IVAN BASSO: «IF FANS TRULY CARE ABOUT OUR CYCLING, THEY MUST GIVE US A HAND»

PROFESSIONALS | 10/03/2025 | 13:39
di Cristiano Gatti

And since everyone is brainstorming and holding general assemblies to rebuild Italian cycling, to me, Ivan Basso's idea seems at least worth immediately noting, alongside all the other ideas of this frenetic thoughtful season.


I'll start with an example that Ivan casually throws out: "If I need to buy tiles, I'll buy Panaria..."


This is not a call to infamous autarky, in this case, it's a strong invitation to the cycling public to do their part.

"Why not? Why not consider this: we're all trying to revive our movement, we remaining teams are called to grow and improve, certainly we're the first who must commit to earning credibility, authority, importance, and then yes, of course, earning those famous invitations to major races. However..."

However?

"However, we all must do our part. It's good that people know this. Sponsors don't fall from banana trees: they must be attracted. Obviously, the team's seriousness and results count, but since it remains primarily a advertising investment, sponsors also look at sales returns and product distribution."

If I understood correctly, it's an invitation to buy these products. Put a hand on your heart and another on your wallet.

"Exactly that. It would be fundamental that fans do their part when they go to the supermarket..."

Fans already do a great part by spending money and effort to go to races, waiting for hours under sun or rain for the race to pass.

"And may Heaven bless them. This is the foundation of our sport, its history as a great popular, street discipline, that no one should ever dream of ruining..."

Here, perhaps from the teams and organizers too, who often face fan sieges at start villages and paddocks, do everything to push away, throw out, maintain distances and raise walls - nothing is more harmful than humiliating a child hunting for a cap...

"How can one not agree. Although from this perspective, our teams certainly don't have this fault: we're small, but open, and very happy when people come looking for us."

That said...

"That said, I return to the point. Our fans are all consumers. They can bring bricks to the cause by consuming products advertised by our teams. They are the ones who can open the virtuous cycle: increased sales, sponsor appreciation, existing sponsors more convinced to stay, new sponsors enticed to enter."

So, if tomorrow I need to buy a vacuum cleaner, I should take a Polti from the shelf and leave the trendy Dyson.

"Those who love cycling must start doing this. Let's not forget our history: there were times when someone needing a kitchen would go to Scic and Salvarani, someone needing construction products would immediately choose Mapei."

Having a Pantani helps draw people into Mercatone Uno: that is, victories and popularity are the true fuel of sales.

"Obviously. However, we current Italian teams are not in that situation. Reverberi can struggle every year to bring out interesting young riders, we can do everything to keep Piganzoli in Italy, and please believe it's not so easy, everyone asked about him, he and Pellizzari are the only ones from the last generation with good stage race qualities, in fact Pellizzari has left. We've attracted new sponsors, a bank returned (Fineco), look, Rabobank returned to cycling too, good signs. But without a return, sponsors justifiably cool off. It's very important, indeed decisive, that the public not only cheers but also buys our products..."

Is he ready to hear "look, Basso is doing advertising spots"?

"I'm ready for any reaction, if it means saving Italian cycling. I'm doing my part, others should do theirs. And why not inform people that even in everyday life it's possible to lend a hand. This is not an advertising spot."

What would he call it then?

"It's an idea that perhaps no one ever thinks about. But buying a product written on our jerseys is the first step to rebuilding the chain mechanism. For many sponsors, increasing sales is worth more than victories."

How well he draws water to his mill.

"Look, if people take it that way, I withdraw everything. They can say anything about me, but not that this is selfishness or personal interest. In this case, my interest is the interest of this blessed sport, which we must save at all costs, even in Italy."

Does he believe?

"I believe."




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COMMENTI
Ehhhh
10 marzo 2025 16:17 Bullet
Un Pantani aiuta a buttare dentro gente nei Mercatone Uno, Gatti non si smentisce mai. La fine del ciclismo italiano inizia proprio da chi lo buttò, per usare lo stesso termine, alla pubblica gogna e le difficoltà odierne di trovare sponsor sono ancora la conseguenza di quel periodo.

Giusto per chiarire
10 marzo 2025 16:18 Tola Dolza71
Il tifoso di ciclismo che molto spesso è anche ciclista praticante, contribuisce notevolmente alla vita del squadre comprando biciclette, abbigliamento, caschi, scarpe, ciclocomputer e accessori vari. Molto spesso a prezzi, a dir poco, esagerati.....

Caro Basso
10 marzo 2025 17:28 Angliru
Evidentemente nella vita hai solo visto ciclismo. Se io devo comprare piastrelle, guardo a cosa mi serve davvero, non a chi e' legato al ciclismo. Che a fine mese,non mi paghi tu....

Guarda te
10 marzo 2025 18:27 Greg1981
E se invece la mia azienda ha bisogno, chiedo al Sig.Basso aiuto ? Non si vive solo di ciclismo e non certo per aiutare chi ragiona in questo modo monosenso.

Strano
10 marzo 2025 19:17 Carbonio67
Si parlava del progetto dei progetti...eppure, nonostante tutto si chiede aiuto ai tifosi. Caro Basso, senza risultati non si attira nessuno....

Io mi chiamo fuori
10 marzo 2025 20:27 Cyclo289
Noi abbiamo messo la wi-fi di Eolo e dopo pochi mesi Eolo ha smesso di sponsorizzare la squadra di Basso e Contador.......

Comunque ragionamento di Basso che dimostra come il ciclismo italiano abbia le pezze alle terga: oltretutto non è facile "sostenere" Kometa o Bardiani che sono aziende sconosciute al grande pubblico.

Ciclismo
10 marzo 2025 20:48 fido113
E' mia consuetudine seguire il consiglio di Basso , infatti nell'acquistare un prodotto cerco sempre di privilegiare un marchio presente nell'ambiente ciclismo. Faccio la spesa da LIDL e in casa mia sono passate cucine Salvarani e poi anche SCIC e consiglio la mia famiglia a seguire questa regola tramandatami da mio padre commerciante di successo e grande appassionato.

@fido
10 marzo 2025 21:09 Greg1981
Ti giro il nome della mia azienda ? Con ragionamenti cosi, penso potremo incrementare il fatturato. Se poi a te, rimane poco a fine mese, che te frega ? Tanto sei davanti alla tv a guardare ciclismo !

Come no
10 marzo 2025 21:50 TonyBurighel
Vai a piangere da Dagnoni e tutta la sua compagnia, sono sicurissimo che faranno qualcosa per il ciclismo su strada, no?

Considerazione
10 marzo 2025 21:59 italia
L'idea è valida e potrebbe aiutare gli sponsor a rimanere; stiamo pagando gli errori del passato e di una dirigenza non al passo con i tempi a differenza di altre federazioni sportive; e sintomatica di un fatto ineluttabile .... il ciclismo italiano è... alla frutta

Elementare
11 marzo 2025 07:17 ivangms
Lo trovo un ragionamento talmente tanto elementare e semplicistico da definirlo banale. Non si può pensare di risollevare il ciclismo italiano prolungando l’agonia con immissioni di liquidità quando i problemi sono altri. Seguendo poi il ragionamento fatto nell’articolo mi domando come tiri avanti la baracca Ineos giusto per fare un esempio.

X FIDO
11 marzo 2025 13:29 Claude60
Faccio presente che LIDL è un marchio tedesco.

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