare sull’arrivo e affrontare un giro completo. Nel finale una sola curva significativa a circa 1200 m dall’arrivo con l’ultimo chilometro in leggera curva verso sinistra fino alla retta finale di 300 metri.
IL TERRITORIO. Sono più di mille i trulli che rendono Alberobello una cittadina unica al mondo, non a caso inserita dall’Unesco nel Patrimonio dell’umanità. Prima di mettersi in viaggio per seguire i corridori lungo il percorso, vale la pena inoltrarsi tra le stradine in pendenza dei rioni Monti e Aia Piccola: qui ci sono trulli di tutte le tipologie, dagli edifici di culto alle abitazioni private, di solito a un piano con l’eccezione del grandioso Trullo Sovrano. Unico, poi, è il complesso architettonico sede del Museo del territorio “Casa Pezzolla”, formato da 15 trulli comunicanti posti sul lato orientale di piazza XXVII Maggio. All’interno si possono ammirare anche i tradizionali arredamenti, mentre in alcuni locali vengono illustrate le attività produttive principali della zona, dalla viticoltura alla coltivazione del grano.
La quarta tappa del Giro 2025 si snoda quasi interamente nel Salento, una delle regioni più affascinanti dell’Italia meridionale. A Putignano, sede di un Carnevale tra i più fastosi d’Italia, si può per esempio fare conoscenza con una delle eccellenze della rinomata produzione casearia della Puglia, il caciocavallo, prodotto anche con il latte di bufala. Castellana Grotte offre l’occasione per effettuare un viaggio verso il centro della Terra, seguendo un percorso di circa 3 chilometri all’interno del grandioso complesso carsico impreziosito da spettacolari stalattiti e stalagmiti .
Arrivati sulla costa la prima tappa da non perdere è Ostuni, la Città bianca. Basta un’occhiata anche distratta per comprendere il perché dell’appellativo. E’ un candore abbagliante quello in cui ci si immerge addentrandosi nel centro storico protetto dalla cinta muraria aragonese: questo labirinto di corti, viuzze, piazzette, scalinate prevede un unico colore: il bianco, appunto, quello della calce utilizzata da secoli per intonacare le facciate. La passeggiata consente anche di scoprire le botteghe dei maestri ceramisti e degli scultori di legno d’olivo, che perpetuano una tradizione plurisecolare e oggi diventati ambasciatori della perizia degli artigiani pugliesi.
A Francavilla Fontana si ammira il possente Castello Imperiali (XV sec.) ma è anche difficile sottrarsi alla visita di una delle molte botteghe dolciarie dove assaggiare i tipici dolci artigianali del luogo come la copeta, un glassato croccante di mandorle, e i confetti ricci, mandorle tostate ricoperte di zucchero.
I vigneti culla del Negramaro accompagnano a Novoli, non a caso comune del gruppo delle Città del Vino e poco dopo si arriva a Lecce, sontuosa capitale del Barocco, dove è posto il traguardo di giornata.
Lo sfavillio del barocco, qui davvero più luccicante che mai, ha catapultato Lecce nel novero delle città d'arte da visitare almeno una volta nella vita. Se il tempo è poco occorre fare delle scelte, seppur dolorose. Si parte quindi da Piazza Sant’Oronzo, cuore della città, dove tra l’altro si ammira l’Anfiteatro romano scavato nel tufo che poteva ospitare 25 mila spettatori. Poi ci si sposta verso Piazza del Duomo, sorprendente per le dimensioni e stupefacente per lo spettacolo offerto dal complesso di edifici barocchi, a partire proprio dal Duomo dedicato all'Assunta. Ed ecco, finalmente il poderoso Castello del XVI secolo. All’esterno delle sue mura c’è la Fontana dell'Armonia con il prezioso gruppo bronzeo allegoria della giovinezza e dell'amore. Nessun luogo è migliore per riempire la borraccia.
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