L'ORA DEL PASTO. ANNA PROUSE E QUELLA BICICLETTA CHE PORTA DALLA PRIMA ALLA SECONDA VITA

LIBRI | 01/08/2024 | 08:14
di Marco Pastonesi

C’è una grande storia. E c’è anche un grande libro. Il libro di quella storia. S’intitola “Della mia guerra, della mia pace”, lo ha scritto Anna Prouse, lo ha pubblicato Harper Collins (416 pagine, 19 euro, del 2023). E per raccontarlo, si può usare una bicicletta. Quella che divide Anna Prouse, nella sua autobiografia, a pagina 397, dalla sua prima alla sua seconda vita.


Quella domenica mattina – la vigilia di una operazione alla testa per intervenire su un tumore benigno ma comunque letale per dimensioni e posizione – avrebbe dovuto sottoporsi a una risonanza magnetica. E per facilitare l’esame, avrebbe dovuto tagliarsi i capelli a zero. Ma non voleva presentarsi così, con la testa rasata, a una festa di famiglia: voleva essere l’Anna di sempre, almeno l’ultima volta. Allora scappò dall’ospedale e in bici, shorts, casco e zainetto, si presentò alla festa. Al ritorno “la baia, mentre pedalavamo verso casa, appariva ai miei occhi maestosa”, “stavo raggiungendo lo stato di pace”, “non c’era ombra di panico”, “e seppur consapevole che avrei potuto non rivedere tutto ciò, ero serena e grata di aver avuto una vita così piena”.


Milanese, di famiglia neozelandese dalla parte del padre e francese da quella della madre. Lei del 1970. San Siro, inteso come quartiere. Rompiscatole e tenera, da piccola. Tennis, a farle da educazione, da sfogo, da fabbrica di sogni e da agenzia di viaggi. Più di Scienze politiche in Statale, la Croce rossa italiana come università. E qui l’ambulanza, la vita e la morte, un confine labile, invisibile. Intanto guide turistiche per la Moizzi. Tutto, a ripensarci, a indirizzarla, a proiettarla verso gli altri, verso l’altro, lontano, lontano come mentalità più che come distanza, come storia e non solo come geografia. Finché un guru indiano, sulla strada per Bombay, profetizzò: “Vedrai la morte in faccia… molte volte durante la tua vita”. Poi la tranquillizzò: “Ma avrai una vita lunga”.

Iraq. Consulente del governo italiano e statunitense a Baghdad e Nasiriyah dal 2003 al 2011. Fra terroristi e antiterroristi, anni trascorsi indossando un giubbotto antiproiettile, occupandosi di relazioni e ricostruzioni, scampando ad agguati e tranelli, minacce e condanne a morte, guadagnandosi stima e ammirazione, amicizie e gratitudini. Da donna, da italiana, da donna italiana. Sfide quotidiane, lotte continue, giornate archiviate come se fossero le ultime concesse dalla sorte, dai cecchini, dalle spie. Sopravvissuta a conflitti religiosi, politici, economici, sociali, finanziari, familiari, perfino burocratici. Sopravvissuta a scontri a fuoco e battute di caccia. Sopravvissuta anche a quel tumore al cervello “grande come una palla da golf”. Non ci sono soltanto la sua guerra e la sua pace, c’è anche il suo amore.

Anna Prouse si racconta così com’è: diretta, senza ricami e senza veli, a volte sembra peccare di immodestia, ma la sua sincerità la spoglia, ed è disarmante, convincente, vera. Fa nomi e cognomi, cita date e luoghi. Non fa sconti. Una testimone scomoda, intrattabile, ma non sola. Se lei ha dedicato il suo libro a Matt, il marito, americano, è perché lui si è dedicato a lei, amandola per come era, per come è, e prendendosene cura per quanto possibile.

C’è tanto, in questa storia, le prime 400 pagine divorandole, le altre centellinandole per non esaurirle. Il dolore di “Open”, nei rapporti fra madre e figlia. Le avventure – chissà perché mi viene in mente – di “Papillon”, in perenne bilico fra vita e morte. C’è anche una lezione antica e semplice: non tirarsi indietro. A pedali, per esempio, non si può. A pedali, si va sempre avanti.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Un altro addio eccellente per il ciclismo italiano in questo finale di stagione: ad appendere la bicicletta al chiodo è Jakub Mareczko. Ecco le parole pubblicate dal velocista bresciano sul suo profilo Instagram: «È arrivato il momento di fermarsi. Dopo...


Comincia con il piede giusto l'ultima giornata dei mondiali della pista a Santiago del Cile. Ecco la cronaca di un pomeriggio di inizio primavera in terra cilena. VELOCITA' MASCHILE. Prima manche delle finali, per il bronzo l'australiano Leigh Hoffmann si...


Venti giorni dopo aver chiuso la sua stagione agonistica alla Coppa Bernocchi, Martin Marcellusi, 25enne ciclista romano della VF Group - Bardiani CSF – Faizanè, ha coronato il suo sogno d’amore sposando la sua Cristina. Le nozze sono state celebrate...


Primo successo in maglia EF Education EasyPost per Mattia Agostinacchio. L'ex iridato juniores conquista infatti il Gran premio Cicli Francesconi-Bianchi per elite che si è svolto a Salvirola in provincia di Cremona. Il 18enne valdostano, ieri secondo nella prima giornata...


Michael Vanthourentout raddoppia e vince anche la seconda prova del Superprestige Elite che oggi si è svolta a Overijse in Belgio. Il belga della Pauwels Sauzen Altez Industriebouw replica al successo ottenuto a Ruddervoorde lo scorso 19 ottobre (aveva vinto...


Una vigilia serena ma un po' strana, per Elia Viviani, ma non avrebbe potuto essere diversamente con un intervistatore del genere... La sera prima dell'ultima corsa ufficiale della sua carriera (le ultime pedalate le darà tra poche settimane alla Sei...


Trionfo storico di Sara Casasola a Overijse in Belgio. La friulana della Crelan Corendon conquista la seconda prova del Superprestige di Ciclocross per donne elite. E' la seconda italiana della storia a scrivere il suo nome in una prova della...


Una morte che ha ci lasciato con il groppo in gola e troppi dubbi nella mente: perché? Questo è l'ìnterrogativo, questo è quello che la procura di Vicenza cercherà di capire con l'autopsia sul corpo di Kevin Bonaldo, richiesta dalla...


Tempo di bilanci al termine della stagione 2025. Prendendo in esame Grandi Giri, Campionati del Mondo (in linea e a cronometro) e Classiche Monumento, sono state dieci le corse top disputate in questo anno solare. A dettare legge è stato...


Consideriamola l’età del cambio di ritmo, una sorta di giro di boa ed è così che una volta compiuti i cinquanta anni dovremmo prendere in esame alcuni aspetti che prima non prendevamo affatto in considerazione. Cambiano i tempi di recupero,...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
OSCAR TUTTOBICI 2025. SCEGLIETE IL MIGLIOR TECNICO ITALIANO DELL'ANNO
Dieci candidati, tocca a voi assegnare il Gran Premio Fondazione Iseni y Nervi





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024