CIAO CESARE. CI HA LASCIATO IL MITICO SANGALLI

LUTTO | 23/12/2020 | 09:42
di tuttobiciweb

Si è spento questa notte, circondato dall’affetto degli amorevoli e premurosi famigliari, Cesare ”Cesarino” Sangalli. Aveva compiuto, ancora in buona salute, i 97 anni lo scorso settembre lo storico cartografo e collaboratore assiduo, prezioso, silenzioso, sempre con tratto gentile, del Giro d’Italia, delle corse e di varie altre iniziative rosa della Gazzetta dello Sport – e pure altre manifestazioni ciclistiche - dagli inizi del 1950 fino alla metà degli anni 2000.


Poi una veloce malattia, sopportata con quieta rassegnazione e forza interiore, il “Geo” (abbreviazione per gli addetti ai lavori del suo titolo di geometra) ha posto fine alla sua corsa terrena con il tratto finale caratterizzato dall’altimetria all’insù, molto all’insù, disegnata dal pennino e dalla china di “C. San”, sigla e marchio di qualità che ha fatto scuola di riferimento nel settore, per raggiungere il suo G.P.M. e arrivo in salita in alto, molto in alto, lassù oltre le nuvole.


Alla moglie Anna, ai figli Daniela, Giovanni con la moglie Floriana e ai parenti affettuose condoglianze da tuttoBICI e tuttobiciweb.it che l’hanno annoverato anche fra i collaboratori.

Il funerale è previsto per domani, giovedì 24 dicembre, alle ore 13.45, alla chiesa di S. Gerolamo Emiliani, Via Don Calabria 36, Milano.





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COMMENTI
riceviamo e pubblichiamo....
23 dicembre 2020 16:36 canepari
Caro Cesare,
non riesco a pensare che tu non ci sia più. Ti ho amato tanto e anche tu non potevi fare a meno di me. Ti piacevo, ti piacevo così tanto che, spesso la notte , con la musica della radio in sottofondo, stilizzandomi, mi ritraevi bellissima e sinuosa. Ogni tanto ti veniva in mente un panorama, uno scorcio, un aneddoto, un viso. Dicevi sempre che grazie a me hai girato quel magnifico paese che abbiamo e che non ci rendiamo conto di avere. Ma io amavo anche un altro: un tipo focoso, istintivo, agitato sempre. Si chiamava Vincenzo e ci ha lasciato una ventina di anni fa’. Al contrario di te mi teneva poco in considerazione, ma anche lui aveva bisogno di me; l’ho portato sul Gavia, sullo Stelvio, all’Arena di Verona e perfino in Piazza San Marco. Noi tre, un triangolo perfetto, siamo entrati nella leggenda e continueremo a vivere in essa. Ma adesso che anche tu te ne sei andato, mi sento più sola. Si, negli ultimi tempi sono molto più bella e curata, ma vuoi mettere quando ero giovane, ruspante, inesperta, e tu perlustravi le mie curve con pazienza e passione. Quanta passione! Grazie di tutto Cesare, grazie per tutto quello che hai fatto e per la gioia che ho ricevuto da te...

La “tua” Strada del Giro d’Italia

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