L'ORA DEL PASTO. ALLA SCOPERTA DELL'AIDA (EST)

LIBRI | 03/09/2020 | 07:48
di Marco Pastonesi

Non è la principessa di Etiopia catturata dagli egizi e innamorata di Radames, ma la ciclovia che nasce al confine francese del Moncenisio e tramonta al confine con la Slovenia, che unisce Torino a Trieste, che collega Milano a Venezia, che abbina Brescia a Padova, che gemella Verona a Vicenza. Aida – acronimo di Alta Italia da attraversare – è una sfida alle auto, un’alternativa ai treni, un inno alle bici.


Novecento chilometri tra percorsi ciclabili connessi da strade secondarie: la Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) ne ha fatto un progetto di vita, poi un cavallo di battaglia, adesso una guida a pedali, “Ciclovia Aida – est” di Corrado Marastoni e Antonio Dalla Venezia (Ediciclo, 192 pagine, 18 euro), che si occupa della parte orientale, quella che va da Verona a Trieste, con possibili prosecuzioni da Verona verso ovest (fino a incontrare la Ciclovia del Sole nel tratto da Peschiera del Garda-Mantova lungo il Mincio) e da Trieste verso la Slovenia a sud o a est (fino all’inizio della Via Parenzana o della ciclabile Giorfano Cottur).


Cinque o sei le tappe, indicate per comodità, non per obbligo: Verona-Vicenza (70,5 km), Vicenza-Padova (44,5 km) e Padova-Mestre-Treviso (con allacciante ciclabile per Venezia: 83 km) oppure Vicenza-Treviso (con la variante sulla ex ferrovia Treviso-Ostiglia: 72,2 km), Treviso-Pordenone (82,6 km), Pordenone-Udine (71 km), Udine-Tieste (79,7 km). Istruzioni e consigli, poi le descrizioni, con foto e mappe, informazioni e approfondimenti.

Strada facendo, a Vicenza, il Teatro Olimpico che il Palladio progettò nel 1580 e con la scena realizzata per l’inaugurazione nel 1585 ancora al suo posto. Strada facendo, a Silea, il Centro cicogne della Lipu, per reintrodurre quella bianca, sia nelle voliere, sia allo stato libero. Strada facendo, a Badoere, la Rotonda, la piazza principale del paese, formata da due barchesse – edifici porticati a emiciclo – che ospitavano il mercato (e che, una volta l’anno, si trasformavano in velodromo per accogliere anche Bartali e Coppi). Strada facendo, a Portobuffolè, il Museo del ciclismo Alto Livenza (ma c’è anche un Atelier della Barbie, una collezione privata donata al Comune). Strada facendo, il sentiero intitolato al poeta Rainer Maria Rilke, che collega il centro di Duino alla baia di Sistiana.

 

 

 

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