MOSCON: «VADO PIÙ FORTE DI QUANDO VINCEVO, MA NON BASTA. FIERO DI FAR PARTE DI QUESTO CICLISMO»

INTERVISTA | 06/02/2025 | 08:32
di Carlo Malvestio

Gianni Moscon ha cominciato ieri, con la cronosquadre della Volta a la Comunitat Valenciana 2025, la sua decima stagione da professionista. Team Sky, Astana, QuickStep e ora la nuova avventura con la Red Bull-Bora-hansgrohe. Una carriera tutt’altro che banale, tra gioie e dolori, tra vittorie e sconfitte, e di capitoli da scrivere ce ne sono ancora un po’.


Intanto a fine ottobre si è sposato con la sua Alida e già con questo si può dire che la nuova stagione sia partita coi presupposti giusti. «L’inverno è filato via liscio e regolare, ho sposato Alida, quindi è stato senz’altro un bell’inverno - ha spiegato il corridore trentino poco prima di cominciare la cronosquadre di Orihuela -. Se ora mi pesa di più lasciar casa? Alla fine cambia poco rispetto a prima, abbiamo solo messo una firma, ma le nostre abitudini non si sono modificate. Certo, ogni anno i giorni di trasferta aumentano e fare la valigia è sempre un po’ un peso, ma è il nostro lavoro, la nostra passione, e gli anni da professionista, alla fine, sono solo una parentesi della nostra vita. Non possiamo certo lamentarci».


Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo nella sua prima parte di stagione, ma poco pavé, che col passare degli anni digerisce sempre meno. «Farò anche il Giro di Romandia e sicuramente un Grande Giro, ma ancora non so quale, dipenderà dalle esigenze del team e dalle condizioni di forma. Quest’anno sulle pietre ci correrò poco. E per fortuna, perché negli ultimi anni le gare erano sempre più tirate e nervose, e c’era il rischio concreto di fare un mese in Belgio senza vedere mai la testa del gruppo. Son contento di fare qualcos’altro».

Il Trattore della Val di Non ha corso con alcuni dei team più attrezzati ed esperti del lotto, e la RedBull sta studiando per diventare presto una corazzata. La strada, secondo Gianni, è quella giusta: «L’ambizione della squadra è quella di diventare la N°1, la struttura c’è, l’attenzione ai dettagli anche, quindi mi aspetto che possa presto arrivare molto in alto. Sono stato ingaggiato per portare la mia esperienza all’interno di un gruppo abbastanza giovane, cercando di supportare al meglio il capitano di turno, a seconda della gara. Ciò non vuol dire che non abbia ambizioni personali, voglio andare più forte possibile, sperando ogni tanto anche di essere utile dal punto di vista tattico, magari arrivando a giocarmi anche qualche risultato. L’ambizione ce l’ho ancora, sono convinto di potermi togliere ancora qualche soddisfazione».

L’ultima vittoria per Moscon risale a giugno 2021, tre anni e mezzo in cui lo sport non ha mai smesso di evolversi. Coi suoi 30 anni dovrebbe essere nel clou della sua carriera, nella sua massima espressione fisica e tecnica, ma col ciclismo di oggi non si è più certi sia davvero così. Gianni ha riflettuto con onestà sulla sua posizione in gruppo. 

«Da una parte mi sento vecchio, dall’altra sento di avere ancora tante cose da imparare, sotto tutti i punti di vista, anche perché il ciclismo va avanti veloce e c’è sempre qualcosa da apprendere, sull’allenamento, sull’alimentazione ecc.. - ha spiegato Gianni -. A 30 anni dovrei essere nel picco della mia carriera, ma purtroppo il livello del gruppo non è quello di quando sono passato professionista. Coi numeri e la forza che sviluppo ora, qualche anno fa avrei vinto tante corse, mentre ora non è sufficiente. Il livello generale si è alzato di circa il 10%, basta guardare i soliti w/kg o i tempi in salita nelle grandi gare per rendersene conto. I migliori vanno più forte di Armstrong e Pantani, tanto per dire. Però praticamente tutti vanno estremamente più veloci, la competizione è massima. Io sono assolutamente contento di quello che ho fatto e di quello che sto facendo, le performance sono quasi sempre buone e di più non posso fare, se non cercare di sfruttare le occasioni che mi si presenteranno. Non recrimino nulla, anzi sono orgoglioso di poter vivere da dentro questa epoca d’oro del ciclismo. Secondo me i livelli possono ancora salire, però poi penso che torneranno a scendere. È una questione di ciclo, come tutte le cose».


