L'ORA DEL PASTO. QUELLE INCREDIBILI VIE DI FUGA

LIBRI | 25/07/2021 | 08:15
di Marco Pastonesi

Il ciclismo, sosteneva Gianni Mura, è l’unico sport in cui la fuga non è un atto di debolezza o codardia, ma di forza e coraggio. Fuggire dal gruppo, evadere dall’anonimato, scappare dall’inerzia, dalla rassegnazione, dalla banalità. Darsela a gambe, gambe in spalla, testa bassa e menare. Sapendo che, prima o poi, spesso poi, spessissimo proprio negli ultimi chilometri di corsa, si viene catturati, divorati, inghiottiti. Giusto il tempo di stringere la mano a un eventuale compagno di avventura o salutare il pubblico attraverso la telecamera mobile. Ciao ciao.


“Vie di fuga” è un saggio su questa voglia di libertà, questo bisogno di aria, questa aspirazione al vento, questa filosofia di vita, questo senso del ciclismo. Chi fugge, a suo modo, insegue. Chi fugge, a suo modo, si affretta, si volatilizza, si assenta. Chi fugge, a suo modo, è ribelle, anarchico, rivoluzionario, eremita, sovversivo. Chi fugge, a suo modo, sfugge e rifugge. Chi fugge, spesso frigge. Ma è un rischio previsto, un disturbo calcolato, una sorte desiderata, un destino voluto. Chi fugge, sa quello che si perde, non quello che si prende, fosse anche soltanto fatica e illusioni, ma non delusioni. Perché la cattura fa parte del gioco, dello sport, del ciclismo. E perché si può sempre riprovare. Con un altro atto di forza e coraggio.


La prefazione è di Enrico Brizzi, un fuggitivo nella letteratura (da “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, anno 1994) e nella vita, più a piedi che in bici, ma anche camminando è fior di fuga. I testi sono di Bidon, collettivo di scrittura liquida, un gruppo di autori stabili (Filippo Cauz e Leonardo Piccione, responsabili dell’idea e promotori del progetto) più altri variabili (stavolta Gino Cervi, Gabriele Gargantini, Marco Pastonesi, Michele Polletta e Stefano Rizzato, che di mestiere fuggono pedalando sulla tastiera del computer, a casa, alla scrivania, davanti alla tv o dentro la tv, nonché Alessandro De Marchi, che di professione fugge direttamente in bicicletta). La copertina è di Tommaso Catone. L’editore è People (208 pagine, 16 euro). Neanche una donna, ma sono pronto a giurare che sia soltanto un caso.

“Vie di fuga”, il libro, nasce come una fuga. Anzi: è una fuga. Una fuga giornalistica, letteraria, editoriale. Giornalistica perché Cauz e Piccione non vanno alle corse come inviati di quotidiani, come specialisti di riviste, come titolari di siti, ma come indipendenti, i vecchi corridori indipendenti (chiamati anche isolati e addirittura diseredati) senza squadra, senza sponsor, senza assistenza, e ci vanno a loro spese, in fuga dalla famiglia, dal lavoro, dalla tv, dal copia-e-incolla. Letteraria perché Cauz e Piccione, senza padroni, senza vincoli, senza limiti, scrivono come e dove li porta l’istinto, anche il ragionamento, certo il cuore. Editoriale perché fra tante storie di corse e corridori, voli pindarici e narcisistici, cicloviaggi e cicloimprese, ciclofilosofie e ciclopedie, i libri di Bidon hanno una loro originalità. Penso all’iniziale “Quel leggero vagabondare. Storie e visioni del Tour de France 2005” (StreetLib, 2015, ebook), penso al “CentoGiro – 99 storie (più una) del Giro d’Italia” (Ediciclo, 2017), penso soprattutto a “Acqua passata. Vita, sorte e miracoli delle borracce nel ciclismo” (People, 2020). Ma ci sono state anche altre vie di fuga. Finché tra carta e video, Facebook e podcast, Bidon si è visto premiato con il suo “Giroglifici” eletto a podcast ufficiale del Giro d’Italia (e qualcosa di liquido, che sia anche danaro, è finalmente arrivato). La qualità della scrittura – mi riferisco a Cauz e Piccione – è alta.

Di Brizzi è “L’arte della fuga, o della voglia di vivere”, Piccione introduce “Il fascino discreto dell’improbabile”, Cauz spiega “Un’idea esagerata di libertà”, Cervi racconta “Storie di fuggitivi non illustri”, Pastonesi si dedica all’eterno fuggiasco Roberto Pagnin, Piccione ricorda la fuga di un’Armata Brancaleone nella Civitanova Marche-Forlì al Giro 2015, Rizzato si confessa da inviato in moto al Giro 2020, poi il diario di De Marchi. Gran belle fughe.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Nel giorno della festa nazionale di Francia al Tour di parla inglese: il britannico Simon Yates ha conquistato la vittoria nella decima tappa - la Ennezat-Le Mont-Dore (Puy de Sancy) di 165, 3 km - mentre l'irlandese Ben Healy ha...


Il mese di agosto porterà con sé le emozioni del grande ciclismo, e Valsir sarà al fianco di Lang Team come partner ufficiale del prestigioso Tour de Pologne UCI WorldTour, in programma dal 4 al 10 agosto. Un impegno...


Dopo il Team Giorgi Brasilia ISI Service, un altro storico team Juniores annuncia che nella prossima stagione non sarà in gruppo: si tratta della Aspiratori Otelli Alchem Cwc. Come scrive Angiolino Massolini su BresciaOggi, la società di Sarezzo tiene però...


Non finisce di stupire il Gruppo Sportivo Mosole nel 50° anno della fondazione. Gli atleti del presidente Luca Pavanello hanno sbancato il 13° Trofeo Albergo Montegrappa vincendo sei corse tra esordienti e giovanissimi. Hanno cominciato al mattino i giovanissimi vincendo...


Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step sta correndo il Tour de France 2025. Aero Race 8S Jersey e Free Aero Race S Bibshort sono posti da Castelli al vertice della propria...


Dal sito ufficiale Team Polti VisitMalta Tre domeniche, tre vittorie per il Team Polti VisitMalta. Dopo il titolo nazionale maltese in linea di Aidan Buttigieg e la volata inaugurale vincente di Peñalver in Cina, ieri lo stesso Buttigieg ha fatto il pienone di campionati maltesi conquistando...


Nel cuore della bassa Toscana, tra le colline sinuose della Maremma, i borghi in pietra e le strade bianche che hanno fatto la storia del ciclismo, prende vita uno degli eventi gravel più originali del panorama italiano: InGravel. Un appuntamento...


Se le iniziative, come logico, vengono fatte per dar conto delle intenzioni e dei contenuti che animano i loro promotori, è praticamente impossibile non osservare che la tavola rotonda promossa l’11 luglio dalla Lega Ciclismo insieme all’ Acsi, ha fondamentalmente...


Come è possibile che un corridore con i numeri di Simon Pellaud, capace fino all’anno scorso d’infiammare con le sue fughe corse World Tour e non solo, sia finito in Cina? Cosa l’avrà spinto, lui che vive in Colombia,...


Raffica di numeri, statistiche e spunti di riflessione dalla nona tappa del Tour de France. 3: PIÙ ALLEGRO, MAI DUE SENZA TRETim Merlier alza le braccia per la 3a volta al Tour, dopo sue volate vittoriose a Pontivy 2021 (tappa...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024