CUNEGO. «IL MIO VIAGGIO DALL'OSPEDALE AL GIRO D'ITALIA»

GIRO D'ITALIA | 04/10/2020 | 09:34
di Francesca Monzone

Non sempre le cose vanno come dovrebbero e qualche volta si è costretti a fermarsi del tutto, perché è il corpo a chiederlo. Damiano Cunego a giugno è sceso dalla sua bici e dopo giorni di malessere e forti emicranie ha capito che qualcosa di serio gli stava accadendo. Poi al pronto soccorso di Verona, è arrivata la diagnosi di una infezione cerebrale, che aveva colpito un emisfero del suo cervello. Per lui un lungo periodo in ospedale e poi la convalescenza a casa con la sua famiglia. Oggi lo vediamo in televisione, come commentatore tecnico per la Rai al Giro d’Italia appena iniziato. Un ruolo nuovo per il veronese, che svolge con dedizione, ma divertendosi allo stesso tempo”.


Come ha capito che qualcosa in lei non andava?
“Nell’ultima settimana di maggio non mi sentivo bene e avevo forti emicranie, in particolare la notte. Sentivo qualcosa che mi pulsava dentro la fronte e che non migliorava con nessun antinfiammatorio tradizionale. Così sono andato in ospedale dove già al pronto soccorso, con una tac, avevano riscontrato un’infezione con edema cerebrale di 1 centimetro e mezzo”.


Era spaventato per il suo stato?
“Inizialmente sì perché venni trasferito al reparto di neurochirurgia e pensavo,che mi avrebbero aperto la testa per rimuovere quello che avevo. Poi sono stato spostato al reparto di malattie infettive, perché l’infezione con il virus potevano essere curati con i farmaci e questo mi ha tranquillizzato molto”.

È stato ricoverato quasi due mesi in una camera da solo: come trascorreva le sue giornate?
“Mi ero fissato degli obiettivi. Avevo deciso di dare due esami all’università e ho studiato per farli. Sono iscritto alla facoltà di scienze motorie di Firenze e ho usato questi mesi per studiare e alla fine ho dato i miei esami, superandoli con un ottimo voto. Due volte al giorno potevo ricevere la visita di mia moglie e dei miei genitori e qualche volta sono venuti anche i miei due figli”.

Adesso è al Giro d’Italia con un ruolo tutto nuovo. È uno dei commentatori tecnici della Rai. Le piace questa nuova veste?
“Devo ringraziare Alessandro Fabretti per questo incarico. È molto divertente ma anche impegnativo. La televisione non si può improvvisare e bisogna prepararsi bene. Ogni giorno si deve studiare non solo il programma della corsa, ma quello che viene dalle squadre”.

Le piace questo Giro d’Italia in versione autunnale?
“Il percorso lo trovo molto interessante e già dalla prima settimana si potrà capire chi ha le gambe per combattere. Penso alla salita sull’Etna o all’arrivo a Roccaraso. Poi ci sono tre prove a cronometro e l’ultima settimana in quota. Devo dire che il percorso è veramente molto interessante”.

C’è una tappa dove potrebbero esserci sorprese?
“Roccaraso e l’Etna sono tappe belle e difficili. Sarebbe bello vedere Ciccone vincere sulle sue strade. Ma la tappa che, secondo me, potrebbe essere veramente insidiosa è quella da Udine a San Daniele del Friuli. Nel finale c’è da ripetere per tre volte la salita al Monte Ragogna e potrebbe ispirare qualcuno e indebolire qualcun altro”.

Chi sono secondo lei  i favoriti per la vittoria a Milano?
“Mi viene subito in mente Thomas e anche Fuglsang. Poi naturalmente il nostro Nibali e Yates. Ci sono anche molti giovani che potrebbero essere delle rivelazioni e salire sul podio”.

Quanto è importante la squadra in un grande giro?
“È fondamentale e ieri in corsa lo abbiamo visto. La Ineos ha studiato molto bene non solo il percorso, ma anche i dettagli e ha deciso di far correre prima i propri corridori, per sfruttare il vento a favore. Nelle prove a cronometro, le squadre hanno la facoltà di chiedere il posizionamento dei corridori nell’elenco dei partenti. Thomas è molto forte ma ha potuto godere di un vento a favore”.

Tra i favoriti c’è anche Kruijswijk. Cosa pensa di questo corridore?
“Penso che sia un gran corridore, lo ricordo bene quando correvo anche io, era uno di quelli che non si arrendeva mai. Non so se avrà le capacità di salire sul podio, ma certamente è tra quei corridori che può entrare nei primi 5”.

