POGACAR. «NON PENSO DI FARE 10 ANNI SU QUESTI LIVELLI, FRA DUE O TRE POTREI CALARE»

NEWS | 20/10/2022 | 08:18
di Nicolò Vallone

I baby fenomeni di oggi avranno carriere meno longeve? Questo interrogativo ce lo siamo posti e lo stiamo ponendo a diversi protagonisti della bicicletta: recentemente al nostro podcast BlaBlaBike sia Domenico Pozzovivo che Paolo Bettini hanno affermato che «la coperta è corta, chi inizia a essere vincente presto è destinato altrettanto presto a smettere di esserlo».


Parole provenienti da campioni che, chi più chi meno, appartengono al ciclismo della generazione precedente, abituata ad esplosioni meno baby e maturazioni più lunghe. A sottoporre la questione direttamente all'uomo-simbolo della nouvelle vague ciclistica, Tadej Pogacar, ci ha invece pensato la collega di CyclingTips Kate Wagner, che ha intervistato il fenomeno della UAE a margine di un evento benefico del suo sponsor Plume (azienda slovena che fornisce servizi wi-fi intelligenti).


Nell'occasione, Pogacar ha innanzitutto parlato dell'impegno nel sociale, sia attraverso la propria squadra giovanile, il Pogi Team («La mia famiglia mi ha permesso di coronare il mio sogno sportivo: ora che sono al top non voglio semplicemente stare sul divano a godermelo, bensì permettere ad altri ragazzi di avere le stesse opportunità che ho avuto io, tutti meritano una chance in partenza») sia attraverso la Fondazione Tadej Pogacar: «La mamma di Urska Zigart, la mia fidanzata, ha lottato contro ben due cancri e il secondo le è stato fatale: dobbiamo impegnarci con tutte le nostre forze per trovare nuove cure e provare a evitare queste tragedie».

La conversazione con la Wagner si sposta gradualmente sui binari sportivi. E qui Tadej, giunto alle spalle di Vingegaard dopo aver vinto il Tour de France per due anni di fila, fa una riflessione su vittoria e sconfitta: «Ci sta che tante persone dicano che ho perso il Tour, ma io trovo che un secondo posto alla Grande Boucle sia in assoluto un gran risultato: il miglior modo possibile di perdere, diciamo così. Nella fatidica tappa del Telegraphe-Galibier-Granon non mi sono idratato abbastanza e ciò, unito all'efficace tattica della Jumbo Visma, mi ha portato alla scalata finale senza benzina. Di sicuro una stagione come la 2022 mi serve a capire meglio cosa posso ancora migliorare. Ma ricordiamoci che, nel ciclismo come nella vita, è impossibile fare sempre giusto al 100%.»

Infine, passando per una battuta sul Covid-19 («Innegabile, è stato un fattore: magari l'anno prossimo vediamo di beccarcelo tre mesi prima rispetto a questo!») e un augurio a Egan Bernal («Spero di giocarmi presto gare importanti con lui, più corridori forti siamo meglio è») ecco l'argomento longevità. Così si pronuncia Pogacar, colui che ad appena 24 anni ha in palmarès due Tour e due Lombardia, una Liegi e una quarantina di successi con tanto di investitura ufficiale di Ernesto Colnago come nuovo Merckx: «Il ciclismo sta andando a ritmi sempre più intensi e oltre all'allenamento va curato ogni minimo dettaglio: dell'alimentazione ho accennato prima, ma poi c'è il sonno. Adesso abbiamo dispositivi come i tracker Whoop che ci dicono che magari abbiamo dormito sei ore e non va bene. Mi piace molto avere tutti questi dati, sia chiaro, ma con uno sport che continuerà ad aumentare la velocità e abbassare drasticamente l'età dei talenti già vincenti, penso che non la carriera in generale, ma il periodo al top di ciascun atleta sarà limitato nel tempo. Secondo me il picco può durare circa sette anni, io ad esempio non penso che arriverò a farne dieci su questi livelli: ad oggi ho quattro anni di professionismo alle spalle, se fra due o tre la mia forma e i miei risultati cominciassero a calare non mi stupirei più di tanto. Nel qual caso, accetterò serenamente che non si può essere sempre il migliore. Ricordo che il mio obiettivo da ragazzino era di poter partecipare a corse come il Tour, vincere anche solo una tappa sarebbe già andato oltre: direi quindi di essere andato ben al di sopra delle aspettative, dunque adesso penso soprattutto a dare il massimo finché riesco e apprezzare quello che riesco a fare e conquistare.»

Dichiarazioni che possono sorprendere chi guarda da fuori, ma che vanno a coincidere con quanto sostenuto ai nostri microfoni da Pozzovivo e Bettini. Evidentemente, chi fa parte di questo mondo è ben consapevole dei limiti umani. Pure di chi sembra sovrumano. Non ci resta che apprezzare pure noi ogni centimetro, ogni sforzo, ogni trionfo e batosta, di questi giovani favolosi che potranno essere meno longevi (i fatti confermeranno o smentiranno) ma ci stanno regalando spettacoli impagabili.

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COMMENTI
Acqua calda
20 ottobre 2022 10:25 frakie
Non è certo la scoperta dell'acqua calda. Intanto si gode questi anni, divertendosi e divertendo. Poi vedremo. Un campione resterà sempre un campione, selezionerà gli appuntamenti come del resto fanno e faranno tutti gli atleti di grandissimo livello. Bravo Taddeo, e viva il ciclismo.

