RAGGI D'AFRICA. UN CONTINENTE CHE PEDALA FORTE VERSO IL MONDIALE (E IL FUTURO)

PROFESSIONISTI | 02/03/2025 | 08:17
di Aldo Peinetti

Quella di ieri la possiamo definire una giornata “manifesto” per il ciclismo africano. Nella sua manifestazione simbolo, il Tour du Rwanda, il gruppoè tornato dove era partito e non solo perchè le alture di Kigali ospitano un tambureggiante epilogo di frazione, portando alla ribalta l’eritreo Nahom Zeray. Già, questo 22enne di Asmara ricorda quanto siano state profetiche nei giorni precedenti le parole scambiate con Tesfatsion e Mulubrhan, che con il neoportacolori del Team Ukyo Ucl condividono molto.


Fare il podio con un coinquilino non deve essere cosa da tutti i giorni. Zeray, per il quale lo scorso anno ci sono state diverse prestazioni di livello con i colori della Q36.5 in terra italiana (terzo a Castelfidardo, 12° all’Appennino e al Giro di Toscana), abita a Vinci nella stessa abitazione dei connazionali ormai balzati nel World Tour.


Non solo Eritrea, peraltro (non vedetela come citazione didascalica) anche seconda venerdì nella quinta tappa grazie a Awet Aman, portacolori del World Cycling Center Uci. Passeggiare tra i bus allineati in partenza a Nyanza fa ben capire quanto il Tour du Rwanda sia il top di gamma assoluto in Africa (54 nazioni affiliate all’Unione Ciclistica Internazionale), grazie alla classificazione 2.1 che è un pò il marchio di qualità voluto fortemente dagli organizzatori e dalla federazione.

A proposito, il ct della nazionale rwandese, David Louvet, arriva dalla Francia, chiamato a dar corpo all’ambizione del Paese ai Mondiali: “Sono arrivato nell’estate 2023 e sono d’accordo con chi dice che molto in prospettiva lo faranno le azioni di promozione tra i più giovani, così numerosi e avvicinati alla bici dal Tour du Rwanda”.

Del resto non è casuale che qui ci si imbatta in una specie di “genius loci”, in dialogo ogni giorno con questa o quella compagine africana. Lui è inglese, di Londra, si chiama Jeremy Ford, ha 47 anni e da oltre un decennio ha fatto una scelta forte: “ho lasciato il lavoro da avvocato e mi sono dedicato e mi dedico alla fondazione Qhubeka. Tutto è nato da un’esperienza ciclioturistica con amici in Kenya. Qhubeka è arrivata a distribuire grazie alle donazioni raccolte 120 mila biciclette in Sudafrica e vedo il mondiale imminente come grande opportunità di sviluppo dell’attività giovanile in Rwanda e in tutta l’Africa. Ci tengo però a precisare che già oggi questo continente esprime un numero di corridori professionisti ben più alto di quelli di Asia e Stati Uniti o Canada messi insieme” – spiega mentre saluta affabilmente Kiya Rogora, passato per la Maltinti e ora in una continental canadese.

Poi, anche le situazioni di corsa ben esprimono la vivacità delle squadre locali, come durante la fuga dei sette di cui sei rwandesi che anima la tappa del sabato. Il settimo è Schutte, della nazionale sudafricana, il cui direttore sportivo descrive l’avvicinamento alla rassegna iridata rwandese, a caccia di preziosi punti Uci.Oltre a May Stars, Team Amani e Java Innotech, tutte targate Rwanda, la Bike Aid, affiliata in Germania, propone un soggetto solidale orientato alla crescita di crescita di ciclisti africani, sostenuta da 1200 soggetti a partire dal 2005, attraverso oltre un milione di euro.

Con il numero 94 di dorsale, Daniyal Matthews ha fatto la storia. Parliamo del primo sudafricano di colore che si è aggiudicato il titolo nazionale, mettendo a frutto anche quanto appreso in Germania al Team Südliche Weinstraße. Sudafrica non solo nazione che ospita Cape Town Cycle Tour, evento di massa con 35 mila partecipanti. In Rwanda, nella frazione di venerdì, Matthews ha raggiunto un risultato degno di nota per Bike Aid: “a fronte delle diverse opportunità che persistono, spesso per ragioni razziali, Daniyal ha sottolineato con la sua impresa la necessità di abbattere barriere. Lo sosterremo convintamente nel suo futuro percorso, proponendogli le competizioni europee che verranno, mettendo in risalto il suo potenziale” concludono i dirigenti del club di matrice teutonica. Aspettando la prima volta del Mondiale in Africa, insomma, certe basi sono state gettate.

