LINEA VERDE. NICOLAS FRIGO, IL FIGLIO D'ARTE

ALLIEVI | 14/05/2020 | 07:42
di Danilo Viganò

Il ciclismo in casa Frigo non è mai mancato. Nicolas, secondo genito della famiglia Frigo, ha seguito le orme del padre Fulvio ex professionista nelle squadre di Gianni Savio (Glacial Selle Italia, Kross Montanari, Kross Selle Italia) con sette successi in carriera. Nicolas, classe 2005, è salito in sella quando aveva poco più di 5 anni. La prima bici fu una mountain bike della Scott. Strada facendo si è impegnato più seriamente, raccogliendo sempre più risultati dedicandosi, con determinazione e impegno, alla multidisciplinità.


«La disciplina che prediligo è la strada, ma mi piace molto anche la pista e il ciclocross, quest'ultima la svolgo soprattutto in preparazione all'attività su strada. In tutte tre le discipline riesco comunque a togliermi delle belle soddisfazioni».


Frigo ha trascorso il 2019 nella società System Cars-Cicli Fiorin di Baruccana di Seveso, in Brianza, vincendo il titolo regionale piemontese nella Velocità a squadre, con Riccardo Dealessi, racimolando inoltre una lunga serie di piazzamenti brillando, tra l'altro, nel meeting elvetico di Aigle in cui si è classificato tre volte in seconda posizione: nell'Omnium, nello Scratch e nell'Eliminazione. Tra le tante esperienze vissute dal giovane Frigo ce n'è una particolare, la partecipazione alla Mini-Parigi Roubaix: «Tanta emozione. Mi sentivo come i professionisti quando corrono la classica dell'inferno del nord. Una situazione nuova che mi ha dato sensazioni indimenticabili. All'inizio mi guardavo attorno cercando di realizzare quello che stavo vivendo. Una cosa è guardare la Roubaix in tivù, un'altra è viverla sulla propria pelle, ora so cosa significa correre su quelle famose pietre».

Torinese di Avigliana, 15 anni ad agosto, Frigo debutta tra gli allievi con la divisa del Pedale Senaghese sodalizio in provincia di Milano, diretto da Augusto Savoldi. Nel comune piemontese abita con il padre Fulvio, dipendente in una ditta di Santena che produce fanali per le auto, la madre Ilenia, casalinga (i genitori hanno origini venete, ndr), e la sorella maggiore, Alissa, cha fa equitazione. Nicolas è noto a tutti con il nomignolo "Cippo", così la sorella prese a chiamarlo da piccola perchè non riusciva a pronunciare il suo vero nome. Studente in Grafica, Design e Multimediale all'Istituto Istruzione Superiore Statale "Des Ambrois" di Oulx (Torino), Frigo spera di prendere il via in corse sempre più importanti, di avere un rendimento costante e di cogliere un risultato prestigioso da dedicare al "Carletto" primo tifoso della Senaghese recentemente scomparso.

Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
 «Che dovrebbe avere una particolare attenzione, e una maggiore cura, per le categorie giovanili e i cosiddetti vivai, che sono il futuro del ciclismo. Per il resto è un movimento che procede bene».

A quale età hai cominciato a correre?
«A 6 anni per la Nolese Condor Team, con una mountain bike Scott rossa e nera».

Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Eddy Merckx per la sua forza e l'intelligenza».

Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il basket perchè è un gioco di squadra».

I tuoi peggiori difetti?
«Voglio sempre aver ragione, e sono testardo».

Il tuo modello di corridore?
«Vincenzo Nibali».

Cosa leggi preferibilmente?
«La rivista di ciclismo Bicisport».

Cosa apprezzi di più in una donna?
«Lo sguardo e il carattere».

Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Farlo diventare come una volta, più passione che lucro».

Piatto preferito?
«Pasta alla carbonara».

Attrice o attore preferito?
«Terence Hill».

Chi è il tuo collega più simpatico?
«Filippo Borello, che da quest'anno è mio compagno di squadra».

Sei religioso?
«Sì».

Paese preferito?
«Gli Stati Uniti d'America perchè sono una grande nazione».

Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che sono altruista».

Hobby?
«Costruire con i Lego».

La gara che vorresti vincere?
«Milano-Sanremo».

Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«Con nessuno».

Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Vincere per distacco».

 

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