Nibali ieri non ha brillato: cosa ne pensa?
“Prima di tutto bisogna dire che Nibali ha corso con il vento a sfavore e questo fa la differenza. Nelle prove a cronometro se il vento cambia, può decidere anche il vincitore. Penso in ogni caso che sia un ottimo corridore, capace di sorprendere all’improvviso. Al Mondiale è andato bene e sono convinto  che ci farà vedere cose molto interessanti. Lui è uno di quelli che non parte mai forte e il suo rendimento migliore lo dimostra sempre più avanti”.

In questo Giro ci saranno tre prove a cronometro. Potrebbero decidere il vincitore?
“Certamente. Non bastano solo le salite a stabilire un vincitore, ci sono le crono in cui scattano altri fattori. Abbiamo visto anche al Tour come la crono nel penultimo giorno abbia ribaltato la classica. E al Giro è già successo questo. Mi viene in mente anche la corsa del 2017 dove Quintana era in maglia rosa e l’ultimo giorno ha dovuto cederla a Dumoulin che poi ha vinto, proprio nella crono. Bisogna prestare molta attenzione a queste corse”.

Il meteo quanto influirà?
“Ci avviciniamo all’inverno e i rischi potrebbero esserci. Ma se capitano giornate di sole, allora avremo belle tappe anche in salita. Se a causa della pioggia o della neve dovessero tagliare gli arrivi in quota, allora cambierebbe completamente anche la corsa”.

Cosa le piace e non le piace di questo Giro?
“Mi piace capire tanti meccanismi che prima da atleta non riuscivo a cogliere, che trovo molto interessanti. Quello che mi manca è il pubblico. È strano e per alcuni aspetti fa male, vedere la nostra corsa senza il solito calore e il colore della gente sulla strada. Il pubblico è è la cosa che mi manca di più”.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La Lidl-Trek aveva cerchiato la prima tappa del Giro d’Italia e Mads Pedersen non ha deluso nel finale, vincendo tappa e indossando la maglia di leader della corsa. Il campione danese in questa stagione aveva fatto vedere la sua ottima...


Il volto nuovo sul podio del Giro d'Italia a Tirana è quello di Francesco Busatto, quarto al traguardo e maglia bianca di miglior giovane. Il ventuduenne vicentino della Intermarché Wanty è il ritratto della felicità e spiega: «Sapevo di essermi...


Il Giro di Mikel Landa è finito a 5 km dalla conclusione della prima tappa: lo spagnolo, infatti, è rimasto coinvolto in una caduta avvenuta in discesa, una curva verso sinistra, una scivolata sulla destra, tre corridori che finiscono fuori...


Che noia il Giro con Pogacar, che noia il Tour con Pogacar, che noia le classiche con Pogacar: meno male, stavolta Pogacar si è levato dalle scatole e possiamo finalmente divertirci. Torna il Giro da sogno, equilibrato e combattuto, aperto...


Stupore per i programmi di contorno Rai trasmessi da Lecce mentre il Giro è in Albania: l’azienda smentisce che, dopo gli anni del covid, sia ancora in vigore il distanziamento. «E’ un Giro da seguire dalla prima all’ultima tappa» (Stefano...


Mads Pedersen conquista la prima tappa del Giro d'Italia, la Durazzo-Tirana di 160 km, e la prima maglia rosa. Una frazione che ha mantenuto le attese della vigilia, con la Lidl Trek che ha fatto un grandissimo lavoro sulle salite...


Nasce una stellina nel movimento ciclistico francese: il diciannovenne Aubin Sparfel ha conquistato il suo primo successo tra i professionisti imponendosi nel Tour du Finistere. Il portacolori della Decathlon AG2r La Mondiale Development, che fino allo scorso anno correva tra...


Eline Jansen, olandese classe 2002 in forza alla VolkerWessels, ha festeggiato la sua seconda affermazione in carriera tagliando per prima il traguardo dell'unidicesima edizione della Classique Morbihan. Alle spalle della ragazza originaria di Deventer si è classificata l'esperta  Amber Kraak, fresca di rinnovo con...


Successo azzurro nella seconda semitappa della seconda tappa della Corsa della Pace juniores svoltasi sulla breve e assurda distanza di soli 58 chilometri. A sfrecciare al traguardo di Terezin è stato il trentino Alessio Magagnotti (Autozai Contri) che nel convulso...


L’Associazione dei Direttori Sportivi Professionisti (Adispro) esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Enrico Paolini, ex corridore professionista e stimato direttore sportivo, figura centrale del ciclismo italiano degli anni Settanta e Ottanta. Nato a Pesaro nel 1945, Paolini si è...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024