L'ESTATE SE N'E' ANDATA A DICEMBRE

TUTTOBICI | 31/01/2025 | 08:16
di Gian Paolo Porreca

Se ne è andata di inverno, per il bambino Paolo, l’estate dei suoi anni. Se ne è andata a dicembre, ancora prima del solstizio e di Natale, con la scomparsa a 90 anni di Rik Van Looy, il grande ciclista belga, l’estate dei suoi anni.


Se ne è andata, da quella casa rosa di villeggiatura, a Ca­rano, dove il bambino Pao­lo - vestito da adulto ma­turo - è tornato pure l’altro giorno, per rassettare il tem­po e mitigare a stento il gelo delle sue pareti: casa “Della Rosa”.


Se ne è andata l’estate, non solo quella del 2024, ma il concetto dell’estate, e le ma­ni sue sfogliavano discrete e prudenti la carta secca delle raccolte de Lo Sport Illu­stra­to dei primi anni ’60, sfuggite ai rassetti algidi delle giovani domestiche. Che vuoi che sia per loro, o anche per i figli, anche per i nipoti, quella montagna di giornali. Chi era Zilverberg?

Se ne è andata, e la memoria a stento del bambino Paolo tiene a mente - ora che di quei suoi dieci anni potrebbe esserne appunto nonno - la sua prima bicicletta, al tempo vivo di Van Looy.

Lasciava i libri di Salgari, San­dokan e Tremal-naik, per montarci su, la mattina presto, in campagna, le estati infinite di Carano, la sua pri­ma bicicletta. Sfuggiva, il bambino Paolo, alle mani ruvide della nonna Rosa che stropicciava ancora il suo vi­so di acqua fresca, lei che di­ceva che si lavava come i gatti, e via. Il Tourmalet, l’Izoard, l’Aubisque, lo Stel­vio erano lì, sui cento metri di un sentiero sdrucito fra gramigna e terreno, dalla casa di famiglia a quella dei coloni Di Meo, più in su. A cavallo di un ponte di legno malfermo, che valicava una vecchia strada interpoderale.

La sua prima bicicletta era lì, una Bianchi 18, con tanto di manubrio da corsa e borraccia, di latta come una stella da sceriffo, e addirittura il cambio di velocità, incredibile, che un ingegnoso artigiano di Sessa Aurunca, nel­la bottega vicino alla An­nun­zia­ta, era riuscito ad adattare ad una bici così piccola.

E si chiamava su quella biciclettina, a 10 anni Pa­squa­lino Fornara, ancora in lacrime per la sconfitta drammatica del Giro del ’56, nella tempesta del Bondone, il suo Fornara, il melodramma... E raccontava le corse a modo suo, da cronista: già, ultimo Cop­pi, o al massimo penultimo. E tra i peggiori, sempre un belga, Van Aerde, e uno svizzero, Vaucher, spiegategli voi il motivo. E la sua prima bi­ci­cletta, bici col cambio da grande, era l’orgoglio del bambino Paolo, ogni volta che poi dalla campagna si andava a Carano, il pomeriggio del sabato per un gelato, sul Corso.

E i ragazzi del paese, gli scugnizzi, lo seguivano per guardarla, per ammirarla anche troppo da vicino. E lui aveva un po’ paura che volessero prendersela, e si stringeva al padre, le volte che lui c’era, che non era rimasto a Na­po­li, all’Università.

E lui bastava si voltasse in­die­tro, per ammonirli severo, e loro dileguavano solo per quella occhiataccia. E il bam­bino Paolo, rincuorato, scattava allora, riscattava an­cora: dietro la curva dello stradone della Stazione, in­ven­tava il traguardo volante. “Vaiii, Paolooo, vedi che non sei più il moccioso che piange per quel Fornara, sei di­ventato un ragazzino grande e forte, sai, proprio come è il belga Van Looy”.

La voce del padre, il suo raro sorriso, il nome per la prima volta inteso al cuore di Rik Van Looy nell’estate del 1960, benedetto dal padre come emblema del campione assoluto: senza macchia e senza paura, un Cid Cam­pea­dor.

Il volto di Van Looy, in quelle annate de Lo Sport Illu­stra­to, le sue imprese e quel Giro d’Italia sempre mancato, il bambino Paolo se le carezzava ancora. Ma piano piano, sono fogli di ostia quasi, piano piano per non fare male al campione invitto della FAEMA, per non arrecare loro danno, per non svegliarle.
Già, il bambino Paolo, anche ora che a gennaio 2025 ha una ben altra età, è ancora grande e forte come Van Looy. Solo che Rik, anche dopo la sua fine il 17 dicembre 2024, resterà immortale.


Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
L’Italia continua a lasciare il segno ai Mondiali di paraciclismo su pista in corso a Rio de Janeiro. Dopo il brillante esordio nel chilometro da fermo,  Claudia Cretti ha portato ancora l’Italia sul gradino più alto del podio nella...


Parla britannico l'arrivo in salita del Tour of Guangxi 2025. Sull'iconico e durissimo traguardo di Nongla infatti ad imporsi è stato Paul Double che, con una scalata solidissima, è è stato in grado di distanziare e precedere all'arrivo Victor Lafay...


Stando all’ultimo aggiornamento del ranking UCI del triennio 2023/2025, la Cofidis si è presentata in Cina al Tour of Guangxi da ventesima formazione in graduatoria con un ritardo di 400 punti da colmare nei confronti della diciannovesima posizione occupata...


Protagonista delle volate al  Tour of Chongming Island, dove ha concluso due tappe su tre salendo sul podio e classificandosi terza nella classifica a punti, Mia Griffin lascerà la Roland Le Dévoluy per approdare nel 2026 alla Picnic PostNL. Campionessa...


Si è aperta uffuicialmente a Jesolo l'edizioene 2025 dello Jesolo Bike Festival, un evento ormai affermato che include e celebra le discipline ciclistiche, dal gravel alla strada, dal vintage alle gare per giovanissimi, coinvolgendo appassionati e ciclisti, con un ambiente...


Terza proclamazione di un vincitore dell'Oscar tuttoBICI 2025 e secondo atleta che si prepara a tornare sul palco delle premiazioni per il secondo anno consecutivo. Dopo essersi imposto lo scorso anno tra gli Esordienti di primo anno, infatti, il veneto...


La Cofidis dà il benvenuto al giovane Louis Rolland. A 22 anni, ha indossato la maglia dell'Arkéa – B&B Hôtels per tre anni ed è un corridore di talento in ascesa,  desideroso di continuare a progredire supportando i leader della...


Il primo ed agognato sospiro di sollievo per la categoria dei direttori di corsa era arrivato il 3 ottobre, quando la Corte Federale d’Appello comunicava di aver accolto il ricorso presentato da Rodolfo Gambacciani e quindi “l’estinzione del giudizio disciplinare...


La Reggia di Caserta non come punto di arrivo, ma di partenza. Una delle mete più amate e visitate d’Italia non come traguardo, ma come base. Un patrimonio dell’Unesco come pronti-via verso altri patrimoni storici e naturali. Diciassette giri “In...


Un legame importante, un incontro tra due protagonisti del grande ciclismo, un’amicizia e una stima che attraversano il tempo e la memoria sportiva. Franco Bitossi e Ivano Fanini, un connubio storico e un binomio speciale per il ciclismo toscano e...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024