GATTI & MISFATTI. MARCO E LANCE, DUE STRADE DIVERSE

TUTTOBICI | 26/01/2024 | 08:18
di Cristiano Gatti

Così parlò Lance Arm­strong, il dannato, il signore di tutti i dannati: «Sono errori miei. Sono qui per dire che mi dispiace. È tutta colpa mia. Ho trascorso il resto della mia vita cercando di riconquistare la fiducia delle persone».


Poi c’è anche la spiegazione tecnica, qualcosa che aiuta a chiarire una certa epoca e una certa Epo, conviene tenerla a men­te anche a beneficio di chi crede che l’antidoping risolva tutto: «Si trattava di ingannare il sistema. L’ho sempre detto e posso dirlo ancora: so­no stato testato 500 volte e non ho mai fallito un test an­tidoping. Non è una bugia. Questa è la verità. Quando ho fatto la pipì e poi l’hanno analizzata, era ok. La verità è che alcune di queste sostanze, soprattutto quella che era la più benefica, avevano una du­rata di quattro ore. Alcune so­stanze, come la cannabis, in­vece hanno una “durata di vi­ta” molto più lunga. Puoi fu­mare una canna, andare al la­voro e risultare positivo due settimane dopo. L’Epo invece lascia il corpo molto rapidamente». Una lezione di chimica. Una lezione.


Terrei però la concentrazione ben fissa sul­la frase iniziale, sono errori miei, è tutta colpa mia, eccetera, eccetera. Starei fer­mo qui perché mi sembra un modo per superare e uscire da un certo tunnel. Non il solo mo­do, ce ne sono altri, ognuno sceglie il suo. L’arrogante Armstrong, il bullo Arm­strong, il cow-boy Armstrong, ci riappare nelle vesti della pecorella smarrita, di stampo evangelico. Ammissione di colpa e pentimento, le basi per il perdono: così, almeno, ci insegna Nostro Signore. Ma anche ogni legge comune di civiltà. Il problema che se mai resta sempre aperto è quanto questa conclusione, questo modo di uscirne, sia sincera. Da questo punto di vista, solo Armstrong sa. Noi dobbiamo prenderla per buona.

Lascio Armstrong al suo futuro da inventare - e al suo passato da emen­dare - per allargare lo sguardo sui tanti che come lui, in diverse stagioni, hanno ingannato, tradito, taroccato. Insomma hanno scelto la scor­ciatoia truffaldina per arrivare trionfalmente al successo. Non tutti sono giunti alla stessa conclusione, solo colpa mia, solo errori miei. Ognuno ha le sue tortuose vie interiori, chi ce la fa, chi non ce la fa, chi cerca ancora una volta la scorciatoia. Chi, so­prattutto, una colpa a se stesso non la assegnerebbe mai. Il responsabile è sempre là fuo­ri, nel mondo bastardo, nella vita carogna, nel complotto dei malvagi...

Ma certo, non giro attorno, arrivo an­che a Pantani. L’al­ter ego di Armstrong, antagonista e rivale, in corsa e negli stili di vita (non a caso, si volevano bene come Renzi e Calenda). Davanti all’ultima uscita dell’americano, mi ha morso un po’ la malinconia. Inevi­tabilmen­te, senza volerlo, il pensiero è tornato a Mar­co e al modo suo, tutto suo, di uscirne, cioè di non uscirne mai. Pen­so con tristezza e anche un po’ di rabbia a quel pe­riodo finale, do­po Madonna di Campiglio, quando si trovò davanti al bivio, per decidere come uscirne. Lui per primo, sostenuto da pletore di familiari, amici, scrittoroni e scrittorucoli, im­boccò la strada del complotto, del vittimismo, del mon­do bastardo e assassino. Per sé neppure una colpa, tut­te colpe fuori, attorno, sopra. Lui santo, martire, eroe. E fine del romanzone.

Il nastro non si riavvolge mai, la vita è una e non c’è verso di rifarla da ca­po, in un altro modo. Eppure mi resterà sempre la curiosità di sapere come sarebbe finita se anche Marco, in qualche modo, avesse imboccato l’altra strada, un po’ alla Arm­strong, incassando la squalifica, fornendo spiegazioni, prendendosi la sua dose di colpa. Magari non avrebbe più cor­so, ma forse avrebbe ancora vissuto. A lungo, di­ventando un bel novantenne. Magari togliendosi anche il gusto sacrosanto di dire che quella volta del Galibier, nel mitologico suo Tour, aveva battuto comunque uno bello imbottito di aiutini, quell’Ull­rich che a sua volta di questi tempi s’è vuotato la coscienza alla Armstrong. Avrebbe potuto spiegare che quell’epoca era così, che l’Epo andava via come il pa­ne, salvo poi ritrovarsi tutti di­stanziati come in natura, come prima di prendere Epo...

Non è andata così. Arm­strong e Pantani hanno scelto due mo­di diversi, due modi opposti, di uscirne. Perché Marco ha scelto il modo suo, fino al disastro totale? Non so dire, nessuno è giudice. Magari non riusciva a immaginare una seconda vita, decisamente diversa, non necessariamente più brutta. O magari era troppo innamorato della prima, che lo faceva giocare a Dio.

da tuttBICI di gennaio

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COMMENTI
Inesattezze
26 gennaio 2024 11:55 NicoCe18
Salve nella sua personale ricostruzione dice opinioni non fatti reali, brevemente gliene indico qualcuno.
Pantani non ha mai vinto ingannando e mentendo, mai.
Non è mai stato violento con parole e gesti verso i colleghi, cosa che ha fatto l’americano. Non so se conosce o ricorda la vicenda Simeoni…
A Campiglio ha subito una grande, grandissima ingiustizia. Dove scommesse, criminalità e altro fanno parte di quella triste vicenda. Da lì è iniziata la spirale che l’ha portato alla morte.
Altro che alter ego di Armstrong.
Cordiali saluti.

a parte l'ingenuita' di fondo
26 gennaio 2024 12:28 fedaia66
basta rileggersi stralci del processo Conconi, per questo, forse le e' sfuggito che al tour 1998 in un controllo postumo con protocolli piu' moderni, a Pantani ed altri 8 dei primi 10 classificati sono state trovate tracce di EPO.L'unico presumibilmente pulito era Nardello..dei primi della classifica.
Pantani assumeva sostanza proibite come tutti,o quasi.
Sull'atteggiamento diverso tra i due sono d'accordo.

Mentire?
26 gennaio 2024 13:21 cervo2
Mi scusi, secondo lei avere ematocrito da 52 o 55 o 60, come più volte dimostrato nel caso di pantani, non significa imbrogliare? Crede che Pantani fosse pulito e non prendesse nulla nell’epoca delle centrifughe e dell’Epo in cui lui in salita dava minuti ai rivali? Ma lei quale ciclismo conosce? Erano tutti farabutti dopati tranne una povera vittima che però fece la doppietta Giro e Tour nello stesso anno…

Adoro
26 gennaio 2024 16:00 Albertone
Adoro questo paese, proprio per queste cose. A distanza di anni e nonostante le prove, c'e' ancora qualcuno che esalta certe imprese (!). Fare l'Alpe D'Huez stile motorino ? Tutto normale ! Ematocrito da 50 e poi a livelli di mellassa ? Tutto normale ! Esattamente come avviene nel calcio...calcioscommesse ogni tot, ma poi via ad idolatrare e a ricordarsi il Mundial 82 ! Avanti Savoia.... A Roma esiste il proverbio di " fare come il cane di Mustafa'.....". Questa e' l'Italia.

Pirati vs Predoni
26 gennaio 2024 16:15 Bosc79
l Pirata......uomini con molte debolezze, causa, anni scellerati di sostanze dopanti e non.
Predoni.....uomini che per avere successo fanno di tutto per il potere e la gloria.....anche flagellarsi nel momento di compassione!!

Considerazioni
26 gennaio 2024 19:07 italia
Il senso del discorso per me l’ha centrato Bullett quando afferma “ ..ma che uno andava bene che vincesse e l’altro no…”, tutto qui. Doveva vincere Armstrong e il Pirata dava fastidio e l’hanno fatto fuori in maniera vergognosa, oltraggiosa … Lance era non protetto, ma protettissimo poteva fare di tutto motorini, sicurezza assoluta di non essere preso, seguito da scienziati, non da medicotti di paese, che si vantavano di poter trasformare un brocco in un supercampione; nei post c’è gente che non ha ancora capito che un conto è l’ematocrito a 52, 55.. un conto è a 70, 80 …ossia non piu’ sangue ma marmellata.
Il ciclismo è come la vita; se sei protetto, raccomandato fai una bella vita; sei sei bravo ma non hai protezioni è dura.
Secondo me la rovina di Lance è che il suo protettore voleva far il presidente del CIO e in queste lotte per le carica sottobanco non ci sono coltelli, ma…. bombe atomiche. Altrimenti sarebbe omaggiato a vita come altri supercampioni.
Quando ero giovane leggendo Bicisport il direttore Sergio Neri (chissà se campa ancora) in un suo celebre articolo diceva grosso modo, in sostanza “Ragazzo se la mattina di svegli e apri la finestra, vedi che piove e fa freddo e devi affrontare una dura tappa alpina e non hai voglia .. allora il ciclismo non fa per te..”
Aggiorno il brocardo come segue: “ Ragazzo se la mattina ti svegli e apri la finestra e vedi che piove e fa freddo e devi affrontare una dura tappa alpina e non hai protezioni in alto …. allora il ciclismo non fa per te..”
Grazie per l’ascolto e saluti a chi legge

@ Italia
26 gennaio 2024 19:55 Cicorececconi
Giusto, come affermi tu. Taroccare l'ematocrito a 52/55 e' ok. A 70 ? A parte che a circa 60 devi fare punture di anticoagulante, perche sei gia' a rischio trombosi. Quindi a 70/80 e' un dato impossibile ed inventato. Fai passare il messaggio che comunque truccare poco, va bene. Ottimo ! Chapeau

Operazione Puerto
26 gennaio 2024 21:16 italia
Nei resoconti dell'operazione sopracitata, i valori era anche più alti; il record era di un pugile con .... 105; i valori citati erano quasi la norma. X Cicorecconi; io NON DICO che sia giusto o meno l'epo a 52 55; dico una volta per sempre che a 52-55 hai una vantaggio prestazionale di un Tot a 70 hai un vantaggio molto molto molto più forte; spero di essermi spiegato bene.

C’è anche gente come arrivo e alerossi
26 gennaio 2024 22:52 Finisseur
Che pensano che ora distruggano record a pane e acqua. Dev essere bello vivere nell’ignoranza. ci si gode di più la vita

@ finisseur
26 gennaio 2024 23:41 Arrivo1991
Infatti, ti godi di piu' la vita, visto che non ho scritto nulla. Senza accenti e senza sapere cosa uno pensa. Proprio beata ignoranza.

@ finisseur
27 gennaio 2024 08:09 Arrivo1991
Tra le altre cose,basta scrivere i tuoi (ripeto di non aver scritto nulla su doping e record) concetti da astioso con 1 solo account, evitando di fare gli stessi errori ortografici. Devi passare delle giornate non belle, se ti alzi pensando a me e ad Alerossi. Complimenti campione 👏

Grande Fanini
27 gennaio 2024 13:16 daniele01
A PARLARE ORA DI QUESTI STORICI FATTI SONO BUONI TUTTI! QUANDO OLTRE TRENTA ANNI FA' IVANO FANINI COMINCIO' A DENUNCIARE TUTTO IL SISTEMA IL PRESIDENTE DELL'UCI IN CARICA IN QUEGLI ANNI E TUTTI QUESTI CAMPIONI E NON SOLO ALL'ORA AVEVA RAGIONE E VENIVA FORTEMENTE CRITICATO. E OSTACOLATO.

GRANDE FANINI

X daniele01
27 gennaio 2024 19:35 italia
Per me forse non hai compreso come funziona, per me, il mondo del ciclismo e il mondo in genere; mi spiego non cinicamente, ma come esposizione fattuale di una realtà concreta ( ..purtroppo..)
Fanini aveva capito “il sistema”; tu pensi che lo aveva capito soltanto lui !! Secondo me lo avevano capito i dirigenti, i direttori sportivi, i massaggiatori, gli autisti delle squadre, i giornalisti, i meccanici ecc ….; soltanto a differenza di Fanini avevano compreso come funziona; in parole semplici vigeva e vige la legge del piu potente, del piu forte, la legge della giungla ; in parole povere chi comanda ha sempre ragione e chi si mette contro non ha una bella vita; Fanini è fortunato perche è stato “solamente” criticato e ostacolato ..altri non sono stati così “fortunati” ….
Per il direttore: valuta se pubblicare o meno il post (se non lo pubblichi non mi offendo).

La legge del ciclismo
28 gennaio 2024 15:49 pickett
Più che la legge del + forte,vige la legge dell'antica Sparta;il furto é permesso e perfino elogiato,a condizione che non ci si faccia beccare.

Rispetto
28 gennaio 2024 20:06 pasticca
non dovete dimenticare mai che Marco ci ha rimesso la sua vita

Anche se può far male, questa è la verità.
28 gennaio 2024 20:40 Bastiano
Capisco la passione ed il nazionalismo ma, questo articolo è pieno di buonsenso e volersi arrampicare sugli specchi per sostenere l'insostenibile, non fa bene a nessuno, ciclismo in primis.
Chiudiamo serenamente una pagina non gloriosa ma, chiudiamola con la serenità di poter dire che abbiamo preferito non leggerla.

X pickett
28 gennaio 2024 20:43 italia
Perché “non ci si faccia beccare” occorre essere protetti dal piu’ forte, dal più potente, dal re o anche vicerè della giungla come la storia di che trattasi …. insegna.

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