www.raggidafrica.it

Copyright © TBW
COMMENTI
Rwanda
2 marzo 2025 09:25 Alverman
E si nota l' entusiasmo della gente,il futuro del ciclismo è qui.Da noi oramai le gare in bicicletta non fanno altro che alimentare il fastidio degli automobisti.Il pericolo sulle strade,la confusione totale della FCI,cosa volete aspettarvi dal futuro in Italia?,paese con scarsa cultura sportiva,ben venga il ciclismo africano ,e speriamo che non si boicotti il mondiale in Africa da parte di qualche federazione europea causa i disordini nella zona congolese.

Publiredazionali
2 marzo 2025 10:16 Miguelon
A me fanno specie questi articoli imboccati e magari pagati. Se non ci fossero messe politiche dietro, ovvero se on ci fossero i Mondiali da sponsorizzare, sono sicuro che al massimo ci sarebbe un trafiletto, come gli anni scorsi.

Qui il domani
2 marzo 2025 13:19 pagnonce
Impressionante quanta gente c'è a tifare le gare in questo paese.Anche nelle gare amatoriali il numero dei tifosi è super immenso, i campioni del domani sono qui.Qui c'è la fame.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Le condizioni di Kevin Bonaldo, l'atleta 25enne della Sc Padovani Polo Cherry Bank, colpito da un malore alla Piccola Sanremo di Sovizzo (Vi) rimangono stabili e invariate rispetto ai giorni scorsi. E' questo l'esito dell'aggiornamento medico odierno atteso con grande...


E' nato in Thailandia, a Chon Buri, maa fin bambino si è traferito in Spagna perché il padre Geert aveva emigrato a Cambrils per lavorare alla Katoen Natie una società belga attiva nel settore dei servizi logistici con sede ad...


Mouris è originario di Baambrugge, a Utrecht, vicino ad Abcoude in Olanda, e proviene da una vera famiglia di ciclisti. Suo fratello, Wessel Mouris (ex campione olandese su strada under 23), corre tra i professionisti per la Unibet Tietema Rockets,...


L’Olanda concede il bis nella terza giornata dei Mondiali di Kigali in Ruanda aggiudicandosi, dopo quella riservata alle ragazze, anche la cronometro maschile juniores con Michiel Mouris. Il classe 2007 del Team GRENKE-Auto Eder, capace di coprire i...


Danesi padroni della 89sima Coppa Collecchio per dilettanti che oggi si è svolto nel Parmense. Ha vinto Dennis Lock (seconda vittoria per il corridore della General Store Essegibi F.lli Curia dopo la Freccia dei Vini) davanti al suo connazionale Jaspar...


Domenica 5, lunedì 6 e martedì 7 ottobre. Brianza, Altomilanese, Varesotto. Mobili Lissone, Legnanese, Alfredo Binda. Agostoni, Bernocchi e Tre Valli. Tre giornate, tre territori, tre società organizzatrici, tre corse nate nel secolo scorso, ma che dal 1997 sono ufficialmente...


Il ciclismo si prepara, suo malgrado, a tornare nelle aule dei tribunali: la Procura di Pistoia, infatti, ha chiuso le indagini che per oltre tre anni hanno messo al centro dell'attenzione il team ciclistico professionistico Vini Zabù. A conclusione dell'inchiesta, decisamente...


Brutta sorpresa per la nazionale italiana: Giulio Pellizzari è alle prese con un attacco influenzale che lo ha colpito con febbre e vomito e sarà quindi costretto a rinunciare alla convocazione in maglia azzurra, come anticipa La Gazzetta dello Sport....


Viene dalla provincia della Zelanda Megan Arens. La neoiridata della crono juniores, che gareggia per la Grouwels Watersley R&D Cycling, è una conoscenza del ciclismo di casa nostra avendo vinto lo scorso mese di marzo il Piccolo Trofeo Binda a...


L'Olanda ritorna sul tetto del mondo e lo fa nella categoria junior con Megan Arens che ha dominato la prova a cronometro. L'atleta orange è stata protagonista di una seconda parte di gara incredibile che le ha permesso di distanziare...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024