CASSANI A MONTICHIARI. «IL LAVORO IN PISTA E' UNA SEMINA PER IL FUTURO»

INTERVISTA | 30/01/2021 | 17:33
di Valerio Zeccato

Quattro giorni di lavoro per i giovani azzurri al velodromo Fassa Bortolo di Montichiari: da mercoledì 27 ad oggi si sono svolti i test metabolici funzionali. Ben 130 gli atleti delle categorie juniores ed under 23 convocati per i test voluti dalla Federciclismo, attraverso il Centro Studi, con il supporto dei commissari tecnici strada delle due categorie: Rino De Candido per gli Juniores e Marino Amadori per gli Under 23. Il tutto con la collaborazione del commissario tecnico della pista maschile Marco Villa, di Edoardo Salvoldi, cittì strada e pista femminile, e naturalmente del coordinatore squadre nazionali Davide Cassani.


Nel silenzio ovattato del velodromo monteclarense riecheggiano ancor più del solito i rumori delle biciclette che volteggiano sulla pista o quelli dei rulli azionati dai giovani ciclisti.


Cassani parla con i tecnici, osserva, e immagazzina volti e pensieri. Ed è lui che ci spiega il perché del raduno, dei test, e tutto quello che è successo.

Quattro giorni inteNsi, com’è andata?
«È un lavoro che abbiamo cominciato qualche anno fa e quest’anno lo abbiamo aumentato per numero di presenze, abbiamo convocato 130 ragazzi tra juniores e under 23. Penso che sia una partenza importante perché siamo a gennaio, all’inizio di questa stagione che speriamo ci porti il ritorno alla normalità; sono test importanti in quanto abbiamo la possibilità di vedere questi ragazzi, parlare con i loro direttori sportivi e anche di valutare le caratteristiche di questi giovani».

Creata la base da dove partire, poi i dati dei singoli ragazzi saranno importantissimi quando li aggiornerete nell’arco della stagione. Ma come avviene il tutto?
«Da diversi anni facciamo degli stage mensili nei quali convochiamo under 23 e juniores e quindi confrontiamo i dati dei vari test, anche perché così riusciamo a capire le caratteristiche dei vari atleti, i loro progressi ma anche i loro punti deboli. Di conseguenza diamo dei consigli ai direttori sportivi, evidenziamo le caratteristiche dei ragazzi e consigliamo di allenarli in una certa maniera per poterne trarre vantaggio. Scoprendo pregi e difetti dei singoli atleti sicuramente ci si può lavorare sopra molto meglio».

Nello specifico come si effettuano i test?
«Facciamo diversi test: rapporto cadenza-potenza, test incrementali per vedere la forza, la resistenza e soprattutto per avere un’idea del movimento che abbiamo. Siamo a gennaio e ci serve per capire, mi riferisco principalmente agli juniores del primo anno, quali potrebbero essere i ragazzi interessati a questa disciplina, e con i test possiamo vedere se eventualmente hanno numeri che possono essere validi per poi cominciare anche una stagione su pista. Cerchiamo, in questo caso, proprio di indirizzare la stagione ed il futuro di questi ragazzi lavorando in appoggio e in aiuto ai direttori sportivi e alle squadre».

Un lavoro non solo finalizzato alla pista, giusto?
«Assolutamente sì. È un monitoraggio del nostro movimento e quindi anche in base al nostro Centro Studi, ai nostri tecnici, cerchiamo di riuscire - come dicevo prima - a dare delle indicazioni. Diciamo che siamo qui al velodromo di Montichiari a supporto delle squadre e soprattutto dei ragazzi».

La possiamo definire una sorta di banca dati?
«Sì. È un punto di partenza che ci consente di sapere chi sono e le caratteristiche dei ragazzi che abbiamo, ed eventualmente cerchiamo di accompagnarli nel loro futuro».

La pista sta regalando all’Italia risultati incredibili e anni fa inimmaginabili. Questi ragazzi, i professionisti di domani, devono capire che il messaggio è proprio quello di non trascurare il ciclismo si pista che poi serve tantissimo per andare oltre, per emergere anche su strada. Gli esempi di Elia Viviani, Filippo Ganna parlano chiaro...
«Più che ai giovani cerchiamo di farlo capire ai direttori sportivi. Gli esempi sono la cosa più importante perché se andiamo a vedere prima gli inglesi e poi noi italiani, ci sono tanti ragazzi che sono cresciuti e diventati campioni anche per merito della pista. Anche perché la pista, a parte che è una scuola, è anche divertimento: fanno dei lavori che su strada non farebbero mai e li fano divertendosi. E quindi, secondo me, è una di quelle specialità che aiuta un giovane ciclista a crescere meglio».

