QUESTIONI DI FAMIGLIA. MATTEO FIORIN E L'EMOZIONE MONDIALE

INTERVISTA | 07/09/2022 | 08:01
di Danilo Viganò

Matteo Fiorin è arrivato in Brianza con la maglia di campione del mondo su pista. Nel velodromo israeliano di Tel Aviv, dove si è tenuto il meeting iridato riservato alla categoria juniores maschile e femminile (17-18 anni), ha conquistato la sua fantastica vittoria nell'Inseguimento a squadre con il quartetto della Nazionale Italiana.


Matteo un successo che vale un anno intero?
"E' stata un'esperienza e una gioia incredibile - ricorda Fiorin, 17 anni di Baruccana di Seveso alle porte di Monza-. Più guardo la maglia iridata più mi sembra un sogno. Ma è tutto vero. Sì, vincere un mondiale vale una stagione".


Dove tieni la maglia iridata?
"Attende ancora la sua custodia definitiva. Nel frattempo mia madre Marianna ha voluto appenderla in salotto dove tutti possono vederla".

Che gioia hai provato a vincere il tuo primo titolo mondiale?
"Un'emozione straordinaria, un bellissimo ricordo, finora il più bello legato alla mia carriera da ciclista. Un risultato importante che mi consente di guardare avanti con ulteriori ambizioni e tanti obiettivi. E pensare che una settimana prima di partire per Tel Avin non ero neppure sicuro di far parte del quartetto. Poi lo staff tecnico della Nazionale e il commissario tecnico Dino Salvoldi mi hanno dato fiducia e ho concentrato ogni energia sulla prova dell'Inseguimento a squadre. E la finale è stata un'altalena di emozioni contro la Germania: il crescendo fino alle ultime pedalate, la paura di non farcela, il sollievo e la felicità sul traguardo. Ho in testa ancora gli ultimi giri, la consapevolezza di avercela fatta: l'unico rammarico è che per soli 6 centesimi di secondi non siamo riusciti a battere il record del mondo. Sono orgoglioso di quello che ho fatto".

Fin qui una stagione da favola per il giovane brianzolo del Pool Cantù-GB Junior società di Ecclesio Terrano e Antonio Meroni e diretta dall'ex professionista Gianluca Bortolami e Loris Ferrari. Che in Israele, oltre al titolo, ha sfiorato la medaglia nella gara a Eliminazione dove si è classificato al quarto posto. Una specialità, l'Eliminazione, di cui è il Campione Europeo in carica titolo che Fiorin ha conquistato ad Anadia, in Portogallo, nel mese di luglio. Mentre qualche settimana prima si era laureato campione italiano nella medesima prova, nella velocità a squadre e nello Scratch sulla pista di Noto in Sicilia.

"Queste vittorie mi hanno dato la consapevolezza che posso puntare in alto. Il successo mondiale, l'europeo, i tricolori non sono arrivati per caso. Tra gare all'estero e stage con la Nazionale Italiana ho trascorso molto tempo in pista dove ho lavorato sodo per costruire le mie vittorie".

La stagione si concluderà con quali obiettivi?
"Tornerò a gareggiare su strada. Un obiettivo su tutto è essere protagonista al Campionato Italiano a cronometro a squadre (Fiume Veneto, 1 ottobre, ndr) e lottare per la conquista del titolo. L'occasione di puntare al successo capita comunque ogni domenica e di certo non mi tirerò indietro".

A 17 anni si appresta ad entrare in una nuova dimensione sportiva. Fiorin, che stimoli avrai dopo questi trionfi?
"Il sogno sportivo è quello di passare professionista, correre le grandi classiche e magari vincerle. Ora avrò più motivazioni per il futuro. L'anno prossimo sarò ancora juniores e voglio rivincere il mondiale e gli europei su pista. Però non voglio che le vittorie diventino un'ossessione".

Fiorin è un corridore per tutte le stagioni, perchè non si ferma quasi mai: strada, pista e ciclocross d'autunno e d'inverno. Un pò perchè gli piace tutto e un pò perchè riesce a fare bene in tutto. Dopo il calendario italiano su strada, si butterà nel ciclocross che probabilmente svolgerà come attività in preparazione alla stagione 2023.

CHI E'
Matteo Fiorin è nato a Desio il 14 giugno 2005 e abita a Baruccana di Seveso, provincia Monza e Brianza. Tesserato per il Pool Cantù-GB Junior, è uno dei pochi corridori che alterna con successo l'attività su pista a quella su strada e del ciclocross. Si è avvicinato al ciclismo all'età di 7 anni, seguendo le corse femminili della squadra diretta dal padre Daniele. Prima società il GS Cicli Fiorin del nonno Guido. Studia al Liceo Scientifico Sportivo "Leonardo Da Vinci" di Carate Brianza ed è fidanzato con Alessia pallavolista in Serie B2 nella squadra Chorus. Velocista puro, è alto 180 centimetri per 74 chili. Appassionato di video giochi on-line soprattutto sportivi. Nel suo palmares, un titolo mondiale ed europeo, 11 tricolori: 9 su pista, 1 su strada e 1 di ciclocross. Nel 2019 ha vinto la Mini Parigi Roubaix. Quest'anno due successi su strada (Cesano Maderno e Osio Sotto) e il secondo posto in Olanda in una tappa dello SPIE Internationale. Gareggia anche la sorella Sara professionista nel Team Gauss-Fiorin.

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COMMENTI
Bravo Fiorin Junior
7 settembre 2022 11:34 Plinio di Lato
I genitori sono determinanti, in Italia, per la crescita sportiva dei ragazzi: poi per una "serenità mentale" sarebbe bene che i genitori si defilassero e lasciassero spazio ai preparatori professionisti. Ho sempre paura che mangiare ciclismo dal mattina alla sera, sia alla lunga, negativo. Comunque per tutti, nn bell'esempio è quello di Giuseppe Martinelli con suo figlio che lo ha fatto crescere senza mai essere "tifoso".

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