Copyright © TBW
COMMENTI
perché?
6 febbraio 2025 13:39 seneca
chiediti.il perché senza omerta'

Carneade
6 febbraio 2025 22:08 Howling Wolf
Ormai è dive ntanto in fantasma

Ci devi credici....
7 febbraio 2025 12:53 Frank46
È la bici ad andare meglio. Te vai peggio. Tutti son migliorati perché si è lavorato molto sugli attriti. I numeri che fai sono dovuti ai miglioramenti del mezzo. Il corpo invece non è al top. Per questo ti hanno superato tutti.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Si è aperto nel segno di Romain Gregoire l’85° Giro del Lussemburgo. Con una volata lunghissima che gli ha consentito di respingere l’assalto di Marijn van den Berg, il giovane transalpino della Groupama-FDJ ha conquistato la frazione inaugurale, la...


La Nazionale Italiana è pronta a volare in Rwanda per il primo mondiale africano della storia delle due ruote. Dal 21 al 28 settembre Kigali sarà la capitale mondiale della bici e sulle sue strade saranno assegnati 13 titoli, equamente...


Il Grand Prix de Wallonie (1.Pro) è una questione fra velocisti e la risolve con uno sprint magistrale Arnaud De Lie. Il belga della Lotto trionfa di potenza scattando a 250 metri dall'arrivo in leggera salita e braccia al cielo...


Dopo il trionfo al GP de Fourmies di tre giorni fa, Paul Magnier ha ribadito di star attraversando un ottimo momento di forma conquistando la prima tappa, la Bardejov-Bardejov di 141.2km, dell’Okolo Slovenska (Giro della Slovacchia). Da principale favorito...


Pippo Ganna ospite a sorpresa della presentazione della Nazionale per i Mondiali. Qualche secondo di incredulità nel vederlo indossare la maglietta uguale a quella dei compagni, poi è lo stesso Pippo che spiega: «È sempre bello sentire il profumo d'azzurro,...


Con un orizzonte già segnato dai fasti del Mondiale Mountain Bike Marathon 2026, assegnato al progetto Mythos Primiero Dolomiti, l'associazione sportiva Pedali di Marca alza ulteriormente l'asticella e annuncia di aver formalizzato due importanti candidature per il futuro del ciclismo:...


Shari Bossuyt conquista la Cittadella di Namur e il Gp Wallonie.Al termine della salita a tornanti che conduceva al traguardo, la 25enne belga della AG Insurance - Soudal Team ha battuto in volata la vincitrice dello scorso anno Karlijn Swinkels (UAE...


Riescono a sognare queste due creature, anche in equilibrio precario. Aggrappati dolcemente ad una bicicletta, che è cavallo alato e mongolfiera, aquilone e bolla di sapone. Non è zucchero filato, perché non c’è nulla di dolce in una fuga da...


Ora è ufficiale. Davide Piganzoli correrà per il Team Visma | Lease a Bike nelle prossime tre stagioni. Il 23enne italiano è considerato un grande talento nelle gare a tappe e spera di crescere ulteriormente in questo ruolo con il...


La Vuelta si è appena conclusa come sappiamo, ma in Spagna si continua a discutere, tanto pubblicamente quanto nelle stanze della politica, perché fra poco più di un mese è in programma la presentazione del nuovo Tour de France e...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024