
La dottoressa è volata via. Adriana Spazzoli, la vedova di Giorgio Squinzi, si è spenta questa notte a Milano. Malata da tempo, dopo la morte del marito - avvenuta lo scorso 2 ottobre - le sue condizioni di salute erano peggiorate ulteriormente.
Da sempre al fianco di patron Squinzi nella conduzione dell'azienda e anche nel condividere la passione per il ciclismo, Adriana Spazzoli era direttore marketing e comunicazione del colosso Mapei.
Ai figli Marco e Veronica, entrambi da tempo impegnati in Mapei, e alle loro famiglie le condoglianze più sincere e piene di riconoscenza da parte della nostra redazione.
Ha smesso di pedalare quando di bicicletta è sceso il suo Giorgio. Ha tenuto la ruota con tenacia fino alla fine, noncurante di una malattia feroce. È stata un esempio di intelligenza e tenacia la dottoressa Spazzoli, che con il dottor Squinzi ha costituito una delle più belle coppie dell’imprenditoria italiana nel mondo.
Romagnola di Forlì, classe 1948, adorava la lettura e la scrittura, tanto da essere anche giornalista. Poi, a metà degli anni Settanta, dopo essersi sposata e aver messo al mondo Marco e Veronica, è entrata a far parte di questo colosso industriale specialista in adesivi sigillanti e prodotti chimici per l'edilizia, fondato dal suocero Rodolfo nel 1937, diventandone direttore operativo e strategico del marketing e della comunicazione.
A Forlì ha abitato fino al matrimonio, nel 1971. La dottoressa ha frequentato il liceo classico a Bologna, «da pendolare come usava ai tempi», e in seguito si è iscritta a Scienze Politiche, con indirizzo economico. In quegli anni la facoltà era diretta dal professor Beniamino Andreatta, «che mi diede l'opportunità – ha raccontato in diverse occasioni - di fare esperienze interessanti, con un nucleo di insegnanti giovani, grintosi e rivolti all'estero con cui noi studenti instaurammo ottimi rapporti». Il suo relatore alla tesi sul mercato degli adesivi per l'edilizia in Italia è stato Romano Prodi, «diventato poi un caro amico».
Prima di indossare i panni dell'imprenditrice, Adriana Spazzoli è stata mamma, di Marco prima, che ha intrapreso la carriera di chimico industriale e oggi dirige la ricerca e sviluppo del gruppo Mapei, e poi di Veronica, che dopo la laurea in Economia alla Statale a Milano e un master alla Bocconi, pur avendo due figli anche lei, si occupa per l'azienda di famiglia della parte strategica e dei nuovi mercati.
«Sono romagnola, impulsiva, creativa, ho capacità di dialogare e di ascoltare, però mi adatto anche alle situazioni», diceva. «Nell'edilizia le donne sono più sensibili a questi problemi. La nostra è un'azienda chimica e siamo ben consapevoli delle problematiche che può incontrare sul mercato».
La dottoressa Spazzoli era anche presidente della Fondazione Sodalitas, il volontariato di impresa. «Sono una neofita, non mi butto facilmente a capofitto nelle avventure, ma dare un contributo al progetto mi è sembrato utile per imparare a costruire, migliorare e crescere dal punto di vista personale», ebbe modo di dire quando raccolse l’eredità da Diana Bracco.
«Col gruppo di lavoro di 150 volontari che mi supporta, rappresentato da ex manager che vogliono dare un contributo di benessere alla società e sono il braccio operativo per portare avanti i progetti, ci siamo dati delle priorità. Il terzo settore sta affrontando momenti di crisi e difficoltà, e io penso di continuare a coinvolgere un numero sempre più ampio di aziende grandi e sensibili, convinte che l'impegno verso la responsabilità sociale sia una prospettiva di crescita e sviluppo anche per loro stesse. Lavoriamo nel settore della scuola, sulla formazione dei ragazzi per aiutarli nelle loro scelte future. Ci sono un milione e quattrocentomila giovani che non hanno lavoro. Si appoggiano troppo alla famiglia. Devono mettersi in gioco, andare fuori, noi gli spieghiamo come prepararsi alle sfide europee».
Adorava i fiori e i suoi nipotini. Amava l'opera e il nuoto. La notizia della sua scomparsa è stata per noi un tuffo al cuore.
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