GATTI&MISFATTI. SESTO MONUMENTO

TUTTOBICI | 06/03/2021 | 18:57
di Cristiano Gatti

Mi pare proprio che non ci si possa più confondere: in tema di corse in linea, l'Italia ha il ciclismo più fiacco del mondo, ma ha la corsa più bella del mondo. Questa sì “La corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo”, altro che Giro: le Strade Bianche, che per tracciato e visuale scavalcano di netto, per distacco, tutte le altre gare del pianeta. Tanto per non esagerare, una gara da patrimonio Unesco.


Personalmente ringrazio chi questa giornata l'ha pensata, ormai diversi anni fa. In questo modo. Su queste strade. Ogni anno mi ritrovo ad aspettare questa giornata come si aspetta la finale di Champions. E mai una volta che mi rialzi insoddisfatto, con la bocca amara. Ancora una volta, anche stavolta: protagonisti e ordine d'arrivo da alta accademia, anche questi da patrimonio Unesco. E non parliamo dell'andamento di gara, della battaglia polverosa, della sfida estrema che sa di antico e di moderno al tempo stesso.


Grazie a chi l'ha pensata, grazie a chi l'ha corsa, grazie a chi nel tempo ha imparato a considerarla un appuntamento imperdibile tra i propri impegni stagionali. Dico dei campioni veri, che selezionano gli obiettivi.

Tutto questo non è per dire che la Roubaix, o la Sanremo, o il Fiandre, o la Liegi, o il Lombardia valgano qualcosa meno di quello che valgono, ormai da un secolo. Tutto questo per dire piuttosto che ormai, a pieno titolo, anche senza sigillo Unesco, per me le corse monumento non sono più cinque. Ce n'è una sesta, forse la più romantica. Anche se non è antica, anche se ha l'età di un'adolescente. O forse anche per questo. Dedicata a chi racconta che il ciclismo non sa mai rinnovarsi. Abbiamo la sesta sorella: la più giovane e la più bella.    

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COMMENTI
italiani
6 marzo 2021 20:03 siluro1946
"... il ciclismo italiano è il più fiacco del mondo" bella scoperta! perché i ciclisti dovrebbero essere diversi da tutto il resto italico?

Tempo al tempo
6 marzo 2021 20:04 maurop
Le Strade Bianche sono una invenzione brillante, piace al pubblico e piace ai corridori e avrà sicuramente un brillante avvenire. Ma per diventare un monumento ci vuole il consenso della storia, e allora pazienza almeno per qualche altra decina d'anni. C'è qualcuno, oggi, che preferirebbe vincere le Strade Bianche invece del Fiandre, della Roubaix o della Sanremo?

Distanza
6 marzo 2021 22:41 italia
Per i prof una corsa per essere valida deve avere una distanza di circa 240 km. Sotto questa distanza e' un'altra cosa.

Losterrato rappresenta il futuro del ciclismo
6 marzo 2021 23:22 pickett
Non per niente ha sempre + successo,in particolare negli USA.La gente é stufa di vedere corse in cui per 200 km non succede assolutamente niente,e si decide tutto o in volata o sull'ultima salitella.Anche i francesi l'hanno capito e hanno trasformato la Parigi-tours da corsa insignificante a corsa avvincente.Sono certo che spingeranno per farla entrare nel calendario Pro Tour,e ci riusciranno.Quest'anno vedremo lo sterrato alla Vuelta e molto presto lo vedremo anche al Tour.Unico appunto alle Strade Bianche:ci vorrebbero 50 km in più.

MEDITARE
6 marzo 2021 23:55 PIZZACICLISTA
è controproducente continuare a giustificare il nostro ciclismo, siamo scaduti miseramente nella mediocrità assoluta e per me la colpa viene da chi insegna o deve insegnare.......società giovanili in primis

per maurop
7 marzo 2021 07:02 Franco P.
la risposta a quella domanda non è così scontata. Basta solo vedere chi c'era a contendersi la vittoria finale e l'impegno che hanno messo per sopraffare l'avversario. Oramai siamo su quel livello.

Italia
7 marzo 2021 08:03 Finisseur
Certo nonno, facciamo una 1000 miglia. Nobel alla retorica

Concordo con Stagi ma...
7 marzo 2021 10:31 59LUIGIB
Gran bella invenzione voluta e perseguita da Giancarlo Brocci & C. comunque eccessivo svalutare il giro che tra l'alto quest'anno farà una tappe su queste terre per quanto riguarda i nostri ragazzi questoè quello che passa il convento.

...e dunque...
10 marzo 2021 10:43 tinapica
Caro Gatti:
Questa considerazione è la base per una proposta, una raccolta firme, all’UCI per consentire che “Strade Bianche” possa essere di 250km? Se così è ho già “la penna in mano” pronta a firmare.
Perché, caro utente Pickett, chi organizza non può fare quel che vuole, da decenni ormai. L’UCI decide quali corse possano raggiungere e valicare i 250 km, e sono le solite 5+1. Tutte le altre devono fermarsi a 200.
Ci sono due considerazioni da fare a riguardo.
La prima riguarda chi è in sella a pedalare per centinaia di chilometri: ben vedemmo al Giro dello scorso anno che ogni volta che il percorso supera i 200 km a loro, eufemisticamente, non fa piacere ed il loro parere ha un certo peso decisionale.
La seconda, a mio parere ben più importante, riguarda i rapporti di potere all’interno delle grandi organizzazioni di corse ciclistiche.
La portata rivoluzionaria della restituzione alle corse professionistiche della libertà di scegliere ognuna per sé la giusta lunghezza, durezza, durata in giorni (ovviamente quest’ultima per le sole corse a tappe) è tale che non passerà, è bene che se ne abbia consapevolezza. Altrimenti i rapporti di forza tra organizzazioni, gli stessi che consentirono lo scorso autunno di lasciare in assoluta e solitaria intangibilità il Tour mentre si fece scempio del Giro sovrapponendogli Classiche Monumento, rapporti di forza che poi si traducono in potere monetario al momento di riscuotere i proventi televisivi e pubblicitari, ratificati e cristallizzati dall’UCI a tutto vantaggio dell’ASO (già Societé du Tour de France), andrebbero in frantumi. Questo, per chi comanda il ciclismo professionistico, non deve accadere.
Comunque sì: “Strade Bianche” è una corsa bellissima, ogni anno, a prescindere da chi poi ne risulti protagonista. Questa è una caratteristica che -al momento- forse il solo Giro di Lombardia ha (e nella scelta includo anche i grandi giri).

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