LA QUARANTENA DI FANCELLU: LA CUCINA, LA CUGINA IN CROCE ROSSA, IL MORTIROLO

CONTINENTAL | 16/04/2020 | 07:44
di Nicolò Vallone

Avevamo parlato con lui a Oliva, vicino Valencia, in occasione della presentazione per il 2020 della Kometa-Xstra. Nella settimana di Pasqua è il suo stesso team ad averlo intervistato. Parliamo di Alessandro Fancellu, scalatore lombardo classe 2000, già promesso sposo della Trek Segafredo per la prossima stagione.


Le prime dichiarazioni del giovane corridore non possono che riguardare la quarantena: «In questo periodo sto coltivando la passione per la cucina, un bel passatempo per rilassarmi. Preparo soprattutto dolci, ma anche altri piatti, da mangiare insieme alla famiglia».


Per poi aggiungere, con la bonarietà da bravo ragazzo che lo contraddistingue: «Ma mangia soprattutto la mia famiglia, io non posso sgarrare col peso». Ecco, la vita da atleta da condurre anche in isolamento. Qual è la ricetta (è il caso di dirlo...) di Fancellu? «È dura poter fare i rulli e poco altro. Mi alleno tutte le mattine, seguendo il programma del nostro preparatore Carlos Barredo. Nel pomeriggio, dipende dai giorni. A volte faccio altro, come appunto cucinare, pulire e riordinare in casa, giocare alla PlayStation (amo i giochi di macchine, come Need for Speed). In un momento come questo, il ciclismo passa in secondo piano. Bisogna restare a casa». Già, restare a casa. Anche per rispetto di chi soffre per il virus e di chi è impegnato in prima linea. Come sua cugina, Mara Bianchi: «Mara è volontaria in Croce Rossa, spende il suo tempo per aiutare chi ha bisogno. Sono orgoglioso di lei!».

Passando strettamente al ciclismo, il giovine Alessandro, prima che scoppiasse l'epidemia in Europa ha fatto in tempo a conseguire subito un bel risultato: il terzo posto nella generale del Tour of Antalya, in Turchia, a fine febbraio. «Il nostro uomo classifica in teoria era Marton Dina – spiega Fancellu – ma nella tappa regina, con arrivo a Termessos, vedendo che a metà salita il gruppo era ancora numeroso ho provato ad attaccare per fare una scrematura: siamo rimasti in 5 a contenderci la vittoria e alla fine ho ottenuto quel piazzamento da podio, difeso grazie al lavoro di squadra l'indomani nell'ultima tappa».

L'immediato futuro è chiaramente un'incognita. Coronavirus permettendo: nei pensieri di Alessandro c'era il Giro d'Italia Under 23 (era in calendario dal 4 al 14 giugno, ora attende nuova collocazione), che quest'anno propone un arrivo di tappa all'Aprica, con tanto di scalata al Mortirolo nell'atto conclusivo. Fancellu è del Lago di Como, ma sua mamma è valtellinese e proprio in questa zona lui imparò ad amare la bicicletta: «Un'estate, passando in macchina da quelle parti, mio papà mi parlò della salita del Mortirolo – ricorda – e io dissi "Un giorno la farò in bici". La settimana dopo, senza alcun allenamento alle spalle, feci la salita su una mountain bike, dal lato di Mazzo di Valtellina. Certo, mi fermai un paio di volte, ma la portai a termine. Papà allora mi volle mostrare come si faceva quella scalata nelle corse vere, e vedemmo su Youtube il video di Pantani sul Mortirolo al Giro del 1992. Mi entusiasmò, allora decisi di iniziare a correre in bicicletta per arrivare un giorno a scalare anch'io quella salita».

Per concludere, il corridore italiano fa un accenno a Remco Evenepoel, da lui affrontato ai Mondiali giovanili di Innsbruck (Evenepoel fu 1°, Fancellu 3°): «Sapevamo che era fortissimo, ma la sua excalation così rapida e i suoi risultati da professionista sono sorprendenti. E costituiscono una motivazione in più per continuare a lavorare. Indicano infatti che il livello tra gli juniores è alto, e se ottieni risultati lì vuol dire che sei sulla strada giusta».

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Un nuovo conunicato emesso dagli organizzatori del Giro della Valle d'Aosta illustra le richieste che i direttori sportivi presenti alla corsa hanno avanzato, tutte accettate dal comitato organizzatore. I primi 40 km della tappa di venerdì, la Pré Saint Didier-Colle...


Un dissuasore di velocità con tanto di strisce pedonali sopra. Da un lato un piazzale e giardinetti. Dall’altro due villette che si affacciano sulla valle della Dora Baltea, separate da una piazzola dove si fermano i bus. Solide cancellate dividono...


Il 14 luglio scorso è ricorso il 60° anniversario della leggendaria vittoria di Felice Gimondi al Tour de France 1965. Per celebrare questa ricorrenza, Giuseppe Manenti – direttore organizzativo della BGY Airport Granfondo – ha donato al Comune di...


Richard Virenque è stato per decenni il volto più riconoscibile del ciclismo francese. Idolatrato dal pubblico, temuto in montagna, adorato dai media e preso di mira dai tribunali. Secondo al Tour de France del 1997, sette maglie a pois, sette...


La Federazione Ciclistica Italiana ha disposto che, in occasione di tutte le gare in programma nel fine settimana, venga osservato un minuto di raccoglimento per onorare la memoria di Samuele Privitera, tragicamente scomparso nel corso della prima tappa...


Nella sua abitazione in Versilia dove si trovava e trascorreva molto del suo tempo, è morta alla bella età di 95 anni la signora Carla Setti, moglie di Waldemaro Bartolozzi, ex ciclista e storico personaggio del mondo del ciclismo, direttore...


Andreas Tonelli, biker estremo e influencer, ha perso la vita ieri in un incidente sulle Dolomiti: la tragedia si è verificata nella zona di Vallelunga a seguito di una caduta. Il ciclista stava affrontando in solitaria un tratto molto impervio quando...


Jonas Vingegaard ieri non ha mai pensato di approfittare della caduta di Tadej Pogacar ed era d’accordo con il resto del gruppo che ha deciso di aspettare lo sloveno. Il campione del mondo è caduto a cinque chilometri dal traguardo,...


Subito dopo l'epilogo del Giro Women a Imola, con la seconda vittoria finale consecutiva di Elisa Longo Borghini, la prima in maglia UAE ADQ, la nostra inviata Giorgia Monguzzi ha registrato intervista e conferenza stampa della campionessa in maglia rosa,...


Quando il Tour approda sui Pirenei non è mai una giornata banale, se poi si tratta della prima di tre tappe con arrivo in salita, l'adrenalina cresce ancora. E allora ecco i riflettori puntati sulla Auch-Hautacam di 180, 6 km....


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024