Grande maturità
20 ottobre 2022 10:26 runner
Corridore unico: rispettoso, maturo e con talento enorme. Un vero esempio

Pogacar
20 ottobre 2022 12:37 italia
In 4 anni 5 vittorie pesantissime e 40 successi e un bilancio di un campione che puo' aspirare alla storia del ciclismo.

Tadey
20 ottobre 2022 13:21 fido113
Un grande che ci farà divertire ancora per molto,e sue sfide con Renco saranno godimento puro.

In realtà il calo c'é già stato
20 ottobre 2022 14:36 pickett
Mi sembra evidente,almeno per coloro che non si basano sempre sulle ultime impressioni:siccome ha vinto il Lombardia,é il + forte di tutti.Non é così,al Tour(ciò che conta veramente) é stato battuto in modo netto,inequivocabile e senza scuse.

Per Pickett
20 ottobre 2022 14:55 Bosc79
anch'io vorrei calare così come il bimbo sloveno. Vincere solo: Strade Bianche, Tirreno Adriatico, 3 Tappe a tour de France con il secondo posto finale e Lombardia....( quelle più importanti) e soprattutto andar forte da Gennaio ad Ottobre mi sembra sicuramente un atleta in parabola discendente!!

bosc
20 ottobre 2022 15:53 pickett
Nel caso non ti avessero informato, l'anno scorso e due anni fa il Tour l'aveva vinto.Nel 2020 e nel 2021 Pogacar al Tour era arrivato uno,come avrebbe detto Walter Chiari nelle sue indimenticabili parodie.Quest'anno é arrivato due.Se a 43 anni non hai ancora capito la differenza tra ilTour e tutte le altre corse,significa che segui il ciclismo un po' distrattamente.Chissenefrega della Tirreno-Adriatico...

Tadej
20 ottobre 2022 16:04 noodles
Molte cose interessanti in questa intervista. Tadej ad oggi non è il più forte...è nettamente il più forte, nell'arco della stagione tutta. Sarei pronto a scommettere più di qualcosa che la bacheca di Poga a fine carriera sarà nettamente la migliore del post Hinault. e al secondo posto non ci sarà il danesino.

Pickett
20 ottobre 2022 16:12 Bosc79
ma fammi capire una cosa? Il tuo concetto è " se vinci il tour sei nell'olimpo"? Invece incasellare vittorie da Gennaio ad Ottobre sei un bollito? Caspita sei un fine tuttologo di ciclismo!! P.S. è da 35 anni che faccio ciclismo in tutte le "sue forme"!

@Pickett
20 ottobre 2022 16:24 max73
Ma di cosa stiamo parlando... Pogacar è stato nettamente il migliore della stagione, nettamente superiore a Vingegaard. Il primo è stato protagonista tutta la stagione vincendo classifiche monumento e le è stato protagonista al Tour. Il danese ha vinto il Tour e stop, non dico che sia poco, anzi, ma è l'ora di finirla di considerare solo il Tour. Il ciclismo si corre 10 mesi l'anno e i grandi campioni della storia hanno vinto tutto, non solo il Tour.

Xpickett
20 ottobre 2022 17:17 italia
Classico esempio di ragionamento "tourcentrico"; conta solo il tour tutto il resto e' ...... niente.

ma gli date ancora retta????
20 ottobre 2022 17:28 maxlrose
pickott deve fare sempre il bastiancontrario su tutto.
Pogacar non è un fenomeno
Evaneapoel non ha dimostrato ancora nulla
Ganna solo un episodio
Il giro non è stato strutturato bene...
ma anche basta,rilassati e goditi sto sport in serenità...

Xmaxlrose
20 ottobre 2022 18:23 italia
Ganna solo un episodio? E a due maglie iridate da raggiungere nakano per essere il ciclista che a conquistato più maglie iridate di tutti i tempi e il più grande cronomen !

Pogacar
20 ottobre 2022 18:29 Panassa
Il tour 2022 è stato bellissimo lo sappiamo. Rimarrà nella storia. Ha vinto vingegaard e ha meritato assolutamente. Ma non vorrei che vingegaard sia quel corridore che alla fine si concentra su un solo obiettivo ( ovviamente il tour). Pogacar è arrivato secondo al tour ma ha anche vinto 3 tappe e da febbraio a ottobre è stato protagonista. Non c'è per il momento paragone tra i 2. Pogacar è universale.

@bullet
20 ottobre 2022 19:08 fransoli
penso che la risposta sia contenuta nella domanda... secondo me ai team non importa un fico secco se la carriera di un ciclista è lunga o breve, loro puntano solo al massimo dei risultati.. ed evidentemente hanno capito che il picco prestazionale lo si raggiunge in giovane età piuttosto che verso i 28-30... ed infatti il serbatoio principale a cui attingono le squadre WT è diventata la categoria degli juniores a scapito degli U23... il fatto poi che dal prossimo anno non ci saranno più i rapporti bloccati negli juniores la dice molto lunga sullo stato dell'arte

Esternazioni
20 ottobre 2022 19:20 Carbonio67
Le esternazioni del tuttologo Pickett, lasciano il tempo che trovano. Evitate di rispondere.

Purtroppo....
21 ottobre 2022 00:01 pickett
Su questo blog abbondano i villani e gli zoticoni.Ho scritto un commento assolutamente tranquillo e civile,non sostenendo affatto che Pogacar non sia un campione,ma semplicemente che rispetto agli anni passati ha avuto un calo.Aggiungo:il primo a rendersene conto é lui stesso,altrimenti non gli sarebbe neppure venuto in mente di rilasciare questa strana dichiarazione,alla sua età.Ovviamente si può essere o meno d'accordo con quanto ho scritto ,senza per questo assumere quel tono odioso che contraddistingue le risposte di molti di voi.

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