GATTI & MISFATTI. IL “PROCESSO” ALLA NOIA DEL BRAVO PRESENTATORE

GIRO D'ITALIA | 07/05/2023 | 18:53
di Cristiano Gatti

E alla fine, anche al “Processo” arrivò un conduttore. Uno che senza diveggiare e fare tanto la primadonna, lasciando a casa l'egocentrismo e la vanità, semplicemente cerca di usare la testa e di spadellare argomenti. Parlo di Alessandro Fabretti, migliore in campo nella tappa di San Salvo, comunque degno del dieci e lode del direttore Stagi.


Perchè sono così lecchino, così spudoratamente lumacone? Non ho assunto droghe pesanti e tanto meno ho sbagliato dosaggi di strani psicofarmaci: semplicemente, mi piace cercare liberamente un po' di verità. Quella che mi sembra più verosimile, quanto meno, l'unica possibile alle nostre misere facoltà umane.


Monumento a Fabretti, sperando che non smentisca tutti già da domani, perchè in una giornata di noia mortale non esita ad affrontare la questione.

Prima, per chiarire, chiedo un attimo per allestire il quadro.

Mare azzurro sempre a sinistra. Il sole ancora intimidito, temperatura mite, brezza robusta. In fuga i fachiri che non c'entrano con i grandi giochi, chilometri e chilometri di monotona centrifuga, il gruppo che li tiene ben dentro il radar per non sprecare poi troppa fatica verso il ricongiungimento. Paesaggio all'italiana: tanta bellezza in natura, parecchio sfasciume lasciato a perenne memoria dal brutale boom degli anni Sessanta. Lungo i marciapiedi, una folla strappata alla prima spiaggia di stagione. Davanti al video, abbiocco sempre in agguato. Telecronisti che raschiano il fondo, manca solo che raccontino quel giorno della prima comunione e l'ultima sui carabinieri.

Improvvisamente, tensione a mille e adrenalina a duemila. Dieci minuti, non di più. Anche meno. Prima la caduta da capelli dritti, grazie al cielo senza conseguenze fisiche per nessuno, a parte il solito mezzo metro quadro di cute lasciata sull'asfalto. Le conseguenze sono solo tecniche, agonistiche, in fondo spettacolari: saltano tutti gli schemi e tutte le marcature, il gruppo si spezza come friabile grissino, si va al finale senza tirare il fiato.

Non c'è Poggio, ma è una piccola Milano-Sanremo. Stesso schema, stessa trama, però anche gli stessi dilemmi di sempre: ne vale la pena? Se in tanti se li pongono per la grande Milano-Sanremo, una gemma di livello mondiale che noi non dovremmo neppure sfiorare, se non per lucidarla ogni anno di più, figuriamoci per le tappe pianeggianti del Giro.

Torno a Fabretti, che senza insabbiare niente in nome dei soliti dogmi ruffiani (bisogna solo parlare bene del ciclismo, bisogna tenere su lo spettacolo, bisogna scansare le polemiche scabrose), insomma senza imitare la sua predecessora va dritto al punto: signori, ha senso tenere in piedi tappe così lunghe per un arrivo allo sprint? Altri sport – ricorda giustamente – le hanno studiate tutte per debellare la noia, cita tennis e pallavolo, perchè non pensarci anche noi, meno chilometri e meno tempi morti per non tramortire?

E' qui che mi alzo in piedi e applaudo il bravo giornalista. Senza problemi, un vero piacere dire qualcosa di buono anche a carico della Rai. Bravo Fabretti, grazie Fabretti, a nome dei telespettatori contribuenti.

Resta solo un enorme buco nero: lo stimolo del conduttore non trova tempo e interlocutori adeguati per discutere la questione. Io, sul traguardo, ho vicino Cristian Salvato, il sindacalista dei corridori italiani. Da parte sua, nessun dubbio: “Tappe così lunghe e così monotone uccidono lo spettacolo e tramortiscono il pubblico. Non fanno bene al Giro e al ciclismo intero. La soluzione c'è ed è semplice: 120 chilometri, non di più, e volata”.

