LINEA VERDE. MATTIA GUASCO, LO SCALATORE DA SCOPRIRE

CONTINENTAL | 23/01/2020 | 07:41
di Danilo Viganò

Ligure, nato a Sanremo nel 2000, Mattia Guasco si propone quest'anno alla ribalta del grande ciclismo con la NTT Continental Cycling Team, la formazione satellite di quella del World Tour in cui militano, tra gli altri, Nizzolo, Pozzovivo e l’iridato degli Under 23 Battistella. Una scalatore, Guasco, che si è lasciato alle spalle una stagione avara di risultati: un terzo, un ottavo e un nono posto, quest’ultimo nella prestigiosa Freccia dei Vini. «Ma ci tengo a risaltare la mia fuga solitaria di 35 km a Rovescala - nel Gp Colli Rovescalesi – che purtroppo è naufragata per il ritorno del gruppo a soli tre km dall’arrivo, e il primo ritiro collegiale con la Nazionale Azzurra di Marino Amadori proprio a Imperia, dove vivo».


In sella Mattia è salito tardi, a 18 anni con gli Juniores di secondo anno nella squadra Lan Service Zheroquadro di Casale Monferrato, diretta dall’ex professionista Giuseppe De Maria. Da quel giorno, sempre in sella, sempre pronto a dare il massimo, fedele al suo ruolo di scalatore che nel 2018 lo ha visto protagonista al Giro della Lunigiana, nella Venaria-Sestriere (quarto), a Montemagno (sul podio, terzo) e secondo nelle gare in salita di Marinella di Sarzana e Rigutino.


Guasco risiede a Imperia la città dove è nato l’ex prof Cristiano Salerno, e dove si può visitare il Museo dell’Olivo: vive con il padre Filippo (Geometra), la madre Valeria, casalinga, e il fratello minore, Jacopo, che gioca a palla-pugno, sport tradizionale che viene praticato esclusivamente in Liguria e in Piemonte. Mattia si è diplomato al Liceo Scientifico dell’Istituto G.P.Vieusseux di Imperia e intende laurearsi in Scienze Motorie attraverso dei corsi on-line dell’università telematica. Con la NTT Continental Cycling Team, diretta da Daniele Nieri, disputerà quindi la stagione che sta per incominciare cercando di dimostrare con i fatti che è possibile gareggiare, ad alti livelli, ed essere protagonisti senza tralasciare gli studi.

Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«I risultati sono la testimonianza che sta vivendo un bel momento».

A quale età hai cominciato a correre?
«A 18 anni, secondo anno da juniores, per Lan Service Zheroquadro, con una bici nera senza scritta sul telaio».

Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Marco Pantani per come sapeva entusiasmare il pubblico con i suoi scatti in salita».

Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«Un pò tutti, ma non con la stessa passione».

I tuoi peggiori difetti?
«Sono testardo e ansioso».

Il tuo modello di corridore?
«Chris Froome».

Cosa leggi preferibilmente?
«Romanzi gialli».

Cosa apprezzi di più in una donna?
«La classe»

Sei social?
«Non tanto».

Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Adeguerei i nostri calendari a quelli stranieri aggiungendo più corse a tappe».

Piatto preferito?
«Tagliatelle».

Hobby?
«Uscire con gli amici».

La gara che vorresti vincere?
«Giro di Lombardia»

Televisione, cinema o teatro?
«Televisione, guardo un pò di tutto».

I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«Oggi si fanno condizionare maggiormente dai social, quando invece una volta seguivano di più le proprie senzasioni».

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