CASO TONIOLLI, NIENTE ARCHIVIAZIONE: PRESENTATA LA QUERELA, L'INCHIESTA VA AVANTI

GIUSTIZIA | 18/11/2024 | 10:32
di Bibi Ajraghi

Caso Toniolli, non ci sarà l'archiviazione: poche ore fa il Tribunale di Treviso ha reso noto che è stata presentata una querela firmata dal padre e curatore speciale e dalla stessa Alice Toniolli. La svolta è arrivata nelle ultime ore che precedevano il termine a disposizione, fissato il 14 novembre, ed è stata ufficializzata oggi. La presentazione della querela era necessaria per consentire al sostituto procuratore di Treviso, Michele Permunian, di aprire un fascicolo, altrimenti destinato all'archiviazione. Tre sono gli indagati: Giacomo Salvador, presidente di Cicloturistica Vittorio Veneto che aveva organizzato la gara, il direttore di gara Giulio De Nardi e il vice direttore Daniele Borsoi.


Nel corso dell'indagine scattata il 14 agosto scorso, giorno dell'incidente di corsa avvenuto durante il Circuito dell'Assunta a Vittorio Veneto, era caduta l'aggravante relativa al mancato rispetto delle normative in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, poiché la giovane è ciclista dilettante: questo aveva reso impossibile per la Procura procedere d'ufficio e da qui la necessità di ricevere una querela da parte delle persone coinvolte. Querela che è stata depositata nei termini e permetterà ora la prosecuzione delle indagini.


 

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COMMENTI
Domande
18 novembre 2024 15:33 Miguelon
Come si fa a mettere in sicurezza il ciclismo su strada? Non si può mettere materassi lungo tutto il percorso. A quel punto resta la pista.

Denuncia
18 novembre 2024 16:46 Anbronte
Sottoscrivo quanto scritto da Miguelon, allora si potrebbe parlare di imperizia dell atleta uscita di strada in un tratto pianeggiante e diritto.

Una piccola riflessione.
18 novembre 2024 16:51 Farnese
Se un genitore come ho fatto io in passato, decide di far praticare il ciclismo ad un figlio, non può non mettere in conto che esiste il rischio di incidenti, ambe molto gravi.
Se comincia a passare il concetto che il pericolo deve essere annullato dagli organizzatori, allora non ci saranno più gare.
Giusto prendere gli accorgimenti, come da regolamento da annullare il pericolo è impossibile e queste azioni contro gli organizzatori, sono azioni contro il ciclismo.

Farnese
18 novembre 2024 17:43 Miguelon
Sono assolutamente d'accordo. Il ciclismo è questo. Come andare in macchina al lavoro. Il caso non lo si conosce. E non possono essere responsabili gli organizzatori, a meno di palesi irregolarità, come un arrivo in curva o cose del genere. Lì pericolo non c'era. Uno può farsi male anche cadendo da solo. Incolpiamo gli organizzatori perché lo sport non è sicuro?

Sicurezza
18 novembre 2024 17:53 Maurone
Verrà il momento che i giovani ciclisti non troveranno più nessuno che organizzi gare per loro........ Poi potranno pure andare a lamentarsi!

Ergo
18 novembre 2024 17:57 Hal3Al
smettiamo allora di domandarci del perchè dei tantissimi incidenti negli ultimi anni,semplice sono da mettere in conto,logica perfetta.Ditelo ai genitori della giovane svizzera ai Campionati del mondo.

xtutti
18 novembre 2024 18:12 limatore
Si trattava di un circuito di meno di 10km a giro, doveva essere protetto in ogni particolare. 2 gare per complessivi 17 passaggi. Mettere dei materassi nei punti pericolosi era in minimo. Bene che qualcuno inizi a pagare

Non parliamo più di sicurezza allora
18 novembre 2024 18:28 Bullet
Io vorrei vedere quanti muretti così esposti con probabile corso d'acqua sottostante si trovano quando fate un'uscita in bicicletta di 50 km, saranno 1, 2 massimo 3, a meno che non abitiate in zone lacustri, quindi cosa ci va a prevedere 10 materassi da discarica o 10 balle di paglia da usare nei punti critici magari identificati anche tramite regolamento? Regolamento sensato si intende. Anch'io lo trovo eccessivo che ci vada di mezzo chi organizza le gare viste tutte le difficoltà che ci sono già però non si può sempre soprassedere altrimenti evitiamo di parlare di sicurezza nelle corse di ciclismo magari avvallando anche gli stop dei corridori in nome della sicurezza perché sarebbe solo ipocrisia. Qualcosa in più dev'essere fatto perché la guidabilità dei mezzi e le velocità sono cambiate in modo che non ci si trovi anche la prossima volta a chiedersi se non si potesse fare qualcosa prima e che quello successo a questa sfortunata ragazza serva da memoria e non che passi inosservato.

ALLORA
18 novembre 2024 18:36 JeanRobic
Anche Casartelli sbattè contro un paracarro durante la discesa del Portet d'Aspet, quei paracarri in quella curva non erano pericolosi messi lì? Cosa si fa si denuncia il Tour?

JeanRobic
18 novembre 2024 18:52 Buzz66
Paragone che non regge. La tappa in cui perse la vita il povero Casartelli non era certo in un circuito di 10 km, ma ne misurava più di 200 su e giù per i colli pirenaici…

@jean
18 novembre 2024 19:11 Bullet
Ci va un bel coraggio a fare certi paragoni...discese di quel tipo poi il Tour cercò di evitarle il più possibile e nel tempo quel tipo di barriera è stata sostituita infatti se guardi il Tour non si vedono più discese con quei paracarri.

X tutti
18 novembre 2024 19:25 gaspy
Per chi vuole mettere dei materassi davanti a un ostacolo e' perchè non ci è mai andato contro!! Il ciclismo si corre su strada e i pericoli ci sono. Abbiamo arrivi Senza transenne o con l'ultima curva a 100 MT dalla linea di arrivo; questi si possono mettere in sicurezza ma tutto il percorso e quasi impossibile!!

Giusto andare a fondo
18 novembre 2024 22:30 lupin3
Mi pare che la pericolositá del punto in questione fosse stata segnalata da chi di dovere in fase di approvazione del percorso. L'inchiesta stabilirá eventuali responsabilitá.

@ gaspy
19 novembre 2024 20:02 Albertone
Esatto, se no corriamo in pista e stop. E' impossibile controllare tutto e tutti

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