Stiamo parlando di giovani, di ragazzi di 17/18 anni e poco più. Non c’è il rischio che queste “convocazioni”, come rovescio della medaglia, portino anche delle false aspettative?
«Alla fine io penso che per un ragazzo sia importante avere una convocazione, ti dà morale. Io nel mio piccolo ricordo che quando ero juniores mi convocò il comitato regionale e in una occasione arrivò il commissario tecnico degli azzurri e chiamò quelli più bravini, eravamo una ventina circa, e per me fu una cosa straordinaria. Mi diede ancora più morale, più voglia di continuare, e quindi penso che la vicinanza della Federazione nei confronti dei corridori e delle squadre dia sempre quel qualcosa in più. Ti fa sentire parte di un gruppo, di una famiglia, e penso che se dentro di te hai già passione, questa aumenta ancora di più. Non creiamo false aspettative, ma siamo di supporto, qui abbiamo ragazzi juniores, una categoria dove le cose cominciano un po’ a cambiare: aumentano i chilometraggi, aumenta l’età e quindi si comincia a capire dove uno potrebbe arrivare».

Il 2021 ha appena preso il via e, purtroppo, la pandemia ancora non dà tregua e diverse corse all’estero sono saltate o rinviate. Che idea ti sei fatto per questa stagione? Che speranze possiamo avere?
«Sono saltate quasi tutte le corse di gennaio e febbraio perché la situazione è ancora critica. Però basta vedere che l’Italia da zona rossa sta diventando gialla, vuol dire che la situazione sta leggermente migliorando e poi ci dovrebbero essere i famosi vaccini… Non dico di ritrovare la normalità al 100% ma mi auguro che tra qualche mese ci sia un miglioramento generale. La cosa importante è che comunque l’anno scorso siamo riusciti a ripartire ed il ciclismo è stato uno dei pochi sport che è riuscito a gareggiare anche a livello giovanile. I protocolli sono stati rispettati molto bene, le bolle hanno funzionato, e nelle corse di contagi ce ne sono stati davvero pochi. Mi auguro che anche quest’anno si possa ripartire e garantire un certo calendario a questi giovani, alla fine quello che ci chiedono i ragazzi è di poter correre, come è normale che sia. E quindi mi auguro che tra qualche mese si possa tornare ad una buona normalità».

Foto Jessica Zekkato

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
L'Oro di Toon Aerts tra gli Elite chiude la rassegna europea di Ciclocross. Nel suo Belgio il veterano di Rijkevorsel, classe 1993, torna sul trono Continentale a distanza di 9 anni dal suo trionfo di Pontchateau nel 2016. Gara combattuta...


Grande prestazione di Nicole Azzetti che è riuscita a salire sul terzo gradino del podio della gara per la categoria Donne Juniores a Middelkerke, in Belgio, ai Campionati Europei di ciclocross. Con la maglia azzurra della Nazionale la talentuosa trentina di Ala, nata...


La penultima gara dei Campionati Europei Ciclocross di Middelkerke (chiudono la rassegna gli Elite) esalta la 21enne olandese Leonie Bentveld che conquista il titolo riservato alla categoria donne under 23. L'atleta di Burgum nella provincia della Frisia a nord-est dei...


Un campione che non si è mai tirato indietro e anche ieri sera ha dedicato parte del suo tempo per promuovere il ciclismo e per sensibilizzarne la pratica. «La bicicletta ci insegna a stare in equilibrio, anche giù dalla bicicletta....


Per i ragazzi dello Swatt Club la stagione su strada non è ancora finita e le soddisfazioni continuano. Impegnata in Giappone nella trentaquattresima edizione del Tour de Okinawa, la formazione di patron Carlo Beretta è salita sul podio grazie a...


Doppietta azzurra nel Campionato Europeo Ciclocross Juniores maschile che si è appena concluso a Middelkerke, in Belgio. Ha vinto il titolo Filippo Grigolini davanti a Patrik Pezzo Rosola (argento). Un trionfo tutto italiano dopo la splendida vittoria di Mattia Agostinacchio...


Jonas Vingegaard ha vinto il Criterium di Saitama, organizzato da Aso e targato Tour de France, nonostante una caduta che lo ha visto coinvolto nella parte iniziale della prova. La gara è stata condizionata da una caduta nelle prime fasi:...


Il Team Fabiana Luperini proseguirà il suo impegno con il settore di giovanile femminile anche nella stagione 2026 ma non mancano le novità nella società con nuovi dirigenti e progetti futuri. Intanto il Team che ha nell’ex campionessa pisana del...


È l’Asia il filo conduttore delle ultime fatiche agonistiche e non di Jonathan Milan in questo 2025. Dopo aver concluso ufficialmente infatti il proprio programma di gare alla Japan Cup, lo sprinter friulano è tornato in Oriente per disputare...


Middelkerke in questi giorni è la capitale del ciclocross e oggi chiude il suo impegno europeo. La località balneare che ha ospitato diverse volte una tappa del Superprestige, propone un percorso completamente diverso rispetto a quello che vedremo a febbraio...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024