GIRO-E. QUANTE EMOZIONI SULLE STRADE DELLA BASILICATA...

GIRO D'ITALIA | 13/05/2022 | 15:00

Hai voluto la bicicletta? Ora pedala. Dai, qualcuno dei ciclisti elettrici del Giro-E l’ha sicuramente pensato, oggi, alle prese con la prima tappa appenninica dell’edizione 2022. Sembrava tutto facile, forse noioso, e poi il vento è cambiato, sono arrivate le salite, ciao ciao surplace, bisogna darci di gambe, muscoli, quadricipiti, alzarsi sui pedali e spingere. Non è altro che il ciclismo, e lo amiamo proprio per questo.


La tappa Viggiano – Potenza


Meteo perfetto, Appennino lucano, percorso molto interessante: 1.900 metri di dislivello per 69 chilometri. Si parte subito in salita con il primo gran premio della montagna, Montagna Grande di Viggiano (quota 1.405 metri), cui segue un continuo saliscendi, asperità più o meno impegnative senza soluzione di continuità fino a Sellata, la seconda, e ultima, salita importante di giornata, prima della picchiata su Potenza, capoluogo della Regione Basilicata. Ultimi chilometri interamente in città, con un arrivo che ricorda quello delle Strade bianche: 350 metri finai all’8 per cento medio con una punta massima, tanto per gradire, del 13 per cento.

La città di partenza, Viggiano, è da visitare, tornandoci come turisti. Adagiata lungo il crinale occidentale dell’alta Val d'Agri, ha una lunga tradizione musicale sin dai tempi del Regno di Napoli. È famosa per la produzione delle arpe e ospita il Santuario della Madonna Nera, che costituisce uno dei centri di spiritualità e di fede mariana più importanti del Mezzogiorno. Da vedere il Santuario della Madonna Nera del Sacro Monte, la chiesa madre, Piazza San Giovanni con la bella Fontana della Musica e la villa del Marchese Sanfelice, già principe di Viaggiano, oggi sede del conservatorio Gesualdo da Venosa e sede della Scuola d’Arpa Popolare Viggianese. 

Il personaggio del giorno – Andrea Greco

Ci piacciono i giornalisti che consumano le scarpe (dovrebbero farlo tutti, in realtà), che prendono la valigia e partono, sull’eco delle imprese dei Luigi Barzini e Curzio Malaparte. Al Giro-E, più sportivamente, ha preso in data odierna il via Andrea Greco, inviato del settimanale Oggi appena rilanciato dall’arrivo di un grande direttore, Carlo Verdelli. Non meno eroico dei suoi predecessori, Greco, che ha cominciato a seguire il Giro d’Italia in Ungheria e terminerà a Verona, si è cimentato con le e-road a pedalata assistita del Giro-E senza avere mai usato, prima, i pedali a sgancio rapido, base dell’utilizzo di una moderna bici da corsa. Una bella prova di ardimento.

“La bici? La stimo molto!”, debutta Greco. “La usavo molto soprattutto da giovane, perché i miei non mi compravano un motorino e quindi dovevo spostarmi pedalando. All’inizio degli anni 80 ho fatto tanto cicloturismo, e posseggo ancora quella bici, una Peugeot che ormai ha quarant’anni. Con le bici, oggi, ci traffico: le compro le smonto, le aggiusto, però sempre roba vecchia. Le uso in città, ogni tanto faccio una piccola gita, ma non, diciamo così, ho una bicicletta vera. Prima di oggi non ho mai usato una bici da corsa con i pedali a sgancio rapido: penso che mi farò del male. Trovo che la bici sia un mezzo perfetto: pesa 12 chili e ne porta 70. Un’automobile pesa 2 tonnellate e la maggior parte delle volte porta sempre 70 chili. È semplice, leggera, veloce, assolutamente ecologica, si ripara con niente. Un oggetto perfetto. Forse perché sa che la bici mi piace, il direttore Verdelli ha voluto mandarmi a seguire tutto il Giro per vedere l’Italia attraversata dal Giro, l’Italia di provincia. Mi ha chiesto di raccontare lo spirito che anima la corsa, perciò ho pensato di partecipare a una tappa del Giro-E, per vivere l’esperienza di pedalare come se fossi un ciclista. Fa parte di quel bagaglio di esperienze che si potranno trasferire ai lettori, o almeno spero”.

PS Andrea ha tagliato il traguardo sano, anche se non particolarmente vegeto. Non abbiamo capito se questa prima esperienza al Giro-E sarà anche l’ultima.

Appuntamento a domani per la tappa del Giro-E numero 5, Napoli (Mostra d’Oltremare) – Napoli (Procida Capitale italiana della Cultura).

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