Il dibattito resta sospeso. Purtroppo. Io provo a rilanciarlo. Sarebbe interessante affrontarlo tutti quanti assieme, senza buttarla in caciara e in lotta tra bande, per tirare una conclusione intelligente. Ma su questo sinceramente nutro forti dubbi.

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COMMENTI
Incredibile
7 maggio 2023 19:16 fido113
Ci voleva il bravo Fabretti per sollevare il problema, noi stramalati di ciclismo vediamo tutto e siamo disposti a tutto ma cosi non attireremo mai nuovi spettatori. Tappe di pianura cortissime e con tanti traguardi volanti con abbuoni,

Sponsorizza lo Scaldasonno
7 maggio 2023 19:49 comodi70
I picchi verbali di Petacchi sono degni del famoso accessorio

Fabretti
7 maggio 2023 19:56 Anbronte
Critiche assurde di chi non conosce il ciclismo nelle sue sfaccettature, io seguo le corse su Eurosport con Cane vecchio sa, Luca, e Moser Moreno, non mi sono annoiato per niente.

E se
7 maggio 2023 19:58 noel
i potenziali "annoiati", in totale libertà, scelgono di vedersi solo gli ultimi chilometri...?

Perplessità
7 maggio 2023 19:59 alfiobluesman
Il giro è ed è stata da sempre una festa oltre che un evento sportivo.
Tutti i paesi attraversati dalle tappe sono in festa . Riducendo la distanza delle tappe si ridurrà possibilità che i vari paesi ne siano attraversati.
Riducendo le tappe inoltre si snaturerebbe questo bellissimo sport che da sempre ha proposto queste distanze. ( In verità agli inizi del secolo scorso le tappe erano più lunghe

Ripeto
7 maggio 2023 20:01 Albertone
Il prossimo Giro lo organizzi lei. Dalla a alla z. A me cosi come e', piace

Facile
7 maggio 2023 20:57 LarryT
Soluzione: Guarda la TV solo per ultimi 10 minuti. E troppo dificile per te?

Vero, ma....
7 maggio 2023 21:03 lupin3
Anch'io sono contro la noia ovviamente, ma non concordo con la soluzione proposta. Personalmente abolirei la diretta integrale (nonostamte gli interessi in ballo) in quasi tutte le tappe, perché in tappe come oggi é da spararsi e anche in tappe piú mosse spesso la prima ora é la migliore, poi una volta partita la fuga noia anche lí. L'anno scorso é stato esemplificativo. Magari con la diretta solo negli ultimi 50 km avremmo tappe anche tecnicamente piú valide. Gli juniores fanno 120 km, gli under 160 e i prof 200. Diventerebbe un altro sport, tipo kermesse amatoriale.... Altro punto: il giro ha 4 week end ed é anni che almeno la prima domenica é soporifera, senza ragione técnica visto Che i velocisti dopo la crono di ieri non potevano mettere la maglia rosa; quindi la prima tappa andrebbe disegnata piú mossa sul finale. E se in altre domeniche si fanno tappe del genere, tanto vale mettere il riposo! Sicuramente onore a Fabretti che ha affrontato il discorso e sicuramente bisogna fare qualcosa, ma l'unico problema secondo me non é il chilometraggio.

Fabretti
7 maggio 2023 21:11 paree
Caro Gatti prima di criticare le tappe e i corridori per prima cosa dovrebbe mandare a casa Petacchi,poi ne possiamo parlare....

