DIECI FACCE DA ROUBAIX

PROFESSIONISTI | 02/10/2021 | 11:33
di Angelo Costa

Prima annullata e poi posticipata per via della pandemia Covid, la Parigi-Roubaix si ripresenta dopo due anni e mezzo in una data inedita, anche se con la sua veste tradizionale: di 257 chilometri, 55 sono in pavé, distribuiti in trenta settori, un esame come sempre severo che potrebbe diventar ancor più duro se il meteo confermerà la tendenza al brutto. Rispetto al 2019, quando il belga Philippe Gilbert a 37 anni la aggiunse alla sua ricca collezione di classiche, la Regina non ha certo perso fascino, né qualità di pretendenti: dallo straordinario Mondiale in Belgio arriverà una pattuglia numerosa di favoriti, sui quali graverà però un’incognita che in altre edizioni non c’è stata, il peso di una stagione intera. Meravigliosamente anacronistica, la sfida sulle pietre non premierà chi avrà i materiali più evoluti, ma soprattutto forza, resistenza e anche buona sorte. Assente dall’albo d’oro dal secolo scorso (Tafi, anno di grazia 1999), l’Italia spera in un manipolo di uomini, augurandosi di vedere presto fra i favoriti quel Ganna che già comanda in pista e nelle crono. Ecco le dieci facce che potrebbero far festa nel velodromo della città del carbone.


Wout Van Aert. Vince perché ha un Mondiale da riscattare, perché va forte su ogni tipo di terreno, perché quando gli va male una corsa difficilmente sbaglia quella successiva. Non vince perché è da una stagione intera che corre all’assalto e alla fine il serbatoio si vuota.


Mathieu Van der Poel. Vince perché è una delle classiche fatte su misura per lui, perchè al Mondiale ha mostrato di aver ritrovato salute, perché è di quelli che la prima volta non partecipano solo per studiare il percorso. Non vince perché per guarire i guai alla schiena ha avuto bisogno di un programma più leggero.

Peter Sagan. Vince perché è uno di quelli che nell’albo d’oro c’è già entrato, perché le corse dure sono quelle che preferisce, perché vuol lasciare un segno su una stagione in cui si è visto poco. Non vince perché da tre anni in qua nelle classiche del Nord sembra più comprimario che protagonista.

Nils Politt. Vince perché c’è andato vicinissimo due anni e mezzo fa, perché ha stazza fisica e qualità per fare centro, perché viene da una stagione in cui si è tolto belle soddisfazioni. Non vince perché la tattica di squadra potrebbe costringerlo a dare una mano al suo compagno Sagan.

Zdenek Stybar. Vince perché di tutte le classiche questa è la prediletta, perché in sette partecipazioni ha chiuso sei volte nei primi dieci, perché a 35 anni è reduce da un Mondiale corso alla grande. Non vince perché gli manca sempre quel guizzo per completare l’opera.

Davide Ballerini. Vince perché è una corsa che gli sta come un vestito, perché ha accanto un team specializzato come la Deceuninck, perché vuole rifarsi dopo un mondiale sfortunato. Non vince perché la concorrenza in squadra (oltre a Stybar ci sono Senechal e Asgreen) può giocare a suo sfavore.

Dylan Van Baarle. Vince perché non fai secondo in un Mondiale così bello se non stai benone, perché nella sua Ineos è tra i più adatti alle classiche dure, perchè questa corsa premia il più forte e non i più vincenti. Non vince perché sulle pietre è sempre andato bene ma non benissimo.

Jasper Stuyven. Vince perché è uomo da corse del Nord, perché nel mondiale in casa è stato quello che ha tenuto alto l’onore del Belgio, perché sul pavé francese è finito due volte nei primi cinque. Non vince perché l’effetto sorpresa non sempre va a buon fine.

Sonny Colbrelli. Vince perché ha l’entusiasmo dei debuttanti, perché è vuole sfruttare fino all’ultimo il suo ottimo momento, perché ha la consapevolezza che con i migliori può starci anche lui. Non vince perché è andato forte tutta l’estate e la spia della riserva comincia a lampeggiare.

