
Senza ombra di dubbio, Egan Bernal è uno dei campioni più amati del ciclismo e quest’anno lo rivedremo al Giro d’Italia. Non è il favorito, anche se di giorno in giorno potrà migliorare e capire fin dove potrà arrivare. Grazie a quel suo modo di correre semplice e all'attacco allo stesso tempo, è riuscito a vincere il Tour de France e il Giro d’Italia, venendo considerato uno dei migliori corridori dell’ultimo decennio.
Proprio in Italia il colombiano è amato molto, perché in Piemonte è cresciuto grazie all'intuito di Gianni Savio, scomparso lo scorso 30 dicembre, crescendo in un ambiente dove ha potuto esprimersi al meglio. Bernal ha 28 anni e quando è nato il 13 gennaio 1997, sembrava avere già un destino segnato dal ciclismo, perché proprio il 13 gennaio è nato anche Marco Pantani, che nel tempo è diventato un suo idolo.
Il colombiano ha sorpreso il mondo nel 2019 al Tour de France, diventando il primo colombiano in maglia gialla, e al Giro d'Italia 2021, è stato un autentico dominatore. Tutto per lui è cambiato e si è fermato quel 24 gennaio 2022, quando si stava allenando in Colombia e andò a sbattere a oltre 60 chilometri all'ora contro un bus che si era improvvisamente fermato. Uno scontro devastante e oggi rivederlo in sella ad una bici, sembra quasi un miracolo. «Sono salvo soltanto grazie a Dio – aveva detto Bernal poco dopo l’incidente - Ho rischiato la vita e avevo il 95% di possibilità di finire su una sedia a rotelle». Il ritorno ad una vita normale è stato difficile, ma ancora più complicato, è stato il ritorno al ciclismo, con sei interventi chirurgici, per la frattura di femore e della rotula, da aggiungere alle sei vertebre danneggiate.
Il suo ritorno è stato complicato e doloroso e non sono mancati i momenti in cui ha pensato al ritiro, perché quando sei abituato ad essere il più forte, non puoi sopportare l’idea di dover correre in mezzo al gruppo.
Le cose sono decisamente andate meglio a partire dallo scorso anno, quando a O Gran Gran Camino è arrivato secondo nella tappa con arrivo a Chantada, alle spalle di Jonas Vingegaard. Un risultato importante che diventò ancora più vero, quando alla fine della corsa, ha chiuso al terzo posto della classifica generale, alle spalle di Jonas Vingegaard e Lenny Martinez. Alla Parigi-Nizza ha ottenuto due quinti posto, ma è di nuovo in Spagna al Giro di Catalunya che riesce a fare ancora la differenza. Per lui ancora un terzo posto finale in classifica generale, alle spalle di Pogacar e Landa ma lasciandosi alle spalle corridori del calibro di Vlasov e Mas.
Al Tour de Romandia non è riuscito ad andare oltre il sesto posto, mentre in Svizzera poco dopo, le sensazioni sono migliorate arrivando a conquistare il terzo posto nella classifica dedicata agli scalatori. Il Tour de France per lui è stato ancora troppo impegnativo e per questo ora correrà il Giro d’Italia. Per Bernal il rapporto con il Belpaese è forte ed è sulle strade italiane che ha deciso di dare una svolta alla sua carriera per tornare a provare le emozioni forti, di quando sei competitivo e puoi attaccare i tuoi avversari.
E’ passato troppo tempo da quella vittoria al Giro d’Italia e anche se quest’anno non partirà da favorito, sappiamo che proverà a scoprirsi ogni giorno provando ad osare. Il colombiano conosce bene il ciclismo, sa correre all'attacco ed è per questo che potrebbe stupire all’improvviso con azioni inaspettate anche in tappe più semplici. È sempre forte a cronometro, e a Tirana, già il secondo giorno di gara, potrebbe riservare qualche sorpresa.
Lo vedremo correre sulle nostre strade con la maglia di campione nazionale colombiano, grazie ai titoli vinti a febbraio, è stato il più forte sia nella prova in linea che a cronometro e questo risultato la dice lunga sulla sua condizione fisica.
«Abbiamo una squadra molto equilibrata per il Giro di quest'anno, con ragazzi che possono supportarci in montagna e altri che possono cogliere opportunità di vittoria di tappa – ha detto Bernal attraverso il comunicato della Ineos Grenadiers - La squadra ha voglia di vincere e scenderemo in campo e combatteremo ogni giorno».
Con Bernal ci saranno Thymen Arensman (Paesi Bassi), Brandon Rivera (Colombia), Jonathan Castroviejo (Spagna), Lucas Hamilton (Australia), Kim Heiduk (Germania), Josh Tarling (Gran Bretagna) e Ben Turner (Gran Bretagna). La squadra punterà alla classifica generale e allo stesso tempo, non mancheranno le occasioni di poter lasciare liberi alcuni ragazzi, per conquistare alcune vittorie di tappa.