GATTI&MISFATTI. UNO STUPENDISSIMO UOMO VERO

PROFESSIONISTI | 03/10/2021 | 18:23
di Cristiano Gatti

Non serve mandare un'armata di marines per sfidare la Roubaix, basta mandarne pochi ma buoni. Due, non di più. Moscon e Colbrelli, Colbrelli e Moscon. Prendili e buttali nell'inferno, falli rotolare nella melma e nel fango, strapazzali di cadute e di botte alle reni, martellali ai polsi, sfiniscili di freddo e di fatica, ma alla fine vedrai che succede.


Succede che all'improvviso l'Italia esce dal limbo dell'anonimato e del pessimismo, riscoprendosi forte e autoritaria anche là dove serve gente vigorosa, imperturbabile, indistruttibile. Via, via tutte le conclusioni amare degli ultimi tempi, le analisi socio-antropologiche sulle nostre nuove generazioni, incapaci di sopportazione e sofferenza. E che cosa dovevano dimostrare di più, Colbrelli e Moscon, Moscon e Colbrelli? Sono andati a dominare, senza paure e senza tremori, nella Roubaix più feroce degli ultimi anni, alla faccia degli italiani ormai imborghesiti e indolenti, accidiosi e smidollati. Alla faccia dei luoghi comuni e delle dicerie più strambe. L'Italia c'è ancora, anche là dove serve forza e resistenza, coraggio e tenacia.


Che poi alla fine vinca Colbrelli, se il mondo permette, è ancora più bello: questo signorino è pur sempre quello che nel curriculum personale segnala 75 secondi posti. Colbrelli dunque è paradigmatico di un'Italia che comunque esiste ancora, altro che l'Italia smidollata con in testa solo il golf e l'happy hour: è l'Italia che incassa 75 sberle e che ancora trova la voglia e l'energia per andare alla Roubaix, come se niente fosse, talmente convinta di sè da non farsi intimidire neppure quando arriva a giocarsi la volata nel leggendario velodromo, luogo e situazione che sembrano ideali per avere un cedimento della convinzione, per lasciare spazio a una viscida paura, per subire il complesso di inferiorità di quei 75 secondi posti. C'è in tanti il timore che succeda così, ancora una volta così, ma non in Colbrelli e nei Colbrelli come lui che tutti i giorni tengono in piedi l'Italia: ho perso per un pelo 75 volte, ma nessun destino ha deciso che debba perdere sempre io, ho già perso abbastanza, sai che ti dico caro Van Der Poel, stavolta non mi va e non mi gira di perdere ancora, un'occasione del genere me la sono venuta a cercare e adesso per nessun motivo al mondo, tanto meno per una stupida cabala e una ridicola superstizione, permetterò che qualcuno mi metta ancora dietro, al secondo posto, nel luogo cupo del rimpianto.

Grande Colbrelli, magnifico Colbrelli. Una lezione di ciclismo, una lezione di sport, una lezione ancora più alta di vita vera. Mai mollare, mai mollare: lo diciamo tutti, lo dicono soprattutto quelli che mollano alla prima difficoltà, tu hai applicato lo schema con tanta pazienza e al posto del complesso di inferiorità, nel giorno più impegnativo, nella prova più ardua, hai tirato fuori il meglio di te. Quei 75 secondi posti che potevano trasformarti in una macchietta sono diventati la tua forza segreta. Non è da tutti, anzi è veramente di pochi. E adesso persino loro, quei tantissimi 75 secondi posti, cambiano improvvisamente luce, brillano già di un altro fulgore. Hai vinto la Roubaix, inutile che continui a chiedertelo e a richiedertelo: tutto vero, reale, confermato. L'impossibile è possibile, persino per l'Italia che non vince più le corse monumento, come ci raccontiamo ormai da un'epoca remota.

