I VOTI DI STAGI. PEDERSEN VINCE E NON DIMENTICA, VAN AERT FATICA E ASPETTA... UN SECONDO

I VOTI DEL DIRETTORE | 09/05/2025 | 18:37
di Pier Augusto Stagi

Mads PEDERSEN. 10 e lode. Vince per la squadra, vince per Wouter Weylandt. Vince questo ragazzo danese di classe immensa, che regala alla Danimarca la prima maglia rosa della storia. Atleta tenace e capace, ex campione del mondo, ma oggi campione tutto tondo. Squadra superlativa, Vacek super. Maglia rosa più che meritata, per uno sport, una squadra, una famiglia – quella del ciclismo – che non dimentica, non si scorda. È la prima volta in maglia di leader in un grande giro: anche questo non lo dimenticherà. Anche questo è già nella storia. Come le sue vittorie in tutti e tre i Grandi Giri. Se il buongiorno si vede dal mattino, penso che ci sarà un buon cammino. Non solo penso che sarà un buon Giro, lo credo. Per chi non ci crede, e quindi è ateo, una riflessione dell’inimitabile umorista Marcello Marchesi: l’ateo è uno che crede nell’al di qua. A domani!


Wout VAN AERT. 5,5. Fatica, fatica tanto nel finale, a tenere in salita e a tenere le ruote. Sa che c’è solo un uomo da curare, ma un conto e sapere le cose, un altro è farle. Lui le medica con mestiere, ma alla fine tira fuori il solito secondo posto. Domani c’è la crono per tentare di vestirsi di rosa, per provare ad arrivare primo. Calma, non c’è fretta, aspettate un secondo.


Orluis AULAR. 6. Il 28enne venezuelano della Movistar tira fuori una volata di livello, anche se con il suo incedere taglia fuori Van Aert.

Francesco BUSATTO. 7,5. Il ragazzino della Intermarché fa una grandissima volata. A 22 anni prende le misure con i grandi, e non sfigura.

Thomas PIDCOCK. 5,5. Era tra gli uomini più attesi, ma oggi non lo si vede, lo si intravede.

Diego ULISSI. 6. Sente il traguardo e prova a vederlo, mirarlo e centrarlo. Le intenzioni sono buone, ma sarà per la prossima volta.

Richard CARAPAZ. 6,5. Il vecchio volpone è lì, davanti, con facilità. Ha detto. «Mi è mancato tanto il Giro, non vedevo l’ora di tornare. L’ho chiesto io alla squadra, è la mia corsa, ho sempre una motivazione extra, speciale».

Nicola CONCI. 6,5. Il 28enne corridore della XDS Astana Team entra nella centrifuga e non si fa strizzare.

Davide PIGANZOLI. 7. Il ragazzino della Polti VisitMalta resta lì e alla fine si butta nella mischia: ottimo 10° posto. Un bel modo di incominciare.

Giulio CICCONE. 9. Nel finale fa il domatore, difatti mette tutti alla frusta. Li mette tutti in fila, poi già che c’è resta lì, nelle zone di avanguardia. Inizio sontuoso. Ha detto: «Tante volte mi sono sentito un po' sottovalutato, ma quello che si ottiene in bicicletta non è mai una casualità. Non si arriva sul podio in due corse Monumento per caso. Io non sono sorpreso. Ma non voglio nemmeno pensare di dover fare risultato al Giro a tutti i costi: pedalerei con un peso addosso, e non voglio». (a Gaia Piccardi, Il Corriere della Sera, 9 maggio 2025).

Sam BENNETT. 5. Parte il forcing e il 34enne irlandese della Decathlon si stacca. A 36 km dal traguardo la sua corsa è già terminata. Un po’ presto.

Olav KOOIJ. 5. Il 23enne olandese della Visma alza praticamente subito il piede dall’acceleratore. Va bene che sei un velocista, ma così sei troppo veloce: ad arrenderti.

Derek GEE. 5. Perde quasi un minuto, l’inizio è da rivedere, anche se per risalire deve davvero farsi vedere: a più riprese.

Andrea VENDRAME. 5,5. Arriva al Giro con una condizione non al top e in una tappa che gli poteva sorridere, lo adombra.

Primoz ROGLIC. 7. Attento come pochi. Ha detto: «Non esiste il tempo giusto per vincere, non è mai né troppo presto né troppo tardi. L'età non è più di un numero e io di anni me ne sento dieci di meno». (a Ciro Scognamiglio, la Gazzetta dello Sport, 9 maggio 2025).

Juan AYUSO. 6,5. Cade, si rialza, fa quello che deve fare. Ha detto: «Al Giro vengo per vincere», il suo biglietto da visita.

Egan BERNAL. 7. Pedala facile, anche se il difficile deve arrivare. Ha detto: «Ho 28 anni e finora ho corso il Giro, la corsa più bella che ci possa essere, solo una volta. Non so perché». (a Ciro Scognamiglio, La Gazzetta dello Sport, 8 maggio 2025).

