MOLLEMA. «LA VITTORIA PIÙ BELLA DELLA MIA CARRIERA»

PROFESSIONISTI | 12/10/2019 | 17:45
di Giorgia Monguzzi

 


C’è tanta emozione negli occhi di Bauke Mollema che, un po’ a sorpresa, trionfa nell’edizione 2019 de Il Lombardia e a fine gara si racconta: «il Lombardia è per me una corsa molto speciale. È forse la corsa in assoluto a cui ho partecipato più volte, sono stato al via almeno 11 volte, ma mai ero riuscito a raggiungere un buon risultato. Non ci sono molti olandesi che hanno vinto questa classica monumento, per me è un grande onore essere uno tra loro».


E poi rivela: «Gli ultimi 2 chilometri di gara sono stati i più emozionanti, è stato solo in quel momento che ho capito che potevo farcela. Alla radio continuavano ad incitarmi, mi spronavano a dare il massimo, addirittura sul rettilineo finale ho visto che c’erano membri del team che erano lì tutti per me. Per la nostra squadra è stata una stagione piuttosto difficile, in realtà non stava andando poi così tanto bene; con i mondiali abbiamo avuto una svolta: ora abbiamo il campione del mondo e addirittura io ho vinto una classica monumento, non avremmo potuto chiedere di meglio al finale di stagione».

Il momento decisivo della classica delle foglie morte si è avuto durante la salita del Civiglio quando Bauke Mollema ha messo a segno l’attacco decisivo che gli ha permesso di giungere solitario al traguardo : «Il mio attacco non era stato per nulla pianificato, ma sapevo benissimo che se volevo avere qualche chance di vittoria dovevo anticipare il gruppo, era necessario attaccare e dovevo assolutamente farlo su una delle ultime salite. Nelle ultime settimane ho avuto buone sensazioni, dal mondiale in poi ho vissuto un continuo crescendo, ma devo ammettere che oggi è stata proprio la mia giornata. In gruppo c’erano atleti fortissimi, sul Civiglio ci sono stati continui scatti, ma nessuno sembrava avere la forza per andare a segno, così ho pensato comunque di giocarmela. Ho veramente sorpreso me stesso, dopo un solo chilometro mi hanno comunicato che avevo circa 20 secondi di vantaggio e da lì ho iniziato a prendere fiducia in me stesso. Non ho capito esattamente cosa è successo dietro, ad un certo punto però ho visto con i miei occhi Roglic che si stava avvicinando, ma fortunatamente era ancora abbastanza lontano. Ho fatto la discesa a tutta, dovevo guadagnare il più possibile per attaccare il San Fermo con un buon vantaggio, per me è stato come correre una vera e propria cronometro e devo dire che in questo caso le mie doti contro il tempo mi sono state proprio di aiuto».

La vittoria al Lombardia rappresenta per Mollema il successo più importante per la sua carriera, ostellata da molti piazzamenti. «Per certi versi considero questa vittoria come una rivincita, ho colto diverse top 10 in grae prestigiose ma mai un successo importante come questo».

L’olandese ha recente vinto un titolo iridato nello Yorkshire nella nuova specialità della staffetta mista, ma il suo inizio nel mondo del ciclismo è del tutto particolare. «Ho iniziato molto tardi con la bici, nella mia famiglia nessuno praticava il ciclismo e quindi mi sono dedicato ad altri sport come calcio, tennis e atletica. Mi è sempre piaciuto praticare attività all’aperto, ma solo a 16 anni mi sono avvicinato al ciclismo con la mia prima bici da corsa, a 18 ho fatto la mia prima gara. Da un certo punto di vista penso che avere iniziato tardi abbia avuto qualche vantaggio, prima di tutto grazie all’esperienza in altri sport ho potuto avere una preparazione fisica non indifferente, inoltre mi sono sempre sentito motivato, questo sport non mi ha mai annoiato - ricorda con piacere l’olandese che coglie l’occasione per ricordare con piacere la sua tessa natale - vengo da un paesino nel nord dell’Olanda, lì tutto è piatto, praticamente non ci sono salite, ma c’è tanto vento. Il vento è stato proprio uno dei miei avversari fin da bambino per ogni sport affrontato. Quando ho iniziato a correre, però, ho dovuto fare una scelta, per trovare montagne su cui allenarmi mi sono trasferito nel sud dell’Europa ed è lì che mi sono formato come corridore. Anche a distanza di anni è sempre bello tornare a casa, anche se mi fa un po’ strano tornare in quei luoghi. Nel corso della mia vita ho imparato una cosa fondamentale: bisogna sempre avere ambizioni e ed essere pronti ad inseguire i propri sogni ad ogni costo.

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COMMENTI
Grande Mollema
12 ottobre 2019 20:40 pagnonce
Grande esempio di atleta.Complimentissimi per la tua grande vittoria della tua vita.

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