GATTI&MISFATTI. IL PROCESSO SOMMARIO DEL “PROCESSO”

GIRO D'ITALIA | 15/10/2020 | 18:17
di Cristiano Gatti

Vorrei tanto riservare tutto lo spazio e tutti i superlativi a un nuovo ecuadoriano che sulle strade di Cesenatico onora il Giro, vorrei celebrare come merita la serietà della stessa Ineos, squadrone spesso discusso per i suoi modi da riccastro esagerato, ma capace qui di incassare la batosta Thomas – capitano e favorito – e di ripartire umilmente all'attacco con tutti i suoi superstiti, dal fantastico Ganna nostro fino al piccolo Narvaez.


Vorrei, ma poi ci pensano la Rai e la sua padrona di casa Alessandra De Stefano a richiamare l'attenzione con il solito tema e la solita lettura storica, sempre da una parte sola, con una campana sola, per la serie Pantani ce l'hanno ucciso e il mondo è in mano ai mafiosi.


“Questo palco è sempre aperto per te”, dice la dama Rai alla signora Tonina, l'inconsolabile mamma dell'indimenticabile Marco. E più volte viene specificato che “non potevamo aprire questa puntata del Processo senza sentire la tua voce, Tonina, grazie di essere qui, Tonina”, già che ci siamo comunicando al mondo intero quanto sono umani su quel palco, “stamattina con Garzelli e Bennati siamo stati in visita al cimitero”.

L'argomento è delicatissimo, c'è di mezzo un ragazzo morto troppo presto, in un modo troppo insopportabile, ma non è neppure giusto tacere e starli a sentire come se niente fosse. Non può passare via come la normalità che una rete del servizio pubblico, tenuta in piedi dai contribuenti con tasse e canoni, spiattelli una verità di parte senza la minima possibilità di un contraddittorio qualunque, come vorrebbe la buona regola del giornalismo, ma anche solo di una correttezza basica ed elementare.

Tonina riparte con la sua versione, la versione della mamma che non accetta la morte del figlio per overdose, che ha bisogno di un bersaglio e di un colpevole, e tutto questo non è per niente scandaloso: da una madre così colpita negli affetti più intimi è il minimo che ci si possa aspettare. A sorprendere davvero, a rendere inaccettabile e inquietante la trasmissione, è chi la pensa e chi la conduce, imperturbabili nel dare voce ai sospetti più pesanti e più offensivi, contro il Giro d'Italia di allora, contro la Federazione di allora, contro la magistratura di allora e anche contro la successiva, perchè a tutti i livelli la giustizia ha sempre concluso nello stesso modo, sulla fine atroce di Marco Pantani.

Niente da fare: tutto a mare, tutto al macero. Vent'anni dopo sul palco Rai, sul palco del servizio pubblico, si dà voce soltanto alla tesi del complotto, dei poteri occulti, degli insabbiamenti e dei delitti mascherati.

Ora: finchè si scherza o si chiacchiera banalmente su uno sprint o su una foratura, il metodo può pure passare. Ma qui si parla di una questione enorme, di una morte che ha sconvolto il Paese: non può essere tollerabile che passi una sola voce, una sola versione, una sola verità, con tanto di Garzelli compagno di squadra a Campiglio subito pronto a fare nuovamente la sua parte di gregario, senza che nessuno si senta in dovere di ascoltare anche l'altra campana, senza il minimo confronto, la minima dissonanza.

Naturalmente per i complottisti e i vittimismi faciloni questo è un discorso imperdonabile. E' bestemmiare in chiesa. E' lesa maestà. Ma non importa. Non bisogna stancarsi di pretendere correttezza e lealtà. Il giorno che passa il metodo dei processi da bar sport, la civiltà è morta. Anche se magari la De Stefano fa il pieno di applausi a Cesenatico. Qui siamo al punto che la signora Tonina dice in televisione, televisione pubblica, una cosa inaudita come questa, “nel ciclismo i ragazzi sono le prede, se tu parli fai la fine di Marco”, senza che nessuno si senta in dovere di saltare sulla sedia, quanto meno di chiarire un po' meglio, o semplicemente di prendere le distanze.

Niente: qui la porta è sempre aperta, qui non potevamo iniziare questa trasmissione senza sentire la tua voce, questo palco è sempre a tua disposizione. E la conclusione è degna del livello: la signora Tonina annuncia che concluderà la giornata della verità andando “a mangiare con gli amici, alla faccia di chi ci vuol male”.

Per una trasmissione che da due settimane evoca ogni tre per due Sergio Zavoli, maestro di televisione e di giornalismo, è il colpo d'ala che nobilita l'intera giornata. Liberi tutti. Probabilmente liberi e soddisfatti. Ma stavolta è davvero il caso che un processo lo facciano al Processo. Se esiste ancora una coscienza.   

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COMMENTI
Condivido
15 ottobre 2020 19:28 Antabyss
Al netto di sfumature tipiche del Dtt. Gatti, condivido in pieno il suo articolo.
Un ciclismo moderno ed inteligente non meriterebbe una Alessandra De Stefano... però c'è.




Finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire la verità.
15 ottobre 2020 19:38 Bastiano
Complimenti a Cristiano Gatti che ha il coraggio di parlare dell'ovvio e di denunciare un revisionismo della verità storica, dimenticando i principi base di una giusta informazione.
Capisco il dolore di una mamma ma, quando il figlio era chiudo in quella stanza di hotel, dove erano lei ed il marito?

Raisport incommentabile
15 ottobre 2020 20:32 pietro14
IL bello è che il giorno dopo Madonna di Campiglio (io me lo ricordo) la signora "so tutto io" avceva un'altra opinione...

rai sempre più giù
15 ottobre 2020 21:23 alerossi
de luca l'anno scorso durante la discesa da la thuile verso courmayeur aprì un'inspiegabile parentesi sul doping. oggi la madre di pantani ha sottinteso che ha lasciato la squadra di ciclismo perchè ora sono tutti dopati. e si da spazio a queste persone che fanno male al ciclismo. ci servono persone in tv che valorizzino questo sport, non che lo affossano

Processo alla tappa
15 ottobre 2020 21:49 Robbizena
Qualcuno si ricorda l'arrivo del giro a Roma e tutto il can can che fece per le buche? Quando arrivo a dire che presto avrebbe avuto un esperto al telefono ho tolto la voce ala TV e il giro per me fini così!

RAI
15 ottobre 2020 23:16 a01500
Sembra che in RAI facciano il possibile per peggiorare la squadra di anno in anno. Sentire le telecronache e poi il processo mi deprime. Sono arrivato al punto di vedere la telecronaca muta poi niente processo perché c'è di meglio della De Stefano.

Forse non ve ne siete accorti
15 ottobre 2020 23:50 pickett
L'esimia Signora Tonina ha fatto delle bruttissime insinuazioni su Gimondi,dandogli quasi del mafioso.Possibile che la cosa sia passata inosservata?Incredibile,mi auguro che Norma Gimondi,se non ha seguito la trasmissione,legga questo sito e prenda nota della mia segnalazione.E poi faccia i dovuti passi,visto che é avvocato,e gliela faccia pagare cara.

Invito a leggere
16 ottobre 2020 07:21 comodi70
Ci sono due libri che invito a leggere su Pantani che sono un analisi minuziosa della vicende di Madonna di Campiglio e Rimini:
1 Matt Rendell "Pantani - A biografy" in inglese mai tradotto in Italia
2 Andrea Rossini "Delitto Pantani - Ultimo chilometro"

de stefano
16 ottobre 2020 08:07 kristi
ennesima caduta di stile della suddetta , ma ormai tra lei , orlando , bugno , di luca , rizzato la "squadra rai" è inascoltabile . credo che l aver messo a capo della redazione sport uno che neanche come cronista era minimamente decente , ci abbia poi portato a questo , lo ripeto da tempo io salverei solo pancani , saligari , garzelli e genovesi ...per il resto rimpasto totale e mandiamo a casa chi fa di un evento sportivo nulla più che una vetrina personale

era ora
16 ottobre 2020 09:02 scialpinista
bravo Cristiano

Giornalisti...
16 ottobre 2020 10:16 marcodlda
Zavoli, Ferretti, Mura: non basta citarli, celebrarli, non basta averne memoria, bisognerebbe imparare da questi grandi maestri, cara De Stefano: la misura, il tatto, la capacità di vedere le cose da lontano, di inquadrarle in una prospettiva il più possibile completa, ricca sì di umanità ma anche di intelligenza e capacità critica. Della squadra Rai salverei Stefano Rizzato, Marco Saligari, De Luca e Genovesi. Che dire poi della pubblicità invadente, mascherata da notizie inutili e ridondanti. Che dire della presenza del chierichetto Cassani che pervade ogni cosa in maniera esagerata… secondo me ha passato la misura e il buon gusto.
Ci ricordiamo o no della discrezione di Martini e Ballerini?
Mah…
O tempora o mores!

Normalmente sarei pienamente d'accordo.
16 ottobre 2020 10:38 Leonk80
Non sono un complottista, nè stimo le Iene e nemmeno ero un tifosissimo di Pantani, ma vedendo il famoso servizio delle Iene ci sono un paio di elementi (non tutti) che farebbero venire dubbi a chiunque in buona fede sulla professionalità di come sono state svolte i rilievi nella camara d'albergo e le indagini.
Quanto a sentire l'altra campana, ovviamente gli inquirenti non rispondono mai ai giornalisti e non commentano le sentenze quindi non la potremmo mai sentire.

Gatti sei un cinico
16 ottobre 2020 11:12 Vindime
Che cinismo Gatti, la povera Alessamdra, ha acquistato appositamente un ROLEX, volutamente messo sempre in evidenza per meglio apparire al processo; è vergognoso, non notare simili impegni profusi per un giornalismo sempre di maggior livello.

Invito a leggere (2)
16 ottobre 2020 13:13 Ponciarello
3 Sandro Donati "Lo sport del doping"
Il Dott. Donati in un capitolo fa un'interessante disamina del Caso Pantani, a partire da Madonna di Campiglio fino alla sua convocazione farsa alle Olimpiadi di Sidney 2000.
Sono poche pagine ma molto più chiare ed interessanti dei fiumi d'inchiostro che stanno spargendo da sedici anni a questa parte.

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