Doping: la Wada risponde alle accuse di Nadal

| 29/01/2009 | 17:59
Rafael Nadal ha attaccato la wada e puntualmente l'agenzia mondiale antidoping ha risposto. Il tennista spagnolo, numero 1 del mondo, ha criticato il nuovo Codice mondiale antidoping che prevede per gli atleti l'obbligo di segnalare costantemente la propria posizione per essere sempre reperibili. «E' intollerabile» ha detto ieri Nadal. La replica dell'agenzia mondiale antidoping e' arrivata attraverso le parole del direttore generale David Howman. «I requisiti fissati dal codice sono sensati ed equilibrati. Fanno parte delle responsabilita' degli atleti di massimo livello che devono tutelare l'integrita' del proprio sport» ha detto il dirigente all'agenzia Dpa. E ha poi aggiunto: «I test a sorpresa sono una delle armi piu' efficienti nella lotta al doping. Come ambasciatori delle rispettive discipline, gli atleti di elite sanno che la corretta informazione sugli spostamenti e' fondamentale per garantire l'efficienza della macchina. Il sistema e' stato elaborato con l'obiettivo di mettere a disposizione degli atleti strumenti flessibili per mostrare l'impegno a favore di uno sport libero dal doping. Allo stesso tempo si cerca di garantire un'adeguata e efficace protezione della privacy. Le norme contenute nel Codice sono comunque il risultato di un processo di confronto aperto e trasparente che e' durato 2 anni. Vi hanno preso parte tutti i soggetti che hanno voluto dare un contributo. Nono solo, c'è maggiore flessibilita' rispetto al passato quando, per alcune discipline e in alcuni paesi, era richiesta la disponibilita' per l'intera giornata. Gli atleti possono fornire le informazioni in ogni momento per e-mail o sms. Se saltano un controllo, possono comunque fornire una spiegazione. Se la motivazione e' valida, non verra' contestata nessuna violazione».
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