Arnaud Demare. Vince perché prima o poi una corsa così l’azzecca, perchè dopo un anno in cui non gliene è andata dritta una può riscattarsi, perché qualcuno che prende in contropiede i bookmakers c’è sempre. Non vince perché quando si infila una stagione dalla porta sbagliata l’unico buon risultato è uscirne.

Copyright © TBW
COMMENTI
Aspetto il fenomeno
2 ottobre 2021 14:02 titanium79
Attendo il fenomeno che giudicava Caruso una blasfemia al mondiale. Lo attendo qui, per spiegare a tutti cosa puo' fare Colbrelli. Forza multiaccount, esci allo scoperto. Sabraglia tutti !

titanium
3 ottobre 2021 08:30 kristi
se devo dire , a mondiale corso , non so proprio dove sarebbe potuto servire caruso , riguardo colbrelli , resto della mia idea , un corridore mediocre che ha goduto qualche mese di buona stampa ( abilissima a creare eroi dal nulla) e coronato una carriera con un europeo vinto di,,,soprasella ... ma non sara mai un corridore da classiche monumento

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Terzo successo su quattro prove per Lucinda Brand nella Coppa del Mondo di Ciclocross donne elite. La regina olandese, già vincente a Tabor e a Terralba domenica scorsa in Sardegna (non ha disputato la manche di Flamanville) oggi si è...


Sappiamo che al Giro non ci saranno Pogacar e Del Toro, Evenepoel e Antonio Tiberi, si spera possa esserci Jonas Vingegaard, che da nostre fonti risulterebbe avviato ad un importante sì. Un punto di domanda, grande quanto una nazione, grande...


È il tempo di festeggiare una fine e un nuovo inizio. È il tempo dei bilanci e delle valutazioni, dei ricordi e dei sogni. È il tempo di un brindisi che si fa augurio e di candeline che si fanno...


Si è conclusa nella peggiore maniera possibile l'avventura di Giovanni Carboni con la Unibet Rose Rockets. Il corridore si era unito alla squadra belga quest'anno a ma a settembre è stato sospeso dall'UCI a causa di anomalie inspiegabili nel suo...


La consueta cena sociale di fine stagione del Team F.lli Giorgi si è svolta lo scorso venerdì al ristorante Pio Nono di Erbusco, nel Bresciano, dove il presidente Carlo Giorgi ha radunato tutta la squadra, amici, sponsor, autorità per festeggiare...


La maggior parte delle squadre si trova in ritiro in Spagna, tra Costa Blanca e Isole Baleari e ieri a incontrare la stampa, per il consueto media day a Benidorm, è stata la UAE Emirates XRG che ha svelato obiettivi...


Capita di prendere freddo, inutile girarci tanto attorno. Anzi, in tutta franchezza, il freddo fa quasi parte dei giochi se prevedete di affrontare una discesa o uscite presto alla mattina. Ecco, se cercate una protezione aggiuntiva, una sorta di asso...


È stata un’annata davvero speciale per il comitato provinciale di Lecco che nel 2025 ha spento 30 candeline, tanti affiliati, tanti successi e la ciliegina sulla torta regalata da Filippo Conca con il suo titolo italiano su strada. Ieri sono...


È una pubblicazione che nel titolo e nel sottotitolo - "Il ciclismo giovanile,  Il valore delle relazioni nel ciclismo moderno" - rappresenta con evidenza didascalica i temi trattati dall’autore, il dottor Davide Marceca con la collaborazione del prof. Sergio Introzzi, autore...


È arrivata la sentenza della giustizia ordinaria sul caso del team W52-FC Porto: l'ex allenatore Adriano Quintanilha è stato condannato a quattro anni di carcere mentre il direttore sportivo Nuno Ribeiro dovrà scontare una pena di nove mesi. Il team...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024