Il Creatore ha tratto dal fango la sua creatura migliore, che sarebbe dopo tutto l'uomo. Nel nostro piccolo, noi italiani tiriamo fuori dal fango della Roubaix uno stupendissimo uomo vero.

disegno di Jessica Forgetta

Copyright © TBW
COMMENTI
Leoni da tastiera
3 ottobre 2021 18:37 max73
Voglio vederli oggi i leoni da tastiera che hanno sempre gettato fango sul ciclismo italiano, quel fango nel quale ha trionfato un italiano ed un altro c'è andato molto vicino. l'Italia nel ciclismo c'è ancora anche senza i fenomeni che però oggi si sono inchinati ai nostri. Fantastico Colbrelli, splendido e sfortunato Moscon che però avrà tempo x rifarsi. Fantastici

Il TG uno manderà in onda un servizio?
3 ottobre 2021 18:49 marco1970
Vorrei vedere se questa sera il TG Uno delle ore 20 avrà la faccia tosta di restare in silenzio dopo l'epica vittortia di Colbrelli

Signor Gatti
3 ottobre 2021 19:45 carloprimavera
Si rilegga spesso ciò che lei stesso ha scritto a inizio secondo paragafo, perché le potrebbe tornare utile leggendo l'85% dei suoi articoli. Dallo scorso Giro alle Olimpiadi ha scritto innumerevoli volte che ci fosse poca qualità e scelta tra i corridori azzurri. Oggi é l'ennesima prova che cosi non é. Per una volta, riconosca quando parla di se stesso. Cordialità

Giornalisti banderuole
3 ottobre 2021 22:26 Pino1943
Oggi è stata una grande giornata per il ciclismo italiano e poteva essere un bel uno-due se il bravissimo Moscon non avesse forato e caduto,ma va bene così,sono particolarmente contento per zittire un pò i telecronisti rai,anche oggi si entusiasmava ad ogni scatto dell'olandese,non so chi era uno vale l'altro,poco.Ieri all'Emila commenti negativi sui nostri ciclisti2neanche un italiano nei primi 10,tutti a casa abbiamo bisogno di gente più in gamba per attrare giovani. Bravi Moscon e ColbrelliMediaset nel tg serale ha dato la notizia,la rai non so:

Bravo Pino1943
3 ottobre 2021 23:23 titanium79
Hai detto giusto tutto ! Facile ora dire che siamo belli e forti. La verita' e' che a parte Super Colbrelli e Super Ganna, siamo un pochino zoppicanti.
Ora si spera nelle nuove leve.

Ora tutti felici
4 ottobre 2021 07:21 Unaiggg223
I giornalisti sono un miracolo di cambiamento di vento. Prima tutto da buttare, ora siamo da applausi. Colbrelli ci salva da una stagione chiaro/scuro.

Siamo forti su certi percorsi
4 ottobre 2021 09:06 vecchiobrocco
La verità è che i corridori italiani al momento sono competitivi su percorsi duri "nervosi" (Bettiol, Moscon ieri, Colbrelli, Trentin, Nizzolo, etc), TT (Ganna) e sempre con discreti velocisti. Dove invece al momento non c'è quasi nessuno è sui percorsi duri con molte salite.

Mesi fa
4 ottobre 2021 13:51 Albertone
Mesi fa mi sembrava di aver letto ben diversamente. Ma il giornalismo e' questo, un valzer infinito di idee e contro idee

Giornalisti?
4 ottobre 2021 16:03 Settembre 60
Adesso tutti salgono sul carro del vincitore. Ma i ciclisti nostrani non erano semplice "classe operaia"? Ci si è dimenticato di quanto scritto fino a ieri. Si è passati dalle stalle alle stelle, ma per giornalisti e c.t. da divano o da tastiera è un attimo percorrere la strada contraria. W i nostri atleti sempre, nella buona e nella cattiva sorte, il loro impegno è sempre massimo.

Giornalisti, no grazie
4 ottobre 2021 19:53 Forza81
Fino a qualche mese fà, il ciclismo Italiano sembrava l'apocalisse (stando a loro). Ora è in piena salute ? Ah ah

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