Antonio TIBERI. 6. Ogni tanto si dimentica di restare nelle posizioni di avanguardia. Ogni tanto lo devono andare a prendere. Ha detto: «Sono pronto, non vedo l’ora di partire». (ad Angelo Costa, Il Resto del Carlino, 7 maggio 2025.

Manuele TAROZZI 7. Il ragazzo della VF Group Bardiani CSF Faizané è uomo delle fughe, e va in fuga. Uomo che attacca, e va all’attacco. Uomo che non ha punti di forza ma nemmeno punti deboli, e va a caccia di punti e di secondi: suo il primo traguardo Red Bull km. Per lui 6" di abbuono.

Taco VAN DER HOORN. 6. Il 31enne olandese della Intermarché è l’uomo più di peso, se non altro per aver vinto al Giro nel 2021 la tappa di Canale. Pronti via e va, con Alessandro Verre (Arkea - B&B Hotels), Alessandro Tonelli (Team Polti VisitMalta), Sylvain Moniquet (Cofidis) e Manuele Tarozzi (VF Group Bardiani CSF Faizanè). Taco è il primo ad attaccare, ma è anche il primo a staccarsi: troppo veloce.

Mikel LANDA. 17. Sogna da tempo il Trofeo Senza Fine, ma ciò che non ha fine è solo la malasorte. Cade nel finale.

Wout WEYLANDT. 108. Parte il Giro numero 108, nel ricordo di un figlio del Giro morto tragicamente il 9 maggio del 2011 lungo la discesa del Passo del Bocco. Aveva 26 anni, solo 26 anni. Sono passati 14 anni, ma il mondo del ciclismo ha memoria. Il numero 108 è stato ritirato, non è più in corsa, Wout c’è, sempre. Nei racconti, nella storia, nella sua assenza: la più acuta presenza.


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COMMENTI
Van Aert
9 maggio 2025 19:11 alfiobluesman
Ha fatto una buona volata, in rimonta su Pedersen, forse qualche punticino in più.........

Come Vendrame certo
9 maggio 2025 19:15 Bullet
Se si capisse qualcosa di corse, si sarebbe visto che Van Aert ha dovuto fare tutto senza squadra e si è lasciato sfilare in modo perfetto verso la cima dell'ultima salita per cercare di salvare più energie possibili per lo sprint...ed è poi scollinato in 20esima posizione a differenza di altri che si sono persi per le terre. A volte mi chiedo perché sto ancora a leggere i voti.

Acchiappaclic
9 maggio 2025 19:21 Cyclo289
Il 5,5 a Van Aert è il solito voto acchiappaclic e acchiappacommenti.
Diciamo che chi non sta a genio al Direttore deve fare sempre come minimo un triplo salto mortale carpiato e con avvitamento per essere considerato da lui.

Antibiotici
9 maggio 2025 19:59 De Vlaemink69
Con quello che ha avuto prima del giro è andato anche troppo forte.... È uno dei pochi che fa divertire dare sempre 5 è ridicolo.

Noooooo!
9 maggio 2025 20:05 Pazz54
Al Direttore Van Aert gli stà di traverso!!!

@ cyclo289
9 maggio 2025 20:22 Angliru
Siamo alle solite. Io sono del parere che sarebbe meglio dire apertamente le proprie antipatie, anziche' mascherarle. Al netto di cio', Pedersern e' da febbraio che sta volando.

WvA
9 maggio 2025 20:53 Bicio2702
Se volete dargli 5 e 1/2 perché arriva sempre 2°, va bè, ci sta.
Ma per oggi il voto è impietoso e merita di più.

Van Aert
9 maggio 2025 20:58 Buzz66
Ma non lo avete ancora capito che il 5,5 è un complimento?
Giustamente il Direttore lo considera più forte dì Pedersen perché in passato ha dimostrato di esserlo per cui se non vince una volata di 30 corridori selezionati…NON può avere la sufficienza.
Il più forte è lui basta che gli scatti un clic in testa e lo dimostrerà.
Magari già domani…

Buzz66
9 maggio 2025 21:25 Frank46
Al Giro Van Aert avrà tante occasioni per sbloccarsi e lo farà, ma ciò non toglie che quest' anno non è il solito Van Aert e il problema alla base non sta nella sua testa ma nell' incapacità di rispondere adeguatamente ai cambi di ritmo.

Non è vero che Van Aert ha sempre sofferto i cambi di ritmo come alcuni dicono.

Van Aert ha avuto la sfortuna di scontrarsi spesso contro l'unico corridore che aveva un cambio di ritmo migliore del suo.

Quest' anno invece c'è troppa gente più esplosiva di lui.

Spero non sia un calo dovuto all' età che passa e che sia solo dovuto ad una preparazione non ottimale.

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