
Per effetto della possibilità concessa a marzo dall’UCI di elargire un invito in più nelle grandi corse a tappe, saranno 184 i partecipanti al Giro d’Italia 2025, un numero che non si registrava dall’edizione 2021 ovvero l’ultima con 23 squadre (ognuna con 8 corridori) ammesse al via.
Fra costoro si annoverano sei vincitori di Grandi Giri (dato più alto dalla Corsa Rosa 2013 che ne vide allo start otto), cinque atleti che hanno già conquistato la maglia rosa in carriera (dal 2009 non se ne registravano così tanti) e ben 32 corridori (cinque in più dello scorso anno) che vantano già una vittoria di tappa al Giro in bacheca.
Chi invece, chiaramente, non ha mai alzato le braccia sulle strade della Corsa Rosa è la pattuglia dei debuttanti, composta quest’anno da 59 esordienti (curiosamente lo stesso numero dell’edizione 2024), che vede al suo interno, assieme ad otto italiani (mai così pochi dal 2022), sia uomini navigati come Quentin Pacher (coi suoi 33 anni il più anziano a esordire al Giro quest’anno) che giovani in rampa di lancio come Paul Magnier.
Il francese della Soudal-Quick Step, coi suoi 21 anni, è sia il più giovane debuttante al via che il più giovane corridore in assoluto chiamato a misurarsi con le 21 tappe della Corsa Rosa 2025, una fatica questa a cui dovrà sottoporsi anche l’unico over 40 (nonché più anziano) al via Jakob Fuglsang. Anche grazie alla sua presenza, l’età media del gruppo al Giro 2025, scesa sotto la soglia dei 28 anni l’anno scorso per la prima volta dall’edizione 2000, sarà nel complesso di 28 anni e 238 giorni.
Superiori a questo valore sono le primavere sia di Wout Poels, ovvero l’uomo al via del Giro con più partenze (23) nelle grandi corse a tappe, che di Søren Kragh Andersen, ossia il corridore che (a causa dell’operazione per rimuovere uno pseudotumore benigno a cui si è sottoposto a febbraio) si presenterà sulla linea di partenza con meno giorni di gara di tutti nelle gambe, solamente uno.
Più giovani e molto più “rodati” sono sia Kevin Colleoni (con 5119 chilometri percorsi il corridore più impiegato fra quelli al via del Giro) che Manuele Tarozzi, uomo con il maggior numero di chilometri percorsi in fuga quest’anno fra coloro che scatteranno da Durazzo e portacolori dell’unica squadra (la VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) con al suo interno corridori provenienti da un solo Paese (nella fattispecie l’Italia).
Al contrario, le formazioni più internazionali, entrambe con 7 nazionalità diverse al loro interno, sono la Q36.5 e la UAE Team Emirates-XRG del corridore più vincente in stagione fra quelli presenti al Giro, ossia Juan Ayuso.
In generale, sono 29 le nazionalità rappresentate e da questo punto di vista sono numerose le peculiarità da segnalare partendo dalla presenza di Venezuela, Croazia e Messico che, grazie a Orluis Aular (Movistar), Fran Miholjevic (Bahrain-Victorious) e Isaac Del Toro (UAE Team Emirates-XRG), tornano ad avere un proprio esponente alla Corsa Rosa rispettivamente dopo 10, 5 e 17 anni (per trovare in particolare l’ultimo messicano a solcare le strade bisogna tornare a Julio Alberto Perez Cuapio nel 2008).
Se poi, da una parte, abbiamo Norvegia e Gran Bretagna che con 4 e 12 portacolori stabiliscono il loro nuovo primato per numero di rappresentanti al Giro, dall’altra sorprende non poco vedere Svizzera e Austria con un solo esponente a testa al via: la nazione elvetica (presente in Albania con Yannis Voisard) era dal 1965 che non vedeva un numero così basso di suoi corridori alla Corsa Rosa, mentre quella austriaca (difesa da Patrick Konrad) erano dieci anni che non si presentava con un campo partenti così limitato.
L’Australia invece, forte di 14 alfieri, eguaglia il record di partecipanti al Giro stabilito nel 2010 grazie a un manipolo di uomini di cui fa parte anche Simon Clarke, uno dei sei della startlist (gli altri sono Wout van Aert, Romain Bardet, Adam Yates, Rafal Majka e Wout Poels) che, qualora riuscissero a conseguire un successo parziale da domani al 1° giugno, rientrerebbero nel ristretto cerchio dei plurivittoriosi di tappa in tutti e tre i Grandi Giri.
Di questo club esclusivo, al via da Durazzo, potremo applaudire 6 rappresentanti: Mads Pedersen, Sam Bennett, Simon Yates e tre ex vincitori del Trofeo Senza Fine come Nairo Quintana, Primoz Roglic e Richard Carapaz, uno dei 13 che, nell’arco delle prossime tre settimane, si ritroverà a festeggiare in corsa il proprio compleanno.
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