Forse si può
7 maggio 2023 21:19 Bullet
Al tour anche nelle tappe di pianura spesso si "scannano" per 100 km prima che parta la fuga e lo spettacolo non manca anche se è tutta piatta, certo al tour andare in fuga ha un'altra valenza e altra immagine. Basterebbe qualche strappetto nel finale per avere dei contrattaccanti con le gambe fresche per avere 30-40 km di "spettacolo" e non 10...volendo si può senza fare tappe da juniores poco credibili

Corretto, ma...
7 maggio 2023 21:41 marcello69
Sicuramente il format va cambiato, magari con finale in circuito e piu' abbuoni per classifica durante la gara. Tuttavia ho seguito la tappa su eurosport e 100km mi sono volati. E come dice il Magro e Moser se qualcuno non è interessato può cambiare canale. Tuttavia anche i telecronisti devono cambiare format. Ho sempre seguito la rai ma da quando seguo eurosport, non c'è confronto, è uno spettacolo solo sentire parlare il Magro, Gregorio e Moser. Pancani ancora ancora, ma Petacchi è peggio della camomilla!!!

Non riviniamo questo sport
7 maggio 2023 21:55 Ale1960
Tappe così ci sono sempre state. Fanno parte di questo sport, accorciarle sarebbe ridicolo. Vogliamo fare le gare sprint anche nel ciclismo? Dirette televisive meno lunghe in tappe del genere. Se dobbiamo cambiare qualcosa, mandate a casa Petacchi. Un vero e proprio sonnifero naturale.

@anbronte
7 maggio 2023 21:57 daminao90
Guai a scriverlo, poi vieni insultato 😅

Fatico a capire, forse
7 maggio 2023 22:32 CarloBike
Ieri era in polemica, oggi articolo di polemica. Se non le piace, puo' scrivere di altro in altri siti e testate.

Gatti dimostra di non capire nulla di ciclismo.
8 maggio 2023 00:21 pickett
Il ciclismo é uno sport di resistenza,di fondo.Almeno quello su strada.Poi c'é il ciclismo su pista,dove si possono vedere tanti begli sprint,senza aspettare 5 ore.Ma é un'altra sport.Domanda:oggi non ci stava bene una bella cronosquadre?

Un tratto comune
8 maggio 2023 00:52 Legend
Finalmente si scopre un tratto che accomuna Fabretti e Gatti: la mania di protagonismo. L'idea di accorciare le tappe è talmente insulsa e strampalata che fa fatica ad essere concepita mentalmente, figuriamoci quando poi la si sente strombazzata in televisione oppure scritta su tuttobiciweb!!! Sono letteralmente sconvolto.

Strada
8 maggio 2023 03:46 Thelonious
Proviamo a chiedere anche agli spettatori lungo la strada se sono contenti di avere una tappa più corta, col rischio che le loro zone non vengano attraversate dal Giro. I telespettatori possono cambiare canale quando vogliono, o fare altro e vedersi solo l'arrivo, se si annoiano a vedere una tappa di trasferimento. Il Giro è questo e se non piace c'è il telecomando.

stranamente concordo
8 maggio 2023 06:29 kristi
con damina e lupin (che stranamente concordano) ...un grande giro ha bisogno di queste tappe lunghe , per mettere fatica nelle gambe fin da subito . il ciclismo non è il basket , o il tennis (paragone forzato) . purtroppo negli ultimi anni , i vari dirigenti dei media pretendono di riscrivere il mood dei vari sport per "adattarli" ai tempi televisivi , sempre più sincopati e superficiali ( credono cosi di combattere streaming ecc ) . non ha senso , lo sport detta le sue regole , i media e gli spettatori affamati del "tutto subito " sono pregati di rivolgersi ad altri "spettacoli"

Fabretti voto 0 (ZERO)
8 maggio 2023 06:53 Buzz66
Solo gli incompetenti si annoiano, coloro che amano il ciclismo e il Giro apprezzano anche queste tappe.
Ridurre le tappe a 120 km per esigenze televisive? Anche no, grazie!
Fate vedere le ultime due ore e morta lì.
120 km sono un’offesa alla storia di questo sport.
IL CICLISMO.
Sport di resistenza, NON di velocità

Petacchi e la Rai
8 maggio 2023 08:11 alfiobluesman
La Rai trasmette il giro in modo encomiabile a mio parere, Petacchi sebbene pacato nei commenti è competente e personalmente piace.
Questione di gusti naturalmente, Magrini & comp ad esempio io non riesco a seguirli oltre 5 minuti. Questione di gusti come dicevo prima, con tutto il rispetto x gli estimatori di Eurosport

Concordo
8 maggio 2023 09:27 GianEnri
Con molto piacere concordo con Kristi, Pickett, Daminao90 con cui ho nel passato ho avuto opinioni diverse su altri argomenti. Ma sulla lunghezza delle tappe siamo concordi, questo è il giro e questo è il ciclismo. Io personalmente non mi annoio a vedere una tappa di sei ore, poi con Magrini ,Belli, Moser e Gregorio è sempre un piacere.

Chilometri e Petacchi.
8 maggio 2023 09:29 Asinoragliante
Certo seguire tappe così con il commento di Petacchi è dura, qualche km in meno e qualche abbuono in più, per provare a movimentare la tappa, certo organizzatori , dirigenti e corridori dovrebbero trovare un modo per vivacizzare queste tappe, altrimenti c'è il rischio che sempre meno persone guardino questo sport.

Buzz66
8 maggio 2023 10:35 Arrivo1991
Il tuo commento si sposa al mio pensiero. Hai detto giusto ! Se alla Rai non piace, trasmetta gli ultimi kmt. Se a Gatti non piace, ce ne faremo una ragione. E' inutile dichiarare amore ad uno sport, quando poi se ne contesta ogni peculiarita'.

polemica inutile
8 maggio 2023 10:43 fransoli
non bisogna snaturare il ciclismo per andare alla ricerca dell'audience....1) la Rai può benissimo evitare la diretta integrale in queste tappe interlocutorie (e penso che nessuno protesterà), 2) lo spettatore è libero di non seguire... la competenza di Petacchi non la metto in discussione, però per fare la cronaca la sola competenza non basta, ci vuole anche qualcuno che si lasci ascoltare con piacere, e purtroppo Petacchi da quel punto di vista non c'è proprio.

Petacchi
8 maggio 2023 11:26 Ruggero
Che Petacchi sia inascoltabile è da tempo che lo sappiamo, ma lui non ha colpe, è così, la colpa è di chi continua a chiamarlo

tappe così
8 maggio 2023 13:28 Mugica
Tappe così ci sono sempre state. forse con qualche traguardo a punti e abbuoni negli ultimi 100km potrebbero aiutare a scremare un po' di più il gruppo per evitare ingorghi pericolosi... ma il ciclismo è anche questo e a me comunque piace

strano che...
8 maggio 2023 13:55 Stoccolma
nessuno dei pur "pieni di idee e opinioni" leoni da tastiera abbia nominato nei commenti la possibile soluzione nominata da Fabretti e da Gatti...il Golden Km. O non avete capito di che cosa si tratta, o non avete visto il processo o non avete voluto leggere l,articolo. Secondo me sarebbe l'uovo di Colombo, vi tenete le tappone di 230 km per la gioia delle scolaresche e sindaci bisognosi di popolarità e avete squadre e proyagonisti che devono pedalare di più con gambe e cervello (e calcolatrice per fare i conti). Petacchi fa quello che può ma è sempre meglio di Ballan

classiche critiche da ciclodivanisti
8 maggio 2023 13:57 Paracarro
Il ciclismo non è audience. Ci sono le tappe transitorie e quelle per lo spettacolo. Il giro è nato per le strade e voi lo volete a misura di tv.

Solo per pochi....
8 maggio 2023 14:43 Bosc79
il ciclismo e i ciclisti sono audaci! Vanno contro corrente è semplice come guardare un campo di girasoli.......noioso per tanti, poetico per i romantici!! Apro la parentesi Petacchi.... chiaramente non è messo lì per le sue doti da oratore........chiedere alla De Stefano il motivo quando era lei a tirare i fili di Rai Sport!

Bada la gente
8 maggio 2023 15:32 Claude60
Per quanto mi riguarda il ciclismo è solo su